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Movimento Cinque Stelle

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31 maggio 2016

Casinò de la Vallée: Valdostani ribellatevi!

«La notizia del profondo rosso del Casinò di Saint-Vincent è una di quelle che non può lasciare indifferenti.» È con queste parole che il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle commenta la situazione della Casa da gioco.

«La sequenza dei numeri è devastante - evidenzia il Consigliere Cognetta -: negli ultimi quattro anni si sono persi complessivamente più di 77 milioni di euro (nel 2012 meno 18.624.000 euro; nel 2013 meno 21.000.000 euro; nel 2014 meno 19.130.000 euro; nel 2015 meno 18.566.000). Valdostani, non pensate a un intervento della Corte dei conti o di qualche legge del diritto societario; per come stanno le cose chi governa può continuare a ricapitalizzare o prestare denaro per sempre, perché la legge glielo consente

«Quello su cui piuttosto si deve discutere è la scelta politica - sostiene il Consigliere Roberto Cognetta. - Siete d'accordo con il Governo regionale, che continua a buttare così i nostri soldi? Sapete quante scuole, quanti servizi agli anziani, quanti asili, quanto reddito minimo e comunque quanto altro si potrebbe fare per migliorare la nostra vita con questi soldi? Molto, moltissimo, ma la scelta politica è quella che vedete, cioè continuare a foraggiare un sistema al collasso, un'azienda dove si continuano ad assumere direttori, pagandone due per averne uno solo. Ma in quale azienda privata succede questo? E poi abbiamo i servizi esternalizzati perché dobbiamo risparmiare. Davvero? Sarà, a me sembra una porcata pagare delle persone che lavorano a 5 euro l'ora e che non hanno neanche diritto alla mensa! Nel frattempo però qualcuno, parente di Assessore regionale, viene assunto al Billia con tutti i diritti e lo stipendio adeguato. Tutto molto bello, vero Valdostani? Se non vi svegliate non vi lamentate, avete lo strumento migliore per cambiare le cose, il voto consapevole, se non lo fate non date poi la colpa agli altri o chiedete l'intervento di altri poteri. Quello che accade è PERFETTAMENTE LEGALE. Uno schifo a norma di legge, sia chiaro!»