XII Legislatura

Composizione

XII Legislatura (2003-2008)

Clamoroso il responso delle urne nelle elezioni regionali dell’8 giugno 2003: per la prima volta da quando si vota con il sistema proporzionale, una forza politica ottiene la maggioranza assoluta dei seggi. Grazie ai 35 297 consensi l’Union valdôtaine può contare su 18 consiglieri su 35. Crescono anche i Ds che passano da tre a quattro seggi. La Stella Alpina, che pure si conferma seconda forza politica della Valle, scende a 7 seggi. Le coalizioni, Arcobaleno e Casa delle libertà, non vanno oltre ai tre seggi a testa. Alé Vallé, con 3539 voti, pari al 4,74 %, non supera lo sbarramento.

La maggioranza regionale può contare su 22 seggi, quelli dell’Union e dei Ds.

Dopo lunghe trattative e qualche malcontento (a molti risulta incomprensibile che Luciano Caveri, di gran lunga il primo per numero di preferenze, 7313, contro le 5049 di Ego Perron, giunto secondo e le 4139 di Carlo Perrin, terzo, non debba guidare il Governo per una sorta di investitura popolare), agli inizi del luglio 2003 comincia ad operare la 23a Giunta regionale. A guidarla è Carlo Perrin; l’esecutivo è composto da Roberto Vicquéry, assessore all’Agricoltura, Risorse naturali e Protezione civile, Piero Ferraris, assessore alle Attività produttive e Politiche del lavoro, Aurelio Marguerettaz, assessore al Bilancio, Programmazione e Partecipazioni regionali, Teresa Charles, assessore all’Istruzione e Cultura, Antonio Fosson, assessore alla Sanità, salute e politiche sociali, Alberto Cerise, assessore al Territorio, Ambiente e Opere pubbliche, Luciano Caveri, assessore al Turismo, Sport, Commercio, Trasporti e Affari europei. Alla Presidenza del Consiglio viene riconfermato Ego Perron.

Il 20 ottobre 2003, a 82 anni, muore Giulio Dolchi. Questo libro è dedicato alla storia del Consiglio regionale, delle istituzioni e della comunità valdostana; per questo abbiamo evitato il più possibile di citare le vicende dei singoli se non per i riflessi pubblici. Il ricordo di Dudo, ex presidente del Consiglio, ma soprattutto gentiluomo della politica valdostana, ci pare un buon motivo per una piccola eccezione.

Il 25 ottobre nasce la Camera di Commercio; Piero Roullet, albergatore e presidente regionale della categoria, è il primo presidente.

L’anno si chiude con due cambi di rotta. Il primo al Casinò, dove arriva un nuovo Consiglio d’Amministrazione, composto da Edo Chatel, Carlo Alberto Parini, Piergiorgio Martinet, Luigi Puddu e Giuseppe Cilea.

L’altro, alla guida dell’Union valdôtaine, con Manuela Zublena che sconfigge al ballottaggio Franco Vallet e succede così ad Aurelio Marguerettaz.

Nell’ultima seduta di febbraio si consuma ufficialmente il divorzio tra le due componenti della Stella Alpina, gli ex democristiani e la Fédération; i consiglieri La Torre, Lavoyer e Salzone costituiscono un nuovo gruppo che assume la denominazione Fédération Autonomiste – Federazione Autonomista.

L’anno si apre con il rilancio industriale della Cogne che, dopo un periodo negativo, raccoglie nuove quote di mercato nel settore dell’acciaio, si propone in aree di nicchia, come la componentistica automobilistica e si lancia alla conquista di nuovi mercati, a cominciare dall’Oriente.

Resta sul tappeto, ed è oggetto di numerosi interventi, in Consiglio come sui media, il cosiddetto “tira e molla” del Billia, con una procedura di riduzione del personale che “puzza” di ricatto verso l’ente pubblico. Già negli anni passati, per scongiurare i licenziamenti, la Regione aveva sottoscritto con la Grand-Hôtel Billia Spa un accordo di “vuoto per pieno” che ha sollevato polemiche tra gli albergatori di Saint-Vincent; si fa sempre più strada la convinzione della necessità di acquisire la struttura alberghiera e di procedere alla rottura “dell’accerchiamento” del Casinò.

Alla guida della Gauche valdôtaine arriva il sindaco di Saint-Marcel, Laurino Réan che succede a Giovanni Sandri.

