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Progetto Civico Progressista

Progetto Civico Progressista




24 novembre 2023

Alfa e Omega

 

«La violenza contro le donne nasce in Italia come reazione difensiva al processo di emancipazione che, bloccato per vent’anni dai deliri viriloidi del fascismo, ha in pochi decenni fatto fare grandi passi in avanti alla condizione femminile. Lo afferma la psicoterapeuta Marina Valcarenghi in un bellissimo filmato del regista Yuri Ancarani, proiettato ad Aosta nelle scorse settimane, ma evidentemente non visto dai molti che hanno preso parola in questi ultimi tempi, sia nelle sedi istituzionali sia sulla carta stampata.» A ricordarlo sono le Consigliere del gruppo Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz e Chiara Minelli, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra domani, sabato 25 novembre 2023.

E aggiungono: «Questo cammino verso la parità ha disorientato fortemente gli uomini provocando diversi tipi di reazione. La violenza ne è un esempio estremo. Ma la violenza nasce nel contesto di una cultura patriarcale millenaria che ha segnato e condizionato uomini e donne. Solo una penosa ignoranza può far leggere la realtà oggettiva di una società ancora malata di patriarcato come un’accusa a tutti gli uomini di essere dei criminali. Ma certo la responsabilità non si limita agli esecutori materiali. C’è tutto un brodo di coltura che abbiamo visto sobbollire in questi ultimi tempi.»

Per le Consigliere di PCP, «è di quel brodo che si alimenta la subcultura dell’uomo forte tipica dei nostalgici del ventennio, è quel brodo che nutre l’infantile rivendicazione del turpiloquio sessista come scherzo innocente, anzi necessario. Ed è in quel brodo che ha nuotato l’intero Consiglio regionale rifiutando di prendere in considerazione la nostra mozione, presentata qualche tempo fa, che esprimeva preoccupazione e invitava ad approfondire il fenomeno.»

«Certo, meglio quelli che hanno poi cercato di riprendere credito esternando la propria solidarietà alle vittime, di quelli che le hanno irrise con uno striscione appeso all’Arco d’Augusto - concludono -. Una frase che esibisce la loro ignoranza, un gesto che rappresenta bene la paura di chi credeva di essere un maschio alfa e si ritrova guardato come un povero omega senza dignità.»