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3 agosto 2016

Sulla formazione musicale urge una programmazione lungimirante e sinergica

«A settembre, al termine della pausa estiva, le problematiche della formazione musicale nella nostra regione devono essere rimesse in calendario e affrontate con una programmazione seria e rispettosa delle sedi di dibattito e di scelta

Ad affermarlo sono i Consiglieri di ALPE Chantal Certan e Fabrizio Roscio, commentando i lavori della quinta Commissione "Servizi sociali" in materia di formazione musicale; il riferimento, in particolare, è alle audizioni dello scorso lunedì, 1° agosto 2016, quando, in base a quanto stabilito da una mozione proposta proprio dal gruppo ALPE e votata all'unanimità dal Consiglio Valle, sono stati sentiti tutti i principali attori dell’educazione musicale in Valle d’Aosta.

«In quest'occasione - commentano i Consiglieri Chantal Certan e Fabrizio Roscio -, si è cercato di capire quali problematiche e quali atout abbia l’educazione musicale pubblica e privata in Valle d’Aosta, nell’ottica di individuare le scelte migliori per il futuro, senza smantellare o delegittimare nessun ente preposto ad assolvere tale ruolo.»

«L'impianto del sistema musicale valdostano è unico in tutta Italia, è molto qualificante ma anche oneroso, si parla di circa tre milioni e mezzo di euro. Si fonda su tre assi (Alta Formazione Musicale dell’Istituto Musicale pareggiato; Scuola di Formazione ed Orientamento Musicale della Fondazione Musicale Maria Ida Viglino; Liceo musicale), conta circa 80 docenti, quasi tutti a tempo indeterminato, ed è affiancato sul territorio da realtà importanti, come le bande musicali, i gruppi folkloristici e musicali, le corali

«Eppure - proseguono i Consiglieri Certan e Roscio - in questi anni in quest'ambito sono mancate totalmente le scelte politiche. Invece l’alta qualità della formazione musicale in un bacino d’utenza molto piccolo come il nostro impone scelte di programmazione lungimiranti, di salvaguardia ma nello stesso di grande sinergia. Spesso si è applicato il "dividi et impera", metodo di lavoro ottimo per non far dialogare mai le diverse parti, ma opporle sempre di più

«Anche in questo caso, paradossalmente, constatiamo che il decisore principale, per non dire unico, è il Presidente della Regione, che, ignorando le decisioni del Consiglio regionale, ha depotenziato il Tavolo di confronto operativo con i rappresentanti amministrativi e didattici dei vari organi, a favore di un gruppo tecnico "di fiducia", i cui componenti non hanno alcuna delega dei loro collegi docenti, ma sono esperti che parlano a titolo personale. Pur riconoscendo l’alto valore tecnico e professionale degli insegnanti nominati nel gruppo di lavoro dalla Giunta regionale nel mese di maggio e pur riconoscendo lodevole il loro lavoro, peraltro a titolo gratuito, il gruppo ALPE ritiene che ben altro peso avrebbero avuto le loro azioni se la loro nomina fosse stata ufficializzata e legittimata dai loro Collegi docenti

«Il dibattito, quindi - concludono i Consiglieri Certan e Roscio - è solo all'inizio e i lavori in quinta Commissione devono riprendere, coinvolgendo tutti gli attori preposti.»