L’attività legislativa in sintesi

Nel corso del 2014 si è sviluppata l’intensa azione di indirizzo politico e di controllo che già aveva caratterizzato il primo semestre di questa Legislatura. A fonte di una produzione quantitativamente ridotta, per contro, l’attività normativa si è concentrata nell’adozione di provvedimenti specificatamente mirati ad affrontare le grandi questioni correlate alla perdurante emergenza economica.

In uno scenario di crisi ancora preoccupante e con la prospettiva di un’ulteriore riduzione dei trasferimenti statali e delle risorse finanziarie complessivamente disponibili, il legislatore valdostano ha inteso proseguire sulla strada del contenimento della spesa pubblica, delle riforme strutturali, del sostegno alle famiglie e all’economia. Ancora una volta, una particolare attenzione è stata rivolta alla razionalizzazione delle regole e delle procedure di funzionamento della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di conseguire risultati concreti in termini di efficacia, efficienza ed economicità nell’erogazione dei servizi.

Il tema dell’occupazione è al centro del primo intervento normativo dell’anno. La l.r. 1/2014, infatti, dispone il finanziamento di un Piano straordinario per la realizzazione di interventi nell’ambito dei cantieri forestali e nel settore delle opere di pubblica utilità, per favorire l’impiego di persone svantaggiate di età superiore a quarantacinque anni per le donne e cinquantacinque anni per gli uomini.

Di lavoro si occupa anche la l.r. 2/2014, che proroga al 31 dicembre 2016 la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici banditi dagli enti del Comparto unico regionale al fine di evitare i costi connessi all’indizione di nuove procedure selettive.

La l.r. 3/2014, invece, interviene sulla legislazione regionale in materia di tutela paesaggistica e di gestione del sistema idrico integrato per introdurre una serie articolata di misure di razionalizzazione dei procedimenti amministrativi che si traducono in significativi risparmi di spesa per i bilanci pubblici e per i cittadini.

L’esigenza di garantire a questi ultimi, a fronte di una progressiva riduzione delle risorse finanziarie disponibili, la qualità e l’uniformità delle prestazioni erogate sul territorio regionale, è alla base della l.r. 6/2014, che ha introdotto novità di tutto rilievo nel quadro del sistema delle autonomie valdostane.

La riforma, frutto di un’ampia convergenza di intenti tra gli schieramenti politici di maggioranza e opposizione, impone l’esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni comunali, individuando quattro livelli territoriali ottimali in relazione alle diverse tipologie di servizi: l’ambito unico regionale; le Unités des Communes; le convenzioni fra più Comuni; il singolo Comune.

Un aspetto particolarmente rilevante della nuova disciplina consiste nella soppressione delle Comunità montane e la loro sostituzione con le Unités des Communes valdôtaines, enti locali dotati di personalità giuridica, autonomia statutaria, organizzativa e regolamentare che, fatta eccezione per il Capoluogo regionale, riuniscono i Comuni territorialmente contermini aventi una popolazione minima di 10.000 abitanti.

Suddetti enti dispongono di propri organi, quali la Giunta esecutiva, formata dai Sindaci dei Comuni associati, e dal Presidente, eletto dalla Giunta tra gli stessi componenti del collegio, i cui membri svolgeranno le proprie funzioni senza percepire alcun compenso o indennità.

Avvalendosi di uffici e personale propri, le Unités esercitano le funzioni inerenti allo sportello unico degli enti locali, ai servizi alla persona, al ciclo dell’acqua e dei rifiuti, nonché all’accertamento e riscossione volontaria delle entrate tributarie.

Successivamente, con la l.r. 7/2014,la Valle d’Aosta si è dotata di uno strumento giuridico aggiornato ed efficace per valorizzare la propria partecipazione ai processi decisionali dell’Unione europea. La “legge europea regionale 2014″, infatti, recepisce le più recenti novità introdotte in materia per rafforzare il coordinamento tra i differenti livelli istituzionali e il raccordo tra gli organi esecutivi e legislativi. In questa direzione, assume particolare rilievo l’introduzione di un meccanismo periodico di controllo e adeguamento dell’ordinamento regionale agli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, la previsione di apposite procedure per consentire al Consiglio regionale valdostano la verifica del rispetto del principio di sussidiarietà da parte del diritto europeo, e la disciplina dei ricorsi avverso gli atti ritenuti illegittimi.

Con la l.r. 8/2014, poi, si è provveduto a modificare la disciplina regionale in materia di politiche abitative, anche in recepimento delle recenti indicazioni della giurisprudenza costituzionale.

Le partecipazioni pubbliche sono l’oggetto dei due seguenti interventi normativi: la l.r. 9/2014, che prevede la ricapitalizzazione della società funiviaria Monterosa Spa, e la l.r. 10/2014, che autorizza l’istituzione della società “di scopo” Expo Vda Spa, incaricata di progettare e realizzare le attività promozionali connesse alla partecipazione della Regione a Expo Milano 2015. Tale soggetto giuridico è retto da un consiglio di amministrazione composto da tre membri nominati dalla Giunta regionale, che svolgeranno il loro mandato gratuitamente, e si estinguerà il 31 dicembre 2017.

La l.r. 12/2014 riforma la complessa disciplina regionale del commercio su area pubblica, adeguandone i contenuti ai principi di liberalizzazione e semplificazione di rilevanza europea e nazionale. La stessa disposizione, inoltre, recepisce una serie di proposte formulate dagli enti locali e dalle associazioni di rappresentanza delle imprese interessate, sulla base dell’esperienza maturata.

In seguito, con la l.r. 11/2014 sono state ridefinite le regole in tema di esercizio a uso pubblico delle piste di sci, con specifico riferimento alle modalità di costituzione delle servitù coattive di pista.

L’attività legislativa del Consiglio regionale si conclude, per il 2014, con l’approvazione di due disegni di legge: il primo riguarda la revisione della disciplina regionale sulla concessione di agevolazioni alle imprese per lo sviluppo delle attività produttive locali e interviene sulle leggi di settore in modo da assicurarne l’operatività in un contesto di riduzione delle risorse finanziarie, prevedendo una rimodulazione degli orizzonti temporali della programmazione e dei suoi contenuti; il secondo modifica la norma in materia di cave, miniere e acque minerali naturali, di sorgente e termali (legge regionale n. 5/2008) e concerne nello specifico l’imbottigliamento delle acque.

Infine, va fatto un cenno alle leggi di bilancio, che individuano le risorse finanziarie disponibili e definiscono gli interventi di politica economica regionale per il triennio 2015/2017.

Nel dettaglio, il bilancio regionale pareggia nell’importo complessivo di euro 1.375 milioni per l’anno 2015, euro 1.370 milioni per l’anno 2016 ed euro 1.346 milioni nel 2017. Per il 2015 l’ammontare complessivo della spesa corrente è di euro 1.116 milioni; la stessa spesa, al netto del concorso della Regione al riequilibrio della finanza pubblica e dell’onere per i servizi ferroviari, è pari a 872 milioni. Analogamente, la spesa d’investimento per il 2015 ammonta a quasi 102 milioni.