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4 maggio 2023

Presentata l'attività 2022 della Difensora civica Adele Squillaci

Adele Squillaci

La Difensora civica della Valle d’Aosta, Adele Squillaci, ha presentato oggi, giovedì 4 maggio 2023, l'attività svolta nel 2022 dall'Ufficio di difesa civica oltre che come Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, di Garante per l'infanzia e l'adolescenza e di Garante dei diritti delle persone con disabilità. La Difensora Squillaci è stata eletta dal Consiglio Valle il 12 gennaio 2022 ed esercita le sue funzioni dal 1° febbraio 2022.

«Il filo conduttore dell'attività - ricorda Adele Squillaci -  è l'ascolto dei cittadini in caso di incomprensioni o difficoltà incontrate nel rapporto con le pubbliche amministrazioni. L'Ufficio ha ricevuto, fin dai primi giorni dell'inizio del mandato, tutti i cittadini interessati e è stata accolta ogni richiesta di colloquio da parte di detenuti della Casa circondariale di Brissogne o di familiari degli stessi.»

«Nell'esercizio di tutte le quattro funzioni - aggiunge - si è notato l'importante apporto dei volontari, da sempre presenti non solo nella Casa circondariale di Brissogne ma anche nell'aiutare i ragazzi e i bambini meno fortunati e nell'accogliere le persone in momenti di difficoltà economiche e psicologiche: un atto di generosità può spesso fare la differenza in percorsi di vita complessi e in contesti di isolamento e solitudine. L'auspicio è di ricevere riposte più chiare ed esaustive dalle pubbliche amministrazioni, attraverso anche attività di formazione per tutti coloro che operano nel pubblico impiego, con un'attenta opera di assistenza all'utenza soprattutto nel delicato passaggio alla digitalizzazione del rapporto con le amministrazioni, in relazione al periodo di particolare complessità e disagio effetto della pandemia e di crisi economiche derivanti, tra l'altro, da scenari di guerra e da cambiamenti climatici fortemente impattanti.»

I casi esposti rappresentano le varie domande poste da ciascun cittadino, non il numero delle persone che si sono rivolte al Difensore civico nelle sue varie funzioni.

L'Ufficio di difesa civica

Sono stati 920 i casi trattati nel 2022 nelle funzioni proprie di Difensore civico, di cui 887 definiti nell’anno, pari al 96,3%, con una percentuale di pratiche non concluse del 3,7% a fronte del 5,52 % del 2021.

Il confronto con i dati riferiti al 2021 (che ammontavano a 1051) rivela una lieve diminuzione della casistica trattata nel corso dell’anno, dovuta principalmente al venir meno di istanze collettive (68 nel 2022 contro le 261 del 2021).

I casi trattati nel 2022 riguardano in particolare il settore dell’ordinamento (344 casi), nell’ambito del quale si ricomprendono, tra le altre, i rapporti istituzionali, i tributi, le sanzioni amministrative, nonché la residenza e la circolazione stradale. Seguono i settori della sanità (92 casi) che ricomprende l’igiene e sanità pubblica e i servizi sanitari; dell’organizzazione (83 casi) con particolare riguardo al rapporto di lavoro alle dipendenze dell’ente pubblico; dell’assetto del territorio (73 casi) che ricomprende tra l’altro l’edilizia, l’urbanistica, le espropriazioni, le opere pubbliche e difesa del suolo; dei trasporti e della viabilità (38 casi); dell’istruzione, cultura e formazione professionale (10 casi) che ha riguardato il personale docente, l’istruzione, i beni e le attività culturali; del settore dell’ambiente (7 casi) concernente lo stoccaggio dei rifiuti, l’inquinamento compreso quello acustico.

«L’Ufficio difesa civica - ha specificato Squillaci - è stato interpellato particolarmente nel settore dell’assistenza sociale che consta di 191 casi, 60 unità in più rispetto al 2021: trattasi di casi principalmente per emergenza abitativa pubblica, per politiche sociali nonché per previdenza e assistenza. Fanno parte di questo settore anche le materie della cittadinanza e dell’immigrazione.»

Anche nell’esercizio in esame, i Comuni, ormai tutti convenzionati, destinatari di 262 casi, pari al 27%, sono rimasti al primo posto seguiti rispettivamente dalla Regione (226 casi - 24%), dalle amministrazioni periferiche dello Stato (108 casi - 11%), l’Azienda USL della Valle d’Aosta (49 casi - 5%), dagli enti, istituti, aziende, consorzi dipendenti dalla Regione (84 casi - 9%) e, infine, dalle Unités des Communes valdôtaines (4 casi - 1%).

