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ADU VDA - Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta

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11 dicembre 2019

La nomina di Galli era già a suo tempo inadeguata alle necessità dell'UniVdA

 

«Alla nomina di Stefano Bruno Galli nel Consiglio dell'Università della Valle d'Aosta, su proposta della Giunta della leghista Nicoletta Spelgatti, avevamo dedicato una mozione in Consiglio il 20 dicembre 2018, all'indomani del cambio di Governo regionale: l'obiettivo era richiederne le dimissioni volontarie e procedere con una nuova nomina, più adeguata ai valori della nostra regione, alle necessità dell'Università, nonché rispettosa della rappresentanza di genere a partire dalle Istituzioni scientifiche e culturali.» Così la Consigliera del gruppo ADU-VdA Daria Pulz commenta la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Stefano Bruno Galli, nell’ambito dell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni dei fondi della Lega.

E aggiunge: «Nessuno metteva in dubbio il prestigioso curriculum del professore universitario, ma non ci era parso un segnale credibile del cambiamento, di cui la Lega di Salvini Vallée d'Aoste pretendeva di farsi paladina, questo palese esempio di occupazione partitica, da parte peraltro di un partito dichiaratamente antieuropeo, della più alta Istituzione culturale valdostana che ha invece bisogno di aprirsi sempre più alle reti internazionali del sapere: sembrava piuttosto un pericoloso capovolgimento stesso del paradigma della libertà del sapere dal potere.»

«Inoltre - prosegue Daria Pulz - l'insigne professore, grandissimo esperto del pensiero del povero Emile Chanoux - che ancora non riposa in pace tirato com'è da oltre 70 anni per la giacchetta - è anche Assessore all'autonomia e alla cultura della Regione Lombardia: è vero che siamo pochi in Valle d'Aosta, ma non al punto da aver bisogno di un Assessore, peraltro di un'altra regione, per gestire la svolta dell'Ateneo valdostano.»

«La sua supposta larghezza di vedute, poi, ci era parsa persino eccessiva: Bruno Galli non aveva voluto deludere le aspettative del gruppo dichiaratamente fascista "Lealtà e Azione" che lo aveva invitato a intervenire alla sua festa - evidenzia la Consigliera Pulz -. Alla nostra denuncia di allora in Consiglio avevano dato concretamente ascolto ben pochi Consiglieri visto l'esito del voto in Aula (3 soli voti favorevoli), ma gli interventi resteranno negli annali come un saggio di alta sofistica: consigliamo ai cittadini di riprendere il video sul sito del Consiglio per cogliere appieno il vuoto di certa politica.»

«Le cronache di ieri aggiungono al nostro ragionamento un altro imbarazzante motivo di inopportunità - conclude la Consigliera di ADU-VdA -: se è senz'altro vero che la presunzione d'innocenza resta un principio inviolabile, non fa certo onore all'Università della Valle d'Aosta avere quale componente del suo massimo organo un indagato per sospetto di riciclaggio dei 49 famosi milioni dei fondi poi confiscati alla Lega, quei soldi che hanno ottenuto una maxi rateizzazione per cui il partito di Salvini li restituirà allo Stato, senza interessi, entro i prossimi 80 anni. Morale: non basta conoscere a menadito il pensiero di Chanoux per essere persone migliori e generare un reale e non supposto cambiamento.»