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23 marzo 2016

Non si faccia morire il Sistema bibliotecario regionale

Una rete capillarmente diffusa su tutta la regione da valorizzare e attualizzare adeguatamente: questo è il sistema bibliotecario valdostano, istituito con legge regionale del 1992 e per il quale è giunto il momento di una riorganizzazione mirata e di un'attualizzazione.

«Questo sistema invece viene fatto morire – ha denunciato la Consigliera Patrizia Morelli durante l'ultimo Consiglio regionale di ieri, martedì 22 marzo 2016, affrontando la questione con un'interpellanza –: i problemi delle nostre biblioteche erano evidenti minimo già da un anno, ma l'Amministrazione regionale non ha fatto nulla. Anzi, l'Assessore Rini ha affermato che solo oggi si è presa coscienza della situazione e con colpevole ritardo verranno attivati i gruppi di lavoro

«Il sistema bibliotecario valdostano rappresentava un fiore all'occhiello, ci era invidiato da tutta Italia ed era elogiato nelle pubblicazioni specializzate – ha proseguito la Consigliera Morelli –, oggi invece dalla Regione nemmeno un euro viene destinato alle strutture comunali. I dati sono allarmanti: delle 47 biblioteche locali, 22 hanno un orario di apertura al di sotto delle 15 ore settimanali, quindi non osservano il minimo previsto dalla legge; non solo, di queste ben 8 sono a ore zero. I prestiti, dai 468.000 nel 2012, nel 2015 sono scesi del 25%: d'altra parte, non acquistando libri, è impossibile che i prestiti salgano. Non è mai stato nemmeno attivato il prestito degli e-book, che consentirebbe un consistente risparmio

La Consigliera Morelli ha anche osservato come «nel 2016 ricorra il 40° anniversario della prima legge regionale di istituzione delle biblioteche: se dovessimo fare un bilancio, questo sarebbe davvero disastroso. Il valore della cultura sta nell'attenzione alle piccole comunità di montagna così come alla città di Aosta.»

«È già troppo tardi per salvare un sistema che era all'avanguardia? – ha concluso la Consigliera Patrizia Morelli – L'Assessore Rini dovrà assumersene le responsabilità