A giugno si svolgono le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. L’assenteismo condiziona il risultato: vota meno del 62% degli elettori valdostani. A raccogliere maggiori consensi è il sindaco di Aosta Guido Grimod, candidato per la lista Federalismo in Europa, con 16 223 preferenze, troppo poche per un seggio a Strasburgo. Ma le normative che non permettono il doppio incarico consentono alla Valle di acquisire un nuovo parlamentare: dato che Fausto Bertinotti accetta l’elezione a parlamentare europeo, a Montecitorio gli succede Marilde Provera, che nel 2002 era stata la prima esclusa nella lista di Rifondazione Comunista. L’estate è soprattutto l’ultima estate di Carol Wojtyla a Combes d’Introd. Papa Giovanni Paolo II morirà a Roma il 2 aprile 2005. Ai valdostani piace pensare che la pace e il silenzio di una natura incontaminata unita alla cortesia e riservatezza degli abitanti siano stati un eccellente “ricostituente” per gli ultimi anni del suo lungo pontificato. Di certo il Papa polacco che guardava le montagne con rispetto e con passione, rimarrà per sempre nel cuore dei valdostani.

Con ben sette franchi tiratori, il consuntivo 2003 del Casinò non viene approvato dal Consiglio. La votazione, a tarda ora e a scrutinio segreto nell’ultima seduta di luglio, a parte molte critiche, non avrà rilevanti conseguenze politiche: il 22 settembre la maggioranza Uv-Ds conferma la fiducia al Governo Perrin.

Il 9 maggio 2005 i residenti di 68 comuni tornano alle urne per le amministrative. Ad Aosta si riconfermano al primo turno Guido Grimod e Marino Guglielminotti-Gaiet, con il 57,39%. La coalizione che sostiene Roberto Louvin ed Elena Nitri si ferma al 33,10%. Forza Italia con il 6,80% ottiene solo un seggio, per il capolista Ettore Viérin, Alleanza Nazionale, Centrodestra per Aosta e Alternativa con Alessandra Mussolini restano fuori dall’assemblea civica del capoluogo. La maggioranza può contare su 19 seggi (9 all’Uv, 4 ai Ds-Gauche Valdôtaine, 3 alla Stella Alpina e altrettanti alla Fédération Autonomiste, nessuno alla Margherita). Sui banchi dell’opposizione ci sono 4 eletti della lista civica Aosta Viva, 2 dei Verdi per la città e 1 del raggruppamento Alé Vallée, Udeur e Unità Socialista; restano fuori Rifondazione Comunista e Uniti per Aosta.

La crisi che da tempo condiziona l’operato dell’Union valdôtaine e del Governo regionale arriva al suo epilogo il 22 giugno. Il presidente Carlo Perrin rassegna le dimissioni a seguito della richiesta del Comité Fédéral “per rilanciare l’azione politica”. Due settimane dopo il Consiglio elegge presidente Luciano Caveri. Oltre ad una significativa ridistribuzione delle deleghe, sono due le novità nel nuovo esecutivo: Ennio Pastoret torna in Giunta per sostituire il neo presidente all’assessorato del Turismo, Giuseppe Isabellon subentra a Roberto Vicquéry alla guida dell’assessorato dell’Agricoltura. Gli strascischi non mancheranno e una nuova crisi istituzionale emergerà a febbraio 2006, in vista delle elezioni politiche.

Un po’ a sorpresa il nuovo papa, Benedetto XVI, decide di seguire le orme del suo predecessore per quanto riguarda il soggiorno estivo; Combes d’Introd non è più “du Pape”, ma “des Papes”.

A fine luglio si conclude l’iter per un altro importante tassello dell’offerta turistica con l’inaugurazione delle nuove terme di Pré-Saint-Didier.

All’inizio di settembre il Comune di Aosta si dota di un nuovo assessorato, allo Sviluppo sostenibile, Servizio idrico, ambiente e Igiene urbana. A guidarlo è Delio Donzel che, nel Consiglio del capoluogo viene sostituito da Flavio Serra.

Il 5 ottobre 2005 verrà ricordato come un giorno di festa, ma anche come una fatica straordinaria, con una particolare attenzione ai dettagli del cerimoniale, per tutti coloro che hanno contribuito a ricevere il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi accompagnato dalla signora Franca. Nel corso dell’intensa giornata il presidente ha passato in rassegna i reparti degli Alpini, si è intrattenuto con gli anziani delle associazioni di ex combattenti, ha incontrato le autorità politiche e, in un colloquio privato, il vescovo, monsignor Anfossi; ha inoltre visitato la mostra “Il ritratto interiore” al Museo archeologico di piazza Roncas con Vittorio Sgarbi a fare da cicerone, e lo stabilimento della Cogne Acciai Speciali. Un’altra visita importante è quella del presidente della Camera dei Deputati, Pierferdinando Casini, che interviene il 10 gennaio alla cerimonia per il Sessantesimo anniversario del Consiglio della Valle d’Aosta.

