Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome

La Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti regionali è un organismo di valorizzazione del ruolo istituzionale delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome oltre che sede di coordinamento e scambi di esperienze per le attività di interesse dei Consigli stessi.

La Conferenza svolge funzioni propositive e consultive nei confronti delle Assemblee elettive e costituisce sede di riferimento per i rapporti con le Assemblee parlamentari nazionali ed europee. Interagisce con le Commissioni parlamentari in ordine a tutti i temi di competenza. Si relaziona, in rappresentanza collettiva dei Consigli, con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni d’Europa (Calre) e il Parlamento europeo nonché con altri coordinamenti internazionali di omologhe istituzioni legislative. Promuove la crescita del patrimonio culturale, politico e professionale delle Assemblee elettive regionali.

La Conferenza costituisce sede di riferimento del Coordinamento della Difesa civica regionale, del Coordinamento dei Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom), del Coordinamento delle Commissioni regionali per le pari opportunità e del Garante dei minori e/o dell’infanzia e adolescenza.

La Conferenza intrattiene rapporti di costante collaborazione con le strutture del Parlamento italiano, in particolare con la Camera dei deputati, che costituisce una caratteristica non solo organizzativa ma anche funzionale al perseguimento degli obiettivi di missione della stessa e che vede la sua concretizzazione nella preparazione dell’annuale rapporto sullo stato della legislazione che sintetizza i dati di fondo riguardanti l’attività legislativa con l’intento di analizzare le dinamiche tra i diversi livelli di produzione normativa (legislazione parlamentare, attività normativa del Governo, legislazione regionale, normativa comunitaria).

 

La Conferenza e le riforme costituzionali

Sin dalla presentazione del testo di riforma costituzionale (superamento del bicameralismo perfetto e modifiche al titolo V) da parte del Governo italiano, la Conferenza dei Presidenti si è confrontata al suo interno, fornendo un contributo puntuale alla discussione.

Il 20 febbraio, la Conferenza dei Parlamenti regionali ha approvato un primo ordine del giorno per esprimere la propria posizione, esprimendo il suo favore al superamento del bicameralismo paritario e all’introduzione di una forma di bicameralismo differenziato per funzioni e composizione, con un Senato non più titolare del rapporto di fiducia col Governo, non condividendo, però, la proposta di eliminare la competenza legislativa concorrente in quanto, in alcune materie, resta ferma la necessità di uno “svolgimento regionale” dei principi fissati dal legislatore e proponendo di tener conto, nel processo di riordino degli enti locali, delle differenziazioni costituzionali e territoriali che solo le Regioni conoscono e possono regolare in maniera adeguata.

Per il Consiglio Valle, il recepimento di alcuni emendamenti proposti dai Presidenti delle Assemblee delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome è stato motivo di grande soddisfazione, in quanto è stata ribadita la volontà che in qualsiasi processo di riforma si debba partire dal riconoscimento e dalla piena valorizzazione delle Regioni autonome, riaffermando la leale collaborazione tra le Regioni a Statuto speciale e quelle ordinarie, nel rispetto delle garanzie costituzionalmente garantite e di consolidamento del sistema regionale.

Il tema delle riforme è stato anche affrontato in sinergia con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni.

Infatti, il 14 aprile, alla Camera dei deputati, si è tenuto un incontro nazionale delle Regioni al quale hanno partecipato i Presidenti delle Giunte e delle Assemblee legislative, accompagnati dai rappresentanti dei gruppi consiliari.

Della delegazione della Valle d’Aosta facevano parte i Presidenti della Regione e del Consiglio Valle, Augusto Rollandin e Emily Rini, il Vicepresidente del Consiglio André Lanièce, il Consigliere segretario David Follien, il Capogruppo di Stella Alpina Stefano Borrello e il Vice Capogruppo dell’Union Valdôtaine Claudio Restano.

Per la Valle d’Aosta, è stata l’occasione per riaffermare la volontà delle Autonomie speciali di partecipare fattivamente al processo di rinnovamento delle Istituzioni, pur ritenendo importante l’attivazione di procedure di co-decisione sulle materie che hanno forte impatto sull’ordinamento delle Regioni e di un sistema di regole chiare per l’autonomia finanziaria dei livelli di governo.

Nell’assemblea plenaria del 1° agosto, la Conferenza dei Parlamenti regionali, al quale ha partecipato il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha approvato un ulteriore ordine del giorno in tema di riforme costituzionali, in cui i Presidenti, ribadendo la loro posizione favorevole al superamento del bicameralismo paritario, con una significativa riduzione del numero dei parlamentari, e all’istituzione di un Senato delle Regioni e delle Autonomie, differenziato per composizione e con funzioni proprie al di fuori del circuito della fiducia con il Governo, hanno condiviso la necessità di dare concreta attuazione in tempi brevi al processo di riforma in corso.

 

Il Coordinamento delle Autonomie speciali

Nell’ambito della Conferenza dei Presidenti, opera il Coordinamento delle Assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome.

Nel corso del 2014, si è consolidato il fronte comune delle Autonomie differenziate sul tema delle riforme istituzionali, per ribadire le ragioni della specialità, proponendo emendamenti agli ordini del giorno votati dalla Conferenza.

In particolare, è stato riaffermato che le Regioni a Statuto speciale sono il luogo dove si elabora il nuovo federalismo del Paese, perché si tratta di un sistema che offre esperienze di gestione responsabile, modelli di autonomia a servizio dei territori e delle loro comunità. Un sistema che non è basato su privilegi, ma che si fonda sull’assunzione di responsabilità: un modello istituzionale verso il quale tutti dovrebbero tendere in quanto in grado di fornire risposte più vicine alle esigenze dei cittadini, più efficaci anche in termini di economicità ed efficienza dei servizi.

Sotto la Presidenza Rini, il lavoro svolto è stato anche illustrato alla prima Commissione consiliare “Istituzioni e autonomia” del Consiglio Valle, nel corso di un incontro con il Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop.

Anche nella seconda metà dell’anno, sotto la Presidenza di Marco Viérin, è proseguita l’attività di dialogo fra le Speciali, sottolineando l’importanza di attivare un confronto continuo e un dibattito politico anche all’interno dei Consigli regionali e coinvolgendo le comunità.

Il Consiglio Valle si è riunito in sessione monotematica sulla riforma del Titolo V della Costituzione a fine ottobre, alla presenza dei Parlamentari valdostani, approvando una risoluzione condivisa da tutte le forze politiche.

 

La cooperazione interparlamentare

Il 9 settembre, a Roma, la Conferenza ha accolto una delegazione di Senatori statunitensi della “National Conference of State Legislatures” in visita in Italia: è stato siglato il rinnovo del protocollo di intesa volto a perfezionare la cooperazione sia in ambito interparlamentare che in tema di relazioni istituzionali e culturali.

Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, è stato affrontato il tema della riforma costituzionale in atto che introduce, tra le nuove funzioni del Senato, la valutazione delle politiche pubbliche e la verifica dell’attuazione delle leggi, che negli Stati Uniti sono definite da anni e che, a livello di Conferenza dei Consigli regionali, è argomento di ampia trattazione.