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3 octobre 2014

Presentata l’attività 2013 del Difensore civico

Il Difensore civico della Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, ha illustrato oggi, venerdì 3 ottobre 2014, l’attività svolta dall’Ufficio di difesa civica nell’anno 2013.

Sono stati 507 i casi trattati dall’Ufficio nel corso dell’esercizio 2013, di cui 476 definiti nell’anno. Il confronto con i dati riferiti all’esercizio 2012 rivela, ancora una volta, un incremento della casistica trattata nel corso dell’anno (ivi compresi quindi i casi non conclusi negli anni precedenti), quantificabile intorno al 12%, mentre per quanto riguarda i casi nuovi, cioè iniziati nel 2013, l’incremento rispetto al 2012 è quantificabile intorno al 5%.

«L’incremento rilevato del numero complessivo dei casi trattati – ha spiegato Enrico Formento Dojot – quest’anno riguarda in particolare il settore dell’organizzazione, segnatamente in ordine al rapporto alle dipendenze dell’Ente pubblico (141 casi), e dell’ordinamento (124 casi), di cui, principalmente, per sanzioni amministrative 19 casi, circolazione stradale 16 casi e tributi 15. Il settore dell’assistenza sociale, a vario titolo (emergenza abitativa, edilizia popolare, provvidenze economiche, assistenza e previdenza), ha invece registrato un decremento, determinato in modo significativo dalla contrazione delle istanze in tema di assistenza e previdenza.»

Le istanze continuano a riguardare in prevalenza l’Amministrazione regionale, destinataria di 180 casi; rilevante anche la casistica relativa agli Enti locali, in deciso incremento, pari a circa il 67% (154 casi contro i 92 del 2012), e all’Azienda Usl (63 casi).

«L’ampliamento dell’ambito di intervento ad ulteriori nove Enti locali – ha precisato Formento Dojot –testimonia l’accresciuta fiducia delle Autonomie locali valdostane nella difesa civica.» Gli Enti locali che hanno beneficiato i propri amministrati del servizio fornito dall’Ufficio del Difensore civico regionale ammontano ad oggi a 80, di cui 72 Comuni e 8 Comunità montane. «L'obiettivo – ha aggiunto – che l'Ufficio di difesa civica si era prefissato, a dire il convenzionamento della totalità degli Enti locali affinché tutti i valdostani possano in eguale misura avvalersi del servizio anche a livello istituzionale locale, è ormai quasi raggiunto.»

«È peraltro evidente che oltre a fornire il servizio e promuoverne la conoscenza – ha detto ancora Formento Dojot – è necessario che la difesa civica sia capace di adempiere alla sua missione, ovvero di tutelare adeguatamente i cittadini e di contribuire nel contempo al miglioramento dell’azione amministrativa. Dalla relazione, si evince che nelle situazioni in cui l’Ufficio ha esercitato la propria funzione di tutela in senso stretto, le Amministrazioni hanno mostrato generalmente di essere disponibili a risolvere le questioni sottoposte loro dal Difensore civico e ad adeguarsi alle osservazioni da questi formulate, in particolare fornendo risposte a domande rimaste insoddisfatte, abbreviando i tempi del procedimento, correggendo nel corso dell’istruttoria procedimentale errori commessi, ridefinendo l’interesse pubblico da soddisfare, fornendo esauriente spiegazione per atti scarsamente motivati, rivedendo gli atti assunti affetti da vizi e rimediando a comportamenti non corretti.»

Successivamente, il Difensore civico ha illustrato l’attività svolta nel 2013 in qualità di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

Nel 2013, l’Ufficio ha trattato 72 casi, di cui 70 definiti nell’anno e 2 non conclusi. «Si tratta – ha commentato il Garante – di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti, sostanzialmente, al rapporto con il carcere, quali le relazioni con il personale, il rispetto del regolamento interno, le condizioni di detenzione, il vitto, il sopravvitto, i colloqui, i servizi sanitari, l’igiene, il lavoro, le provvidenze economiche a favore dei detenuti che versano in situazioni di disagio.»

Il Garante ha poi fornito una serie di dati relativi al solo Istituto carcerario presente in Valle d’Aosta, la Casa circondariale di Brissogne. La capienza regolamentare già di 181 detenuti, è scesa dal mese di aprile di una unità, mentre la popolazione carceraria effettiva al 31 dicembre 2013 era di 200 unità, di cui 64 detenuti italiani, 136 stranieri, 36 tossicodipendenti, 12 ammessi a lavoro esterno, 16 collaboratori di giustizia sottoposti a programma di protezione.

«Tale dato effettivo, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2012 – ha precisato Formento Dojot –, presenta un decremento significativo (da 281 a 200 unità), in virtù, sostanzialmente, di avvenuti trasferimenti, in particolare per motivi di salute. I dati al 30 settembre 2014 hanno registrato un ulteriore decremento portando la popolazione carceraria a 133 unità, ben al di sotto della capienza regolamentare. Non può che accogliersi positivamente tale dato, anche se non si può escludere un nuovo incremento per trasferimenti da Istituti più congestionati. La tendenza, tuttavia, sembra nel segno della riduzione per effetto dei mancati ingressi conseguenti alle normative “svuota carceri” di recente adozione da parte del legislatore per ovviare al problema del sovraffollamento delle carceri italiane, più volte sanzionato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.»

Le relazioni annuali sono consultabili sul sito internet del Consiglio regionale, all’indirizzo:

http://www.consiglio.vda.it/difensore_civico/relazione_annuale_i.asp