Per lo sport il 2006 è l’anno delle Olimpiadi invernali. Gli occhi del mondo sono puntati su Torino e in Valle a qualcuno resta il rammarico per un evento che si svolge a due passi e avrebbe potuto essere ancora più vicino. Il bilancio agonistico per la Valle d’Aosta parla di due medaglie di bronzo, entrambe nelle staffette, la prima di Arianna Follis, nello sci di fondo, l’altra di Mara Zini, nello short track, ma sono tantissimi i valdostani impegnati, nelle piste e ai bordi, in questa kermesse mondiale e nell’altra che segue a breve, le Paralimpiadi.

Per la politica il 2006 è soprattutto l’anno delle elezioni per il rinnovo del Parlamento. Le manovre preelettorali portano alla modifica della maggioranza regionale. Escono i Ds-Gauche Valdôtaine, entrano Stella Alpina e Fédération Autonomiste. Esce però anche Carlo Perrin che abbandona il gruppo dell’Union valdôtaine (che a questo punto non ha più la maggioranza assoluta dei consiglieri) dichiarando di far parte del nuovo gruppo consiliare Gruppo Misto. Nella stessa seduta, per accordi di turnazione, si dimettono i consiglieri dell’Arcobaleno Carlo Curtaz ed Elio Riccarand per lasciare spazio a due esordienti, Alessandro Bortot e Ugo Venturella.

La nuova maggioranza rielegge Luciano Caveri Presidente della Regione; nella 25a Giunta regionale Leonardo La Torre succede a Piero Ferraris alla guida dell’assessorato alle Attività produttive e Politiche del lavoro.

Il 9 e 10 aprile si vota per le politiche. La maggioranza regionale ripropone il senatore uscente Augusto Rollandin e il consigliere Marco Viérin della Stella Alpina. L’alleanza autonomista-progressista (Vallée d’Aoste Vive, Ds-Gauche Valdôtaine, Margherita, Verdi e Rifondazione) candida l’ex presidente unionista Carlo Perrin per il Senato e il consigliere diessino Roberto Nicco per la Camera. Ben cinque liste di centro-destra: Forza Italia-Alleanza Nazionale con Massimo Lattanzi per la Camera e Luigi Magnani per il Senato, Udc, con Luca Bringhen e Luigi Bracci, Alternativa Sociale con Alessandra Mussolini e Giancarlo Borluzzi, Lega Nord Vallée d’Aoste con Vincenzo Falco e Sergio Ferrero, Fiamma Tricolore con Marcello Pietrantonio e Eusebio Margara. Settima ed ultima lista quella dei Pensionati, con Marco Bertone e Silvio Pedullà, candidati residenti in Liguria. Il galletto batte il leone ed è una sorpresa anche perché netta nei numeri: 34 167 voti (43,44%) contro 24 118 (30,66%) alla Camera, 32 553 suffragi (44,16%) contro 23 573 (31,98%) al Senato. Tra gli altri di rilievo solo il risultato della lista Forza Italia-Alleanza Nazionale con Lattanzi che raccoglie il 17% dei voti e Magnani il 15,61%.

Situazione anomala il fatto che i due parlamentari valdostani non si riconoscano nella maggioranza che governa la Regione. All’indomani delle elezioni alcuni, tra i vincitori, hanno anche chiesto le dimissioni della Giunta Caveri, ma la maggioranza consiliare ha retto l’urto della sconfitta. Le conseguenze nel quadro politico regionale non sono mancate, come la nascita di Renouveau Valdôtain, movimento regionalista guidato dall’ex assessore unionista Franco Vallet che ha tra i fondatori anche il neo senatore Perrin, e come il cambio della guardia alla guida dell’Uv, tra Manuela Zublena e Guido Cesal.

In Consiglio Valle Perrin e Nicco vengono sostituiti da Eddy Ottoz, che consente all’Uv di avere nuovamente la maggioranza assoluta (ma durerà solo due mesi e mezzo perché anche Emilio Rini lascia l’Uv per far parte dapprima del Gruppo Misto all’opposizione, e poi rientrare in maggioranza nelle fila della Fédération) e da Carmela Fontana che lascia la Giunta (sostituita da Giuliana Ferrero) e la maggioranza del Comune di Aosta, per sedersi tra i banchi dell’opposizione in piazza Deffeyes.

A maggio i tre “grandi elettori” della Valle d’Aosta, Caveri, Nicco e Perrin, appoggiano l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Si dimette dalla Giunta l’assessore Teresa Charles per motivi personali.

L’assessorato viene assunto ad interim dal presidente Caveri che lo reggerà fino al 26 luglio, quando Laurent Viérin sarà eletto nuovo assessore all’Istruzione e Cultura.

A fine giugno i valdostani tornano alle urne. Il motivo è il referendum confermativo della norma concernente le modifiche alla parte II della Costituzione. Netta la vittoria del “no” con il 64,3%.

Si chiude ad agosto la lunga trattativa per l’acquisizione del Grand-Hôtel Billia di Saint-Vincent. Per la cifra di 58 milioni e mezzo di euro la Regione acquista sia la struttura alberghiera con il suo centro congressi che l’ex Hôtel Du Parc, i campi da tennis, parcheggi e altri immobili.

Una manifestazione al tempo stesso ufficiale, sancita da una legge regionale, e popolare, con ampi spazi dedicati al divertimento, è la Festa della Valle d’Aosta.

Dal 2 al 10 settembre si sono svolti approfondimenti culturali, incontri musicali e folcloristici. Il 7 settembre, giorno di San Grato, sono state consegnate le onorificenze “Amis de la Vallée d’Aoste” e “Chevaliers de l’Autonomie”.

L’autunno e l’inverno sono caldi non solo per le temperature da record, ma per le contestazioni e le polemiche attorno al Casinò di Saint-Vincent. I rappresentanti sindacali contestano apertamente il nuovo Consiglio d’Amministrazione, insediatosi a fine febbraio, e chiedono alla Regione di intervenire con un piano per il rilancio dell’azienda che sta vivendo un periodo delicato.

In Consiglio il gruppo della Fédération Autonomiste registra l’adesione del consigliere Rini e la defezione del consigliere Francesco Salzone che entra nella Stella Alpina. Molti i dibattiti politici e amministrativi che restano aperti. Su due argomenti, la possibilità di un nuovo ospedale e la legge elettorale regionale, potrebbero essere i cittadini ad esprimersi, visto che i comitati referendari hanno raccolto le firme necessarie. L’ultima parola spetta alle Commissioni e al Consiglio regionale che potrebbe intervenire con apposite leggi.

Il 2007 è inevitabilmente un anno importante per il Consiglio Valle e per molte istituzioni valdostane. E non solo per l’imminenza delle elezioni regionali, ma anche perché molte opere e molte riforme sono attese dai cittadini. Per la conclusione di questa legislatura, le linee guida del Governo regionale, sono chiare ed essenziali. Al centro dell’azione, politica e amministrativa, c’è l’individuo. Particolare attenzione è quindi riposta nella partecipazione, nella solidarietà, nella formazione. Ma il volano per lo sviluppo, individuale e collettivo, resta la valorizzazione del territorio. In attesa che la riforma dello Statuto d’autonomia speciale sia compiuta per adeguare il sistema di autogoverno alla mutata realtà e al ruolo che la Valle d’Aosta giocherà nel futuro comunitario, il Consiglio regionale dovrà continuare ad essere la sede per il confronto politico, e ancor più per le proposte di sviluppo.

L’anno 2007 si apre con il dibattito sui “buoni benzina” e sulle prese di posizione a favore del mantenimento dell' esenzione fiscale sui carburanti, di cui la Regione Valle d'Aosta beneficia dal 1949 come mancata applicazione della 'zona franca'.

Il Casino de la Vallée di Saint Vincent entra nel sessantesimo anniversario di attività: la casa da gioco guarda al rilancio con particolare attenzione alla tradizione e ai nuovi modelli di gioco on line.

Nel mese di febbraio scompaiono Monsignor Ovidio Lari, Vescovo emerito di Aosta, che ricoprì la carica episcopale nel capoluogo valdostano dal dicembre del 1968 e fino al 1994, e Liborio Pascale, giudice di pace dal 2002 e già Assessore regionale al turismo dal 1990 al 1992. Funzionario delle dogane, Pascale si era dedