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12 luglio 2016

Piani di riordino fondiario: bisogna procedere in tempi brevi

«Sul completamento dei piani di riordino fondiario bisogna procedere in tempi brevi. Altrimenti si rischia di perdere il finanziamento di quasi 8 milioni di euro approvato a inizio anno a favore dei 21 procedimenti di riordino autorizzati ma non conclusi.» Così il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, e i Consiglieri Patrizia Morelli e Fabrizio Roscio, commentano i lavori della terza Commissione consiliare, riunita oggi, martedì 12 luglio 2016, per esaminare la problematica dei piani di riordino fondiario, a seguito di una mozione approvata dall'Assemblea regionale su proposta del gruppo ALPE nella seduta del 21 aprile scorso.   

«Nel presentare la mozione - sottolineano i Consiglieri di ALPE - avevamo ribadito l'importanza di trovare in tempi brevi una soluzione definitiva, da tempo attesa. È disarmante constatare che finora nulla sia stato fatto. Oggi in Commissione, il Presidente Rollandin e l'Assessore Testolin hanno finalmente assicurato che entro settembre la soluzione sarà trovata. Noi riteniamo che spetti alla politica assumere le decisioni che consentono di superare le criticità giuridiche e amministrative.»

«Le fasi procedurali dei riordini - aggiungono - interessano vari enti (Agenzia delle entrate, Conservatoria, Agenzia del territorio, demanio delle acque pubbliche) e devono essere opportunamente coordinate. La situazione attuale comporta dei problemi contingenti per i proprietari - che dopo decenni di riordino non hanno ancora il titolo di proprietà degli accorpamenti -, per gli agricoltori interessati - che non possono inserire i nuovi lotti nel proprio fascicolo aziendale rischiando di perdere così i contributi relativi al PSR 2014-2020 - e per i vignerons - per i quali il problema si aggrava per il fatto che il non inserimento delle particelle su cui è già stato fatto l’impianto del nuovo vigneto comporta la non registrazione nel catasto viticolo e quindi la non autorizzazione alla produzione di vino DOC.»