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Union Valdôtaine Progressiste

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Pour Notre Vallée

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21 febbraio 2017

Casinò de la Vallée: finito di barare

I gruppi consiliari Union Valdôtaine Progressiste e Pour Notre Vallée, insieme al Consigliere Leonardo La Torre del Gruppo Misto, intervengono sul tema del Casinò.

In questi giorni “qualcuno”, politicamente, ha barato sul progetto per far uscire dalla crisi il Casinò di Saint-Vincent. E quel “qualcuno” ha barato sapendo di barare, proponendo un percorso tecnico-amministrativo non percorribile, o meglio, percorribile solo politicamente, per dimostrare, ancora una volta, che solo l'uomo forte, autoritario e imbattibile ha la soluzione giusta per risolvere la gravissima crisi che ha colpito l'azienda. Crisi che è in atto peraltro a causa dei suoi errori.

Oggi, agli occhi dei dipendenti il "bravo" politico è colui che vuole mettere 43 milioni di euro per il Casinò e il "cattivo" politico è colui che, pur volendo aiutare finanziariamente l'azienda, sa che non è possibile né legittimo farlo, se non dopo aver approvato un progetto urgente di ristrutturazione.

I risultati di questo agire politico sulla questione Casinò di Saint-Vincent, reiterato nel tempo e nei modi, purtroppo sono oggi tristemente evidenti a tutti i Valdostani. In questi anni sono state fatte scelte di investimento che pur avendo prodotto una spesa importante, oltre 100 milioni di euro, non hanno creato pari sviluppo. E questo anche grazie al fatto che sono stati promossi a ruoli dirigenziali, in settori cruciali per la gestione dello sviluppo dell'azienda, uomini e donne con poca competenza e professionalità che hanno naturalmente poi fallito l’obiettivo fondamentale di risollevare le sorti della Casa da gioco.

Queste scelte, anno dopo anno, hanno portato l’azienda alla disastrosa situazione odierna.

Purtroppo oggi la situazione oltre che drammatica appare paradossale. Infatti chi ha barato, dopo aver giocato per anni sulla pelle e sulla buona fede dei lavoratori, si propone ora agli stessi, da “bravo” politico, come colui che li vuole salvare.

Oggi, per noi dei gruppi UVP e PNV, non può essere chi ha portato alla soglia del fallimento la nostra Casa da gioco a ergersi come salvatore!

La via della ristrutturazione è ardua e irta di insidie e di sacrifici, ma è l'unica via per mantenere i livelli di occupazione nell’azienda. È il progetto che noi porteremo avanti nei prossimi giorni, affidandolo, in brevissimo tempo, ad una nuova governance.

Questo è l'unico modo per evitare il tracollo del Casinò di Saint-Vincent, per evitare il licenziamento di tanti lavoratori e la definitiva desertificazione del territorio della Riviera delle Alpi.