Ideata dal Sindacato autonomo di Polizia, la manifestazione si ripete
ogni anno, nel mese di maggio, dall'indomani delle stragi di mafia del
1992, grazie alla collaborazione di vari soggetti pubblici e privati, portando
avanti l'obiettivo di rafforzare i valori etici e i legami tra la Società
civile e le Istituzioni, nel ricordo delle vittime.
Dal 2008 l'evento rientra nel progetto "Percorso della Legalità", organizzato
dalla Presidenza della Regione e dall'Assessorato regionale
istruzione e cultura, in collaborazione con il Consiglio Valle, il Sindacato
autonomo di Polizia, il Comune di Aosta e il sostegno della Questura
di Aosta, coinvolgendo ogni anno centinaia studenti delle scuole
superiori con diverse iniziative, tra cui l'ideazione del manifesto da
affiggere in tutta Italia e una serie di incontri su tematiche quali l'alcool
e gli incidenti stradali, la droga, la criminalità comune, la mafia.
Il Memorial day, di volta in volta, si ingrandisce, in modo da allargare i
confini del messaggio di riconoscenza per l'estremo sacrificio di tante
vittime del dovere, ma rimane fisso il proprio simbolo: la fiaccola della
Legalità, che compie un lungo viaggio lungo lo Stivale per giungere a Palermo, sotto l'Albero Falcone, accompagnata
da poliziotti e studenti, generalmente ciclisti, ma anche podisti e, eccezionalmente, marinai.
Nel 2009 l'obiettivo è di accenderla sulla vetta d'Europa, ai 4.810 metri del Monte Bianco, grazie ad un gruppo
di poliziotti italiani e francesi: solo il maltempo purtroppo riuscirà a impedire il completamento della loro scalata,
bloccandoli a 3.800 metri, sopra l'Aiguille du Midi.
L'edizione dell'anno successivo ha voluto nuovamente "toccare il cielo con una fiaccola", riuscendo nell'impresa
di scalare gli impegnativi 4.061 metri del Gran Paradiso grazie ai poliziotti scialpinisti Marco Gaida, Roberto Aresca,
Vincent Bianchi e Marco Miglietta.
Nel 2011 il Memorial day ha aperto ancora una volta una finestra sull'Europa, accendendo la fiaccola a Budva,
in Montenegro, dove si è anche svolto il convegno "Les revendications des Syndicats de police: vecteur de la
lutte contre la corruption", mentre nel 2012, quando si è commemorato il ventesimo anniversario delle stragi di
Capaci e Via D'Amelio, la manifestazione ha preso avvio da Lione.
Immancabili le cerimonie in Valle d'Aosta, con il passaggio della fiaccola e un sentito omaggio alle vittime valdostane.
In un teatro Giacosa ogni anno traboccante di studenti, si sono susseguiti momenti di commemorazione a spunti
di riflessione, come quando ha parlato Salvatore, il papà di Giuseppe Parisi, Capitano dell'Esercito, deceduto nel
1997 in Libano, in un incidente di volo nel corso di una missione di pace; o quando sul palco sono saliti Luciano
e Giusy, fratelli di Claudio Traina agente della scorta del Giudice Paolo Borsellino deceduto nell'attentato, e il
Sovrintendente della Polizia di Stato Stefano Di Blasi, in servizio a Palermo negli anni precedenti e successivi alle
stragi; oppure ancora Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino Scopelliti, Sostituto procuratore generale
della Suprema Corte di Cassazione, ucciso dalla 'ndrangheta, e di Lia Staropoli, componente l'Esecutivo nazionale
del Movimento antimafia "Ammazzateci tutti".
Nel 2013, oltre alle toccanti cerimonie in varie regioni italiane, è stato presentato a Palermo il libro "Per non
dimenticare", curato dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta e dal Sindacato autonomo di Polizia-Sap, in cui
si ripercorre, anno dopo anno, il percorso della fiaccola. Come sottolinea Emily Rini, Presidente dell'Assemblea
valdostana, nella prefazione, «il Memorial Day è l'espressione di un Paese che crede nei valori della legalità e
della giustizia, di una società che non dimentica le proprie vittime e che investe nel futuro dei propri giovani».