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Rete Civica - Alliance Citoyenne

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15 gennaio 2020

Rete Civica-Alliance Citoyenne: presentati sei emendamenti al bilancio e al DEFR

Il gruppo consiliare Rete Civica-Alliance Citoyenne ha presentato quattro emendamenti al Documento di economia e finanza regionale e due al bilancio della Regione per il trienno 2020-2022, di cui due formalizzati nella mattina di oggi, mercoledì 15 gennaio 2020, e gli altri depositati già la scorsa settimana in seconda Commissione consiliare.

«Per quanto riguarda il DEFR - precisano i Consiglieri di RC-AC - abbiamo presentato un emendamento volto a rivedere la scheda relativa al collegamento tra i comprensori di Cervinia e Monterosa e valutarne la realizzabilità in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale e urbanistica sulla base di adeguati studi propedeutici, prima di procedere a ulteriori decisioni. Un secondo emendamento intende integrare la scheda riguardante il potenziamento della rete infrastrutturale per la ricarica delle auto elettriche: crediamo infatti che occorra stimolare interventi di implementazione delle colonnine di ricarica sul territorio regionale, e che debbano essere coinvolti oltre al Ministero, come indicato nel DEFR, anche CVA e soggetti privati. Il terzo emendamento chiede la proroga del termine per l'approvazione della norma di attuazione relativa alle grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico, da febbraio a luglio 2020. Ciò in considerazione del fatto che la Commissione paritetica impegnata nella elaborazione della norma è ferma dal mese di agosto e, nonostante le ripetute assicurazioni del Ministro Boccia, non è ancora stata ricostituita per la componente di parte statale, dopo ben 5 mesi.»

«L'ultima proposta di emendamento al DEFR riguarda le entrate tributarie (addizionale regionale) ed è collegata al primo emendamento al bilancio regionale - aggiungono -. Lo scopo è quello di dare un piccolo, ma significativo, sollievo fiscale ai cittadini meno abbienti rideterminando e riarticolando in senso progressivo l'aliquota dell'addizionale regionale all'IRPEF. Attualmente la Valle d'Aosta ha una sola aliquota del 1,23 per tutte le fasce di reddito. La proposta di Rete Civica, già avanzata a fine 2018 sul bilancio della Giunta Fosson, prevede un prelievo fiscale progressivo: aliquota pari a zero euro per i contribuenti con reddito fino a 15.000 euro; pari a 0,80 per la fascia fino a 28 mila euro. Sommando queste due fasce 1/3 dei contribuenti valdostani, cioè circa 53 mila persone, beneficerebbero delle agevolazioni. Per la terza fascia (da 28 mila a 55 mila euro, pari a circa 17 mila unità) l'aliquota rimarrebbe all'1,23. Le ultime due fasce andrebbero in aumento: per i redditi da 55.001 a 75.000 (poco più di 1600 contribuenti) si passerebbe all'1,90% e per i redditi superiori a 75 mila si arriverebbe all'aliquota del 2,20% (1550 unità circa). L'intera manovra ha un costo di 3,5 milioni di euro.»

«Un secondo emendamento al disegno di legge del bilancio riguarda la previsione di investimenti per il potenziamento della ferrovia valdostana (un milione nel 2020, due milioni negli altri anni). Nel prossimo triennio saranno consistenti gli investimenti dello Stato e di Rete Ferroviaria Italiana per il potenziamento della nostra tratta. In alcuni casi, seppur circoscritti è necessario un intervento della Regione, per determinate opere, in particolare per quanto concerne gli studi di fattibilità e alcuni interventi infrastrutturali.»

Il gruppo di Rete Civica-Alliance Citoyenne evidenzia anche di aver avviato nei mesi scorsi un confronto con l'Assessorato della sanità per quanto riguarda il tema dei ticket sanitari a carico dei cittadini: «Ciò ha portato ad un lavoro che è sfociato nell'emendamento presentato dall'Assessore competente, che prevede la destinazione di un milione di euro per ciascun anno del triennio 2020-2022 esclusivamente per la compensazione dei mancati introiti derivanti dalla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Una proposta che va nella direzione auspicata da RC-AC di arrivare in futuro all'eliminazione di tali ticket, nella convinzione che la spesa per la sanità pubblica sia da finanziarsi con la fiscalità generale.»