L’attività legislativa in sintesi

Nonostante il complesso quadro congiunturale degli ultimi anni abbia contrassegnato anche il 2015, di recente si sono iniziati a intravvedere i primi, timidi, segnali di ripresa economica. La lettura degli indicatori relativi ai livelli occupazionali e all’andamento di taluni settori produttivi, tornati positivi dopo anni di recessione, induce a un cauto ottimismo e conferma la necessità di proseguire sulla strada del cambiamento.

La consapevolezza che l’uscita dalla crisi richieda profondi sacrifici da parte di tutti e un generale ripensamento delle modalità di gestione della cosa pubblica si è tradotta in un’intensa stagione di rinnovamento. A livello nazionale la scena politica è stata caratterizzata dal dibattito che ha accompagnato l’esame in Parlamento del progetto di legge di riforma del titolo V della Costituzione, nel corso del quale, tuttavia, sono stati espressi grandi timori e perplessità sul futuro del regionalismo italiano.

Effettivamente, il nuovo assetto istituzionale che emerge dagli articoli della riforma pare caratterizzato da un forte accrescimento dei poteri statali e da una complessiva contrazione delle prerogative dei livelli di governo periferici. Questo quadro risulta ancora più allarmante per le Regioni a Statuto speciale, già da tempo nel mirino di quanti ne considerano l’autonomia come un anacronistico e ormai ingiustificabile privilegio da cancellare. Dinnanzi a tale prospettiva, il fronte delle Differenziate ha saputo ritrovare l’unità e si è schierato compatto per promuovere l’autonomia quale modello di buon governo per l’intero Paese e difendere quelle “ragioni della specialità” che costituiscono un patrimonio identitario e di valori.

In questo clima di incertezza, la necessità di partecipare attivamente al processo di riforma in itinere ha orientato l’azione del Consiglio regionale. Nel corso dell’anno, infatti, gli schieramenti politici valdostani hanno congiuntamente messo in campo un’intensa attività di indirizzo e di sensibilizzazione a sostegno delle autonomie che, grazie all’impegno dei nostri rappresentanti in Parlamento, si è tradotta in importanti modifiche al progetto di riforma. Tra tutte, assume particolare rilevanza l’introduzione, nel disegno di legge costituzionale, della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, ovvero di un meccanismo che ne sospende l’efficacia nei confronti delle Speciali, consentendo a queste ultime di mantenere i propri spazi di autonomia fino alla revisione dei rispettivi Statuti.

Il tema delle riforme, peraltro, è stato ulteriormente declinato dal Consiglio nell’ambito della propria attività legislativa. In particolare, nell’attesa di un’organica rivisitazione del sistema delle autonomie locali, è proseguita l’opera di rinnovamento già avviata lo scorso anno con la soppressione delle Comunità montane e l’ottimizzazione dei servizi sul territorio. Il primo intervento normativo del 2015, infatti, consiste nella revisione del sistema elettorale dei Comuni, al fine di garantire una maggiore partecipazione dei cittadini alle consultazioni, favorire il riequilibrio della rappresentanza di genere, razionalizzare il procedimento elettorale e contenerne i costi. Sempre in questo ambito, la l.r. 4/2015 provvede a rideterminare i compensi agli amministratori dei Comuni e delle Unités des Communes valdôtaines, introducendo ulteriori misure di risparmio della spesa pubblica. La riforma degli enti locali valdostani è stata ulteriormente perfezionata con due ulteriori interventi normativi: la l.r. 10/2015, che ha disposto le modalità di conferimento degli incarichi di segreteria presso le nuove forme associative, e la l.r. 17/2015, con la quale si è inteso rinnovare la disciplina del Consorzio dei comuni ricadenti nel Bacino imbrifero della Dora Baltea, al fine di razionalizzare la gestione delle risorse finanziarie e la struttura organizzativa degli enti interessati.

