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12 gennaio 2016

Riordini fondiari: perché così tanto tempo per giungere a conclusione?

In una regione di montagna come la nostra, caratterizzata da un'enorme polverizzazione delle proprietà, non può sfuggire l'importanza dei piani di riordino fondiario. Questi sono infatti strumenti essenziali, finalizzati alla ricomposizione fondiaria delle proprietà frammentate, indispensabili per garantire il mantenimento di un territorio spesso impervio e difficoltoso e per favorire il razionale sfruttamento agricolo dei terreni.

Dall'avvio dei primi piani di riordino sono però dovuti passare quasi trent'anni prima di vedere la pubblicazione di una delibera della Giunta che chiudesse finalmente il cerchio, dando la possibilità reale di finanziamento e di autorizzazione alla prosecuzione del procedimento di riordino fondiario dei primi 21 piani della graduatoria stilata dalla struttura competente dell'Assessorato all'agricoltura.

Il gruppo consiliare ALPE, che ha sempre mantenuto alta l'attenzione su tale tema, ritenuto fondamentale per contrastare l'abbandono del territorio, ricordando le innumerevoli iniziative proposte in Consiglio per sollecitare con forza la soluzione della questione sospesa dei riordini fondiari, oggi prende atto con favore della deliberazione con cui la Giunta accoglie le istanze di una prima tranche di consorzi, autorizzando così finalmente la prosecuzione dei riordini in corso.

I Consiglieri di ALPE non possono però fare a meno di evidenziare come ci siano voluti inspiegabilmente tanti anni per giungere alla conclusione di un percorso che avrebbe necessitato invece una conclusione ben più rapida, pena il degrado del territorio.