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29 marzo 2018

Illustrata l’attività 2017 del Difensore civico

Il Difensore civico della Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, dopo l’audizione in prima Commissione consiliare “Istituzioni e autonomia”, ha illustrato oggi, giovedì 29 marzo 2018, l’attività svolta dall’Ufficio di difesa civica nel corso del 2017.

Sono stati 1016 i casi trattati dall’Ufficio nel 2017, di cui 974 definiti nell’anno. Il confronto con i dati riferiti al 2016, anche per effetto di istanze collettive, rivela un incremento del 23% della casistica trattata nel corso dell’anno (ivi compresi quindi i casi non conclusi negli anni precedenti, si passa da 826 a 1016 casi), mentre per quanto riguarda i casi nuovi, cioè quelli iniziati nel 2017, l’aumento rispetto al 2016 è del 25,29%, ossia da 775 a 971. Considerando i dati relativi agli ultimi sei anni, la crescita complessiva dal 2012 è di oltre il 125% (si è passati da 450 a 1016 casi).

«L’incremento rilevato del numero complessivo dei casi trattati - ha spiegato Enrico Formento Dojot - quest’anno riguarda in particolare il settore dell’organizzazione (303 casi), con particolare riguardo al rapporto di lavoro alle dipendenze dell’Ente pubblico, seguito da quello dell’ordinamento (291 casi) nell’ambito del quale si ricomprendono i tributi, fra i quali anche quelli locali, i servizi pubblici, la residenza, le sanzioni amministrative, nonché dai settori dell’assetto del territorio (45 casi) che ricomprende tra l’altro l’edilizia, l’urbanistica, le opere pubbliche e le espropriazioni, e ancora dell’istruzione, cultura e formazione professionale (42 casi) che ricomprende, tra le altre materie, l’istruzione, la formazione professionale e il personale docente. Infine, l'ambito dell’assistenza sociale ha registrato nel suo complesso un lievissimo decremento, passando dai 136 casi del 2016 ai 134 del 2017: trattasi di casi principalmente riconducibili ai settori delle politiche sociali, dell'emergenza abitativa pubblica, nonché della previdenza e assistenza.»

Le istanze, dopo quattro anni consecutivi in cui hanno riguardato in prevalenza gli Enti locali, in questo esercizio si ritorna ad avere la prevalenza dei casi relativi alla Regione (336 casi ossia + 163 unità rispetto al 2016, principalmente per effetto di tre istanze collettive relative a 64 unità ciascuna), seguita dall’importante presenza degli Enti locali convenzionati destinatari di 288 casi, di cui 240 per i Comuni e 48 per le Unités des Communes valdôtaines, dalle Amministrazioni ed Enti fuori competenza con 143 casi, dall’Azienda USL della Valle d’Aosta con 72 casi, dalle Amministrazioni periferiche dello Stato con 54 casi, dagli Enti dipendenti dalla Regione con 14 casi.

Gli Enti locali che hanno beneficiato i propri amministrati del servizio fornito dall’Ufficio del Difensore civico regionale ammontano ad oggi a 81, di cui 73 Comuni e 8 Unités des Communes valdôtaines. «Nel corso del 2017, l’Assemblea comunale di Oyace ha, infatti, formalizzato il convenzionamento. È con grande soddisfazione che oggi posso altresì annunciare - ha aggiunto Formento Dojot - che anche il Comune di Courmayeur, l’ultimo Ente locale non ancora convenzionato, ha approvato la bozza di convenzione con il Consiglio regionale in data 26 marzo, primo step in vista della sua formalizzazione. Con questo prossimo convenzionamento si raggiungerà finalmente l’obiettivo di fornire il servizio di difesa civica a tutti i cittadini valdostani, garantendo così la protezione dei diritti e degli interessi dei cittadini e nel contempo favorendo il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione.»

Il Difensore civico dopo avere ricordato che il 14 febbraio 2017 è stato eletto Vicepresidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano, con incarico biennale, ha sintetizzato l’attività di questa associazione di difesa civica.

Successivamente, il Difensore civico ha illustrato l’attività svolta nel 2017 in qualità di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

Nel 2017, l’Ufficio ha trattato 138 casi, di cui 131 definiti nell’anno. «Si tratta - ha commentato il Garante - di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti, sostanzialmente, al rapporto con il carcere, quali le condizioni dell’Istituto e della detenzione, i rapporti con il personale dell’Istituto, il rispetto del regolamento interno della Casa circondariale, il vitto, il sopravvitto, i colloqui, la corrispondenza, le visite, casi ricompresi in varie aree tematiche quali: l’organizzazione (61 casi), il diritto alla salute (30 casi) o l’ordinamento (28 casi), area tematica quest’ultima che riguarda materie quali i rapporti istituzionali e, trattate anche a livello di collaborazione interistituzionale, giurisdizione, trasferimenti, danni nonché ordine e sicurezza pubblica.»

Il Garante ha poi fornito una serie di dati relativi al solo Istituto carcerario presente in Valle d’Aosta, la Casa circondariale di Brissogne. La capienza regolamentare è di 181 unità, mentre la popolazione carceraria effettiva al 31 dicembre 2017 era di 196 unità, di cui 79 detenuti italiani e 117 stranieri. Sono 37 i lavoranti alle dipendenze dell’Istituto e 6 i lavoranti non alle dipendenze dell’Istituto.

«È tornato ad aumentare il numero dei detenuti ospitati a Brissogne. Pare che gli effetti, molto significativi, degli interventi normativi adottati negli anni 2013-2014, definiti “svuota carceri”, stiano scemando - ha precisato Formento Dojot -. Non vorrei che, a piccoli passi, si manifestasse nuovamente lo spettro del fenomeno del sovraffollamento, che pensavo scongiurato.»

«Purtroppo, il quadro d’insieme della situazione del carcere valdostano - ha aggiunto il Garante - non si discosta rispetto a quello dell’anno precedente, anzi, è in atto un pericoloso peggioramento. Carenza di progettualità, assenza del Direttore e del Comandante della Polizia penitenziaria, edificio in condizioni di criticità: ne esce un quadro sconfortante. Il Garante si sente spesso vox clamans in deserto, posto che tali problematiche, portate all’attenzione degli organi competenti, restano sostanzialmente senza soluzione

Le relazioni annuali sono consultabili sul sito internet del Consiglio regionale, all’indirizzo: http://www.consiglio.regione.vda.it/difensore-civico/relazioni-annuali