L'attività di Garante dei detenuti

Nel 2022, l’Ufficio ha trattato 122 casi, di cui 2 non conclusi del 2021. Il 74,6% dei casi del 2022 è stato definito nel medesimo anno, mentre dei 31 casi non conclusi 27 derivavano dall’ultimo colloquio avvenuto a fine dicembre 2022 e in gran parte conclusi a inizio 2023.

Si tratta di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti, sostanzialmente, al rapporto con il carcere, quali le condizioni della Casa circondariale di Brissogne e della detenzione, i rapporti con il personale dell’istituto e i trasferimenti, casi ricompresi in varie aree tematiche quali: l’organizzazione (37 casi); l’ordinamento (32 casi), a carattere trasversale, area tematica dei rapporti istituzionali e, trattata anche a livello di collaborazione interistituzionale, la giurisdizione; il diritto alla salute (21 casi) e i diritti fondamentali (14 casi). La Casa circondariale è stata destinataria di 65 casi, seguita rispettivamente dalle amministrazioni ed enti fuori competenza (30 casi) verso alcuni dei quali la Garante è intervenuta a titolo di collaborazione interistituzionale, dall’Azienda USL (18 casi), dalla Regione (4 casi) e dai Comuni (3 casi).

Riguardo alla Casa circondariale di Brissogne, unico istituto carcerario presente in Valle d’Aosta, la capienza regolamentare nei primi dieci mesi del 2022 era di 177 unità, dopodiché è ritornata ad essere di 181 unità. La popolazione carceraria effettiva al 31 dicembre 2022 era di 102 unità, di cui 44 detenuti italiani e 58 stranieri.

«Nella realtà valdostana - dichiara la Garante - non si può parlare di sovraffollamento. Ciò che preoccupa, però, pur avendo la possibilità di usufruire delle prestazioni del personale medico e paramedico di grande preparazione e professionalità, presente in numeri adeguati, perlomeno, durante il giorno, è il peggioramento evidente di tutta la popolazione carceraria italiana che ha risentito, soffrendo più degli altri cittadini delle conseguenze derivanti dalla pandemia. Si è registrato, praticamente in ogni istituto carcerario italiano, un aumento di episodi di rabbia o di scoramento ascrivibili a stati di ansia, di preoccupazione o in alcuni casi a stati depressivi che hanno reso l'operato del personale particolarmente complesso. Dai colloqui con i detenuti è emersa la necessità di ascolto e di una maggiore presenza di psicologi che possano contenere evidenti stati di tristezza, rabbia o preoccupazione continua e comprensibile anche per le situazioni dei familiari, spesso persone anziane o bambini, residenti in altre regioni o Stati.»

La Garante auspica che «continui e si rafforzi sempre più la collaborazione già in essere con la Direzione carceraria e quella sanitaria, dedicata alla cura e assistenza dei detenuti dentro e presso l'ospedale di Aosta, per supportare il progetto lodevole dell'attuale Direzione di un cambio di rotta per rendere l'istituto un luogo sicuro e non isolato, procedendo con la progettazione di tutte le attività già pianificate per il 2023, da parte di tutti gli "attori" del Protocollo d'intesa sottoscritto il 4 maggio 2022.»

L'attività in qualità di Garante dei minori

Questo organo di garanzia, nel promuovere e tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ispira la propria azione alla diffusione di una cultura dei diritti dei minori, nell’ambito della cultura dei diritti umani, al monitoraggio sulla tutela dei diritti dei minori, segnalando le violazioni ai competenti organi sociali e giudiziari e alla proposta di eventuali interventi normativi a favore dei diritti dei minori.

Nel 2022, il numero complessivo dei casi portati all’attenzione della Garante si attesta a 123. C'è stata un'unica richiesta collettiva di 43 casi mentre nel 2021 le richieste collettive erano 10 per un totale di 678 casi sui complessivi 698 casi trattati. I casi, distribuiti a seconda dei destinatari dell’intervento, hanno registrato una prevalenza della Regione (62 casi), seguita rispettivamente dalle amministrazioni ed enti fuori competenza (23 casi), dai privati (15 casi fuori competenza), dai Comuni valdostani convenzionati (13 casi), dall’Azienda USL (6 casi), dagli enti, istituti, aziende, consorzi dipendenti dalla Regione e concessionari di pubblici servizi nonché le amministrazioni periferiche dello Stato (2 casi ciascuno). Le aree tematiche che più frequentemente hanno determinato l’oggetto dell’istanza riguardano il settore dell’istruzione, cultura e formazione professionale (59 casi - 54,6%), per istruzione e per refezione, seguito dai settori dell'ordinamento (33 casi - 30,6%), a carattere trasversale, nell’ambito del quale sono stati trattati casi relativi alla giurisdizione, materia non di competenza, per rapporti istituzionali, per residenza, per tributi, per documenti e atti e per riservatezza; della sanità (7 casi - 6,5%) tutti per servizi sanitari; delle politiche sociali nonché dell’accesso ai documenti amministrativi (entrambi 3 casi - 2,8%); dell’organizzazione (2 casi - 1,8%) e dell’edilizia residenziale pubblica (1 caso - 0,9%).

La formazione dei Tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati è esercitata in collaborazione con la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Piemonte in virtù di una convenzione. A tal proposito, è stato organizzato un incontro informativo ad Aosta il 30 giugno 2022 dalla Garante valdostana e dal Consiglio regionale finalizzato a sensibilizzare la popolazione valdostana sulla possibilità di intraprendere il percorso formativo per essere nominati tutori volontari.

Garante delle persone con disabilità

La Difensora civica esercita le funzioni di Garante dei diritti delle persone con disabilità, a seguito dell'entrata in vigore il 31 agosto 2022 della legge regionale 20/2022.

Nei 123 giorni considerati, l’Ufficio della Garante ha trattato 64 casi di cui 4 non ancora conclusi. Altri 12 casi riguardanti le persone con disabilità sono stati trattati prima dell'entrata in vigore della legge 20/2022 in quanto già di competenza del Difensore civico.

I casi hanno registrato in questo esercizio una prevalenza della Regione (40 casi pari a 62,5%), seguita rispettivamente dall’Azienda USL (13 casi - 20,3%), dal Comune di Aosta (4 casi - 6,3%), nonché dagli enti, istituti, aziende, consorzi dipendenti dalla Regione e concessionari di pubblici servizi e dalle amministrazioni ed enti fuori competenza (entrambi 2 casi - 3,1%).

Le aree tematiche che hanno determinato con più frequenza l’oggetto dell’istanza riguardano i seguenti settori: le politiche sociali (20 casi - 32,8%) per provvidenze economiche, disabilità, invalidi civili e servizi socio-assistenziali; l’ordinamento (12 casi - 19,8%), a carattere trasversale, per rapporti istituzionali e per giurisdizione, quest’ultima materia non di competenza; l’organizzazione, tutti relativi all’impiego pubblico, e l’istruzione, cultura e formazione professionale per istruzione e per personale docente (8 casi ciascuno - 13,1%); la sanità (6 casi - (9,8%), tutti per servizi sanitari; l’edilizia residenziale pubblica (3 casi - 4,9%) per alloggi popolari; i trasporti e la viabilità (2 casi - 3,3%) per servizio di trasporto pubblico per disabili, e, infine, i settori (1 caso ciascuno - 1,6%) dell’accesso ai documenti amministrativi relativamente alle modalità dell’accesso documentale e delle attività economiche per fiere, mostre e mercati.

La Garante evidenzia che «la direzione, già intrapresa per alcuni utenti in particolare dall'Amministrazione regionale, è realizzare un progetto di vita autonoma della persona disabile, pensando anche al momento in cui i genitori non potranno più occuparsi dei figli. Lo snodo cruciale è il lavoro: la persona disabile deve poter lavorare in contesti in condizioni di parità con gli altri cittadini. Lavorare significa, infatti, garantire l'avvenire e dare un senso alla propria esistenza, sulla base di aspirazioni e attitudini. È importante prestare, inoltre, particolare attenzione e sensibilità nell'adozione di misure che riguardino coloro che sono affetti da patologie psichiche, spesso molto invalidanti, per i quali abitare in una casa, con l'aiuto di persone esperte e generose, e trovare un'occupazione può evitare l'istituzionalizzazione deleteria per il disabile e comunque costosa e impegnativa per gli enti.»

Le relazioni annuali sono consultabili sul sito internet del Consiglio regionale, all’indirizzo: https://www.consiglio.vda.it/difensore-civico/relazioni-annuali