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3 dicembre 2022

Giornata mondiale delle persone con disabilità: il messaggio della Garante valdostana

Dal 1992, la Giornata internazionale delle persone con disabilità si celebra ogni anno in tutto il mondo il 3 dicembre. Tale ricorrenza vuole porre l’attenzione sulla promozione dei diritti e del benessere delle persone con disabilità in tutti gli aspetti della vita sociale, economica e culturale, promuovendo l’uguaglianza per le persone con disabilità in ogni ambito e contribuendo al superamento di ogni forma di discriminazione e di esclusione.

In attuazione dei principi della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, approvata dall’Assemblea delle Nazioni unite nel 2006, ratificata e resa esecutiva dall’Italia nel 2009, si deve diffondere la percezione e la consapevolezza delle capacità e dei contributi delle persone con disabilità nella società, proponendo modelli in cui si attribuisce centralità, non al deficit della persona disabile, ma alle sue potenzialità, favorendo sempre più l’inclusione della persona con disabilità nella comunità sociale con l’obiettivo di garantire la vita indipendente e l’accesso a tutti i diritti sulla base di eguaglianza e senza discriminazioni.

Come riportato nel rapporto mondiale sulla disabilità dell’Organizzazione mondiale della Sanità, il 16% della popolazione mondiale, oltre un miliardo di persone, vive con qualche forma di disabilità.

«Quest’anno - dichiara la Difensora civica, Adele Squillaci, nelle sue nuove funzioni di Garante dei diritti delle persone con disabilità – tale celebrazione si focalizza sul tema della trasformazione verso società sostenibili e resilienti per tutti, con l’obiettivo di favorire iniziative in favore dei disabili in linea con l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite che riafferma l’impegno a non lasciare indietro nessuno e a promuovere la condivisione delle possibilità e dei vantaggi che l’urbanizzazione è in grado di offrire, consentendo a tutti gli abitanti di condurre una vita dignitosa e gratificante, in modo da raggiungere il loro pieno potenziale umano.»

La Garante desidera in quest’occasione «esprimere attenzione e vicinanza a tutte le persone che presentano disabilità, ai loro familiari e a tutti coloro, professionisti e volontari, che se ne occupano quotidianamente con competenza e dedizione.»

«Nel suo complesso la Valle d’Aosta - sottolinea la Garante - ha compiuto negli anni passi avanti, anche se a volte gli stessi paiono non essere ancora sufficienti, al fine di temperare adeguatamente gli effetti delle disabilità e per promuovere il rispetto dei diritti delle persone che le presentano, impegnandosi ad abbattere ogni barriera e ostacolo - fisico e anche culturale - che limita ed esclude la persona con disabilità da legittime aspirazioni. Occorre tuttavia sempre più promuovere la sinergia tra enti, associazioni, volontari e cittadini per contribuire insieme ad alleviare le sofferenze e a risolvere le tante criticità della quotidianità derivanti da barriere architettoniche, da difficoltà di inserimento e integrazione a partire dalla scuola fino all’inserimento nel mondo del lavoro e spesso dovute anche a lentezze burocratiche che possono rendere particolarmente arduo per questi cittadini l’esercizio di diritti.»

«Non va inoltre sottovalutato che il numero di persone con disabilità è in costante crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione. Esiste infatti una correlazione tra invecchiamento e disabilità, anche perché gli individui accumulano, nel corso della loro vita, maggiori rischi sanitari a causa di malattie croniche, incidenti e altre patologie.»

«Dal canto suo - conclude Adele Squillaci -, quest’Ufficio di difesa civica valdostana, avvalendosi anche delle nuove funzioni di garanzia dei diritti dei disabili  effettive dal 31 agosto 2022 - nei limiti delle sue competenze, della legislazione in vigore e del suo organico, assicura il suo massimo impegno, così come sin qui sempre dimostrato, ad essere di aiuto ai cittadini promuovendo la piena tutela dei diritti e degli interessi delle persone con disabilità e dei loro caregiver familiari, residenti, domiciliati anche temporaneamente o aventi stabile dimora nel territorio regionale, nel rispetto dei principi dettati dalla legge 104/1992 (legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), dall’articolo 26 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del 2000 e dalla Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006.»