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Rete Civica - Alliance Citoyenne

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25 gennaio 2019

La Valle d'Aosta deve ribadire la propria contrarietà al raddoppio e alla chiusura del Traforo del Monte Bianco

Ieri, giovedì 24 gennaio 2019, il Consiglio regionale ha respinto una mozione presentata dal gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne volta a ribadire la contrarietà dell'Assemblea valdostana al raddoppio del Traforo del Monte Bianco.

«La mozione - afferma il Consigliere Bertin - aveva come obiettivo impedire la chiusura di un collegamento transfrontaliero strategico per la nostra regione, quale è il Tunnel del Monte Bianco, e allo stesso tempo ribadire la contrarietà al suo raddoppio, come è già stato espresso dal Consiglio Valle in passato.»

«Nel dibattito si è sostenuto che la nostra era una posizione ideologica: al contrario essa è quanto mai realistica, guarda al futuro e ai veri interessi dei territori intorno al Monte Bianco, che sono principalmente quelli di tutelare un patrimonio ambientale unico al mondo, la cui integrità costituisce anche, oggi più che mai, una valenza turistico- economica.»

Il Consigliere Bertin evidenzia poi anche un altro aspetto, legato alla candidatura del Monte Bianco a patrimonio Unesco: «Il raddoppio è in evidente contrasto con questo progetto che, piuttosto che potenziare un corridoio per il trasporto merci, mira a salvaguardare l'ambiente al di là e al di qua delle Alpi. L'aumento del traffico, soprattutto quello pesante, incrementa infatti l'inquinamento e non corrisponde ad uno sviluppo turistico adeguato e sostenibile. Si deve inoltre tenere in considerazione che i lavori di realizzazione del raddoppio del Tunnel comporterebbero per anni conseguenze negative per tutti i Comuni interessati, diminuendo sensibilmente l'afflusso turistico in tutto il  territorio della Valdigne.»

«La scelta del Consiglio, che pare andare verso un effettivo raddoppio del Tunnel, - conclude il Consigliere Bertin - è decisamente miope e anche pericolosa: il rischio, vista anche la contrarietà delle autorità francesi che hanno dichiarato con forza di non volere un intervento di questo tipo, paradossalmente è quello che il Traforo del Monte Bianco perda progressivamente la sua importanza a favore di altri collegamenti transfrontalieri. Questo sì che comporterebbe un danno per l'economia della Valle d'Aosta.»