Com’è noto, la semplificazione della macchina amministrativa e la riduzione degli adempimenti burocratici costituiscono obiettivi strategici che consentono di liberare risorse e dare un rinnovato impulso alla produttività dei pubblici uffici, alla competitività di cittadini e imprese, senza incrementare la spesa. In questa direzione interviene la l.r. 7/2015 che integra la precedente normativa in materia di procedimento amministrativo introducendo nuove regole in termini di riduzione della burocrazia, dei tempi di attesa e dei costi per le pratiche, di trasparenza e accessibilità alle informazioni e di responsabilità in caso di inerzia da parte degli uffici. Da segnalare, inoltre, l’introduzione della disciplina dell’accesso civico – in recepimento della normativa nazionale – e l’implementazione degli strumenti di trasmissione dei documenti per via telematica.

Analoghe esigenze di razionalizzazione dei servizi e contenimento dei costi sono alla base di due ulteriori provvedimenti normativi: in primo luogo la l.r. 9/2015, che interviene nell’organizzazione dell’azienda pubblica di servizi alla persona “Casa di riposo G.B. Festaz/Maison de repos J.B. Festaz”, riducendo il numero degli amministratori e istituendo la figura del referente sanitario e, successivamente, la l.r. 12/2015 che assegna alla competente struttura regionale la gestione del Museo regionale di scienze naturali di Saint-Pierre, sopprimendo il relativo ente.

Anche nel 2015 il Consiglio regionale ha approvato una serie di interventi di sostegno anti-crisi alle persone in situazione di disagio economico. Rispetto a quanto previsto dalla legislazione emergenziale degli scorsi anni, tuttavia, le nuove misure assumono un profilo più strutturale e organico. Più specificatamente, la l.r. 3/2015 mette a profitto i risultati della sperimentazione avviata dalla l.r. 52/2009 attraverso la creazione di un programma integrato di azioni di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, caratterizzato da una stretta connessione con il sistema dei servizi pubblici e con il mondo del volontariato e del terzo settore. Le iniziative messe in campo si articolano su piani differenti e complementari per fornire un ausilio alle famiglie in momentaneo stato di difficoltà mediante l’accesso al microcredito sociale, al prestito d’onore e a ulteriori forme di collaborazione e solidarietà tra cittadini.

La l.r. 18/2015 reca ulteriori strumenti di sostegno economico e di inserimento sociale per i soggetti maggiormente esposti al rischio di marginalità. Si tratta di una legge innovativa che introduce nella nostra Regione un meccanismo di sostegno immediato al reddito analogo a quelli già proposti a livello nazionale – ma ancora in attesa di riscontro da parte del Parlamento – quali il “reddito minimo garantito” o il “reddito di cittadinanza”. Nel dettaglio, la misura consiste nell’erogazione di un aiuto economico limitato nel tempo a favore dei soggetti in possesso di specifici requisiti anagrafici e reddituali – tra cui la residenza nel territorio regionale da almeno 36 mesi e un’attestazione ISEE non superiore a 6.000 euro – fino a un ammontare massimo complessivo di 4.400 euro. Tale ausilio, attivabile soltanto una volta esauriti tutti gli altri ammortizzatori sociali, è comunque condizionato alla sottoscrizione del “patto di inclusione”, che comporta la disponibilità del beneficiario di accettare offerte di lavoro o di partecipazione a programmi di formazione finalizzati al reinserimento nel mercato del lavoro.

Sempre in tema di provvidenze economiche, questa volta in ambito di sistemazioni idraulico-forestali, difesa del suolo e agriturismo, la l.r. 6/2015 provvede a una revisione complessiva della disciplina dei contributi regionali erogati in tali settori, allo scopo di conseguire un impiego più efficiente delle risorse finanziarie disponibili e incrementare la qualità delle opere.

Nel corso dell’anno, la materia della tutela ambientale è stata oggetto di tre interventi normativi. Il primo di questi riguarda il divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati, introdotto sull’intero territorio regionale dalla l.r. 2/2015 al fine di preservare dal rischio di contaminazione da OGM il fragile ecosistema alpino e le produzioni agricole locali, notoriamente caratterizzate per l’elevata qualità e la stretta correlazione con il territorio e la tradizione valdostani. Successivamente, la l.r. 8/2015 dispone l’aggiornamento della disciplina regionale in materia di tutela delle acque dall’inquinamento sulla base della normativa nazionale più recente. La legge europea regionale per il 2015, ovvero la l.r. 13/2015, è l’occasione per affrontare i temi legati all’energia e, specificatamente, del suo impiego razionale nell’edilizia, della riduzione dei consumi e dello sviluppo delle fonti combustibili rinnovabili, in recepimento della nuova normativa europea e statale. Nell’ambito della disposizione, inoltre, sono ridefinite le forme di finanziamento degli interventi di efficientamento energetico su edifici e impianti, introducendo un apposito sistema di mutui a tasso agevolato.

Merita, poi, una menzione a parte la l.r. 14/2015, poiché si occupa di un tema di crescente attualità e impatto sociale quale il gioco d’azzardo, ponendo la Valle d’Aosta all’avanguardia nella prevenzione e contrasto di tale fenomeno, nonché nel trattamento terapeutico delle persone affette da forme di dipendenza patologica a esso connesse. Tra le misure adottate in questa direzione vanno citate, in particolare, la previsione del divieto di apertura di sale da gioco ubicate a meno di duecento metri dai luoghi ritenuti sensibili, nonché la possibilità data ai Comuni di disciplinare l’orario di apertura di tali esercizi e di introdurre divieti di pubblicità. La disposizione, inoltre, istituisce il marchio regionale “Slot-Free”, rilasciato agli esercenti che scelgono di non installare nel proprio locale apparecchiature per il gioco d’azzardo e che può consentire loro di ottenere una riduzione dell’IRAP o di altri tributi comunali.

In tema di rifiuti, nell’ultima adunanza del 2015, l’Assemblea ha approvato il disegno di legge che aggiorna il Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2016-2020. In cinque articoli e quattro allegati, l’aggiornamento affronta la pianificazione dei rifiuti urbani e quella dei rifiuti speciali, la bonifica dei siti contaminati e amianto e il programma regionale di riduzione dei rifiuti. Inoltre, al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione dei rifiuti urbani stabiliti dalle normative europee e nazionali, viene rideterminato il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, applicato ai subATO, istituendo tre fasce di applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2017 con riferimento ai rifiuti urbani prodotti nel 2016.

L’annuale attività normativa del Consiglio ha avuto il suo apice con l’approvazione delle leggi di bilancio che individuano le risorse finanziarie disponibili per il triennio 2016/2018 e definiscono gli interventi di politica economica regionale. Il bilancio regionale pareggia nell’importo complessivo di 1 miliardo e 358 milioni di euro per il 2016, 1 miliardo e 332 milioni per l’anno 2017 ed 1 miliardo e 338 milioni nel 2018. Relativamente all’anno 2016, la spesa corrente ammonta a euro 1.045,6 milioni, di cui 206,5 milioni per il concorso della Regione al riequilibrio della finanza pubblica, mentre agli investimenti sono destinati 102,54 milioni.

Quest’anno, in particolare, va segnalato l’inserimento nella manovra finanziaria di una serie di misure di contenimento dei costi della democrazia, in aggiunta a quelle già approvate dal Consiglio regionale negli scorsi anni, che consentiranno un risparmio complessivo di quasi 900.000 euro. Più specificatamente, questa volta i tagli riguardano i vitalizi degli ex-consiglieri regionali, ridotti per il triennio 2016-2018 sulla base di tre scaglioni di aliquote differenziate a seconda dell’importo mensile erogato. Gli interventi prevedono, inoltre, la maggiorazione del 40% di tali aliquote nel caso il beneficiario sia titolare di un assegno vitalizio erogato dal Parlamento europeo, dal Parlamento italiano o da altro Consiglio regionale e la sospensione dell’adeguamento ISTAT per tutti i vitalizi erogati e in attesa di erogazione. È stata anche prevista la facoltà, per i singoli Consiglieri, di rinunciare all’assegno vitalizio o di interrompere l’incremento della propria posizione contributiva.