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20 febbraio 2017

Casinò de la Vallée: si sospenda la procedura di licenziamento

Nella giornata di oggi, lunedì 20 febbraio 2017, i Gruppi ALPE e Misto hanno presentato un'interrogazione a risposta immediata, che sarà discussa nella riunione consiliare di mercoledì prossimo, sull'annunciata apertura da parte dei vertici societari della Casinò de la Vallée di una procedura di licenziamento collettivo che riguarderebbe 260 dipendenti.

«Una mazzata finale assestata ai lavoratori dopo anni di sprechi di denaro avallati dalla Giunta regionale - dicono i Consiglieri di ALPE e Gruppo Misto -, per quella che si è rivelata essere soprattutto un'operazione edile costata 120 milioni, non avendo infatti prodotto nessun miglioramento in merito all'atteso rilancio della Casa da gioco.»

In particolare, ALPE e Gruppo Misto, richiamando l'approvazione da parte del Consiglio regionale, nella seduta del 7 febbraio scorso, della proposta di legge n. 100/2017 che prevede la presentazione entro 60 giorni da parte dell'Organo di amministrazione della società Casinò spa di un Piano di ristrutturazione aziendale, chiedono al Presidente della Regione notizie in merito all'apertura ufficiale della procedura di licenziamento collettivo prevista dalla legge n. 223 del 1991.

«Sorge il sospetto - aggiungono i Consiglieri di opposizione - che ancora una volta questo Governo regionale provi a lanciare un ballon d'essai, lasciando prima trapelare la notizia del licenziamento collettivo come unica soluzione praticabile, per poi venire a più miti consigli proponendo magari un contratto di solidarietà che faccia fare al Presidente della Regione la figura del salvatore della situazione.»

E concludono: «Non è così che si affrontano i problemi, anche se non sarebbe la prima volta. La risposta alla grave situazione non può essere la procedura di licenziamento, vera o presunta che sia, ma una ristrutturazione radicale e generale che colpisca innanzitutto le tante figure, all'interno del Casinò, rivelatesi in questi anni inadatte al ruolo affidato loro da un Governo regionale che, ora, deve innanzitutto assumersi le responsabilità delle scelte sbagliate del passato. Solo così si può pensare di sedersi al tavolo con i lavoratori per cercare una soluzione condivisa.»