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25 gennaio 2019

ALPE: una proposta di modifica alla legge elettorale contro il controllo del voto

ALPE, dalla sua nascita e da quando è rappresentata in Consiglio regionale, ha sempre denunciato e contrastato le storture della politica clientelare che porta alla compravendita dei voti, così come ha sempre cercato di allertare la comunità sul pericolo della corruzione dovuta all'infiltrazione mafiosa nella pubblica Amministrazione e nell'economia della Valle d'Aosta.

«Il fenomeno è stato a lungo sottovalutato dalle Istituzioni e dall'opinione pubblica - affermano i Consiglieri regionali di ALPE Patrizia Morelli, Albert Chatrian e Chantal Certan -  e siamo stati spesso tacciati di essere dei visionari o delle persone che volevano infangare il buon nome della nostra regione. Oggi, nel momento in cui le nostre dichiarazioni e i sospetti vengono avvalorati dall'Operazione Geenna, che va oltre quanto si potesse immaginare, confermando la presenza strutturata della 'ndrangheta sul nostro territorio, non possiamo che riaffermare con forza la necessità per la comunità valdostana di combattere con tutti i mezzi a disposizione ogni manifestazione del fenomeno mafioso

In particolare, in quanto eletti in Consiglio regionale, «il nostro primo impegno sarà di sottoscrivere una modifica della legge elettorale che, attraverso l'adozione della preferenza unica, dello spoglio centralizzato e la valutazione del voto elettronico, impedisca il controllo del voto, garantendo ai cittadini la libera espressione di un diritto democratico fondamentale e interrompendo il meccanismo del voto di scambio

«Riteniamo però imprescindibile che cresca la consapevolezza in ognuno di noi, politico o semplice cittadino, che la criminalità la si sconfigge attraverso comportamenti corretti e una giusta concezione della politica, intesa come servizio alla comunità e non come mezzo per l'eletto di accrescere il proprio potere ed elargire favori o per il cittadino di chiederne

E concludono: «"Il faut être très bas pour regarder très haut": è questa la lezione che dobbiamo trarre dai recenti fatti, trasformando lo sgomento in una volontà di risanamento che animi tutta la comunità valdostana e la politica in primis.»