Il Consiglio regionale è sempre stato attento al mondo dell'editoria locale,
sostenendo la pubblicazione di diverse opere riguardanti la nostra regione, il
suo territorio, i suoi abitanti, la sua storia, il suo sfaccettato patrimonio di tradizioni
e culture.
È così che si può partire alla scoperta de "La Vallée d'Aoste sotto tutti i cieli",
oppure de la "Vallée d'Aoste nel colore" accompagnato dalle fotografie di
Stefano Sarti, grazie al quale un ruscello diventa un mosaico bizantino, cortecce
scolpite omaggiano l'Arcimboldo, una nuvola sul Monte Bianco evoca
il surrealismo di Magritte; oppure ancora dilettarsi tra gli oronimi valdostani,
mondo quanto mai affascinante: Umberto Pelazza e Marica Forcellini, attraverso
150 pagine e un centinaio di fotografie, rispondono alla domanda
"Chissà perché si chiama così. A spasso nel vocabolario dei monti valdostani".
Quando la natura incontra l'intervento dell'uomo, nascono opere che non
modificano solamente il paesaggio, ma anche la via delle persone: Marie-Rose Colliard e Daria Pulz, nel loro
volume "La Valpelline e la diga di Place-Moulin", pongono al centro dell'attenzione il lato umano della costruzione
dell'imponente invaso, privilegiando un approccio storico che si fonde con un'ottica sociologica.
Giovanni Zanetti, ne "I racconti della Capanna" ripercorre invece la storia dell'odierna Capanna Carrel,
l'essenziale punto di appoggio per la salita al Cervino su quella che è considerata la via normale italiana,
mentre il giornalista Jean Kouchner ci fa conoscere una carrellata di personaggi che hanno vissuto "aventures
valdôtaines extraordinaires", tutte assolutamente autentiche, verificate con zelo e raccolte nel libro
"L'odeur de la neige". Alexis Bétemps ci svela invece uno dei perni dell'economia alpina, ricostruendo "La
vita negli alpeggi valdostani nella prima metà del Novecento" .
L'ospizio del Gran San Bernardo è un'isoletta d'umanità circondata da una natura aspra ma comunque
splendida: è "Un cuore tra le pietre", come lo definiscono Andrea Alborno e Pierre Rouyer, riunendo in
scritti e fotografie testimonianze dell'altruismo dimostrato dall'accoglienza materiale e spirituale tra le montagne.
Ma i libri consentono anche un tuffo nel passato, compiendo un viaggio a ritroso nella storia valdostana,
soffermandosi su aspetti inusuali, ad esempio approfondendo la conoscenza delle "Assicurazioni
e assicuratori in Valle d'Aosta", il lavoro con cui Marcello Omezzoli ha ricostruito le vicende che hanno
permesso la nascita e lo sviluppo di questo importante settore economico, dagli esordi delle prime assicurazioni
nel Regno di Sardegna fino alla Prima guerra mondiale. Si possono poi leggere "I processi in Corte
straordinaria d'Assise di Aosta 1945-1947", organo giurisdizionale deputato alla persecuzione del reato di
collaborazionismo; gli atti sono stati raccolti da Tullio Omezzoli.
Oppure ci si può interrogare sul rapporto tra "La Valle d'Aosta e l'Europa", con il lavoro, coordinato e curato
dal professor Sergio Noto, che suscita riflessioni sulle dinamiche che determinano lo sviluppo culturale,
economico e civile delle popolazioni. Il volume "Tappà lo ba" di Gianni Torrione è invece una approfondita
cronaca giornalistica degli avvenimenti che si sono susseguiti in Valle d'Aosta nel 1946, anno cruciale per la
nostra Regione, che aveva appena ottenuto l'autonomia e doveva gettare le basi di un assetto istituzionale
di tipo regionalistico. Un'attenzione particolare è stata poi dedicata alle biografie: Simon Goyet ripercorre la
vita di "Emile Chanoux" alla luce degli studi e delle ricerche che si sono affastellate dalla sua scomparsa ad
oggi, mentre Nora Possenti Ghiglia tratteggia la figura di Aurelia Oreglia d'Isola, ricavandone un'immagine
vivissima, nel suo libro "Leletta d'Isola, la portinaia del buon Dio".
La passione per l'insegnamento e l'impegno come conservatore della Biblioteca del Seminario di Aosta sono
invece gli aspetti peculiari del protagonista del volume "Don Nilo Dondeynaz - L'homme, le maître, le
prêtre" di Laura Nicoletta Serdoz; un altro sacerdote è raccontato dalle testimonianze
di tanti amici, allievi e parrocchiani a dieci anni dalla sua scomparsa,
raccolte nell'opera "Don Luigi Garino 1924-1999". Roberto Guscelli, attraverso
una minuziosa ricerca sui documenti dell'epoca durata diversi anni, nonché
grazie ad una serie di testimonianze orali, ha scritto "Un uomo da uccidere. La
controversa vicenda umana e giudiziaria di Rudi Lerch (1900-1945), l'ultimo
giustiziato in Valle d'Aosta". È invece uscito in concomitanza con la pubblicazione
di tutti i suoi spartiti il ricordo di "Renato Callisto Arnod (1921-2003) -
biografia e memorie di un protagonista https://www.consiglio.regione.vda.it/
gestione/news/immagine.asp?pk_news=31582 della cultura musicale valdostana",
mentre è incentrato sul volo di montagna in Valle d'Aosta dal 1946 ad
oggi, ma non può non dedicare una parte a Corrado Gex, parlamentare e
pioniere del volo alpino, il lavoro "Aquile dei ghiacciai" di Cesare Balbis e Giorgio
Bongiorno, corredato da numerose fotografie e un dvd. Pierre Lexert ha voluto raccontare la propria vita
di emigrante, intitolandola "Si tel Orphée...", ed è lo stesso Severino Caveri, invece, una volta liberato dai
campi di internamento, ad affidare a carta e penna le sue riflessioni su diversi temi, riproposte nei volumi
"Sous les arbres toujours en fleur".
Sono invece frutto di fantasia le figure di Sylviane e Xavier, ma le loro esistenze, raccontate da Saverio Bois
in "Due storie una vita", si snodano parallelamente ai cambiamenti che hanno trasformato la società valdostana
negli anni Cinquanta, tra cui la costruzione della diga di Beauregard.
È poi interessante scoprire la storia dei paesi attraverso le loro comunità e le loro tradizioni, come nel caso
di Pont-Saint-Martin, che ha festeggiato i cento anni del suo carnevale storico, diventato "Diabolicamente
centenario", come raccontato da Margherita Barsimi, Luciana Pramotton e Fulvio Vergnani; i "Quarant'anni
di Pro Loco a Challand-Saint-Victor" di Piergiorgio Thiébat permettono di conoscere una fetta di storia attraverso
le iniziative organizzate dall'Associazione; Maria Vassallo nella sua "Châtillon petite ville industrielle"
traccia un'analisi storica ed economica della cittadina nel periodo ottocentesco e novecentesco. Musica
e letteratura si coniugano nuovamente grazie a Poalo Bougeat, che ne "Gli organi della Valle d'Aosta"
presenta, attraverso schede ed immagini, 11 degli 85 organi presenti sul territorio regionale.
Un aspetto non trascurabile della nostra regione è costituito dal mondo delle Associazioni: Margherita Barsimi,
Alessandro Celi e Fulvio Vergnani hanno condotto una ricerca lunga e dettagliata, confluita nel volume
"Segni e simboli. Storia e attualità dell'associazionismo in Valle d'Aosta". Umberto Pelazza e Antonio Vizzi
hanno invece aggiornato la storia de "Il Centro Addestramento Alpino-Scuola Militare di Aosta", mentre
Cesare Di Dato, Silvio Botter, Vittorio Brunello e Cesare Lavizzari raccontano la "Storia dell'Associazione
Nazionale Alpini - in marcia nel nuovo millennio 1993-2008". Il volume di Aleardo Ceol, "Battaglione alpini
'Monte Cervino', la voce dei superstiti", oltre a ripercorrere le vicende della campagna di Russia, si sofferma
anche sui precedenti accadimenti bellici, da quelli vissuti durante la Grande guerra fino alla campagna d'Albania
del 1941. L'Associazione Difesa Ammalati Psichiatrici ha deciso di festeggiare il suo decimo anniversario
di attività con il volume "Cos'ho io?", per offrire la possibilità, a tutti coloro che le sono legati, di esprimere
liberamente le proprie fantasie, esperienze, ricordi, impreziositi dalle illustrazioni di Gianni Bersezio.
Infine, come il lucernario - che oltre ad essere finestra aperta nel tetto per portare dall'alto luce all'interno
della casa, è il titolo di una rubrica di Domenico Budaci su "Il Corriere della Valle d'Aosta" - , così questi stessi
articoli pubblicati settimana dopo settimana sono stati raccolti in un libro e diventati "Frammenti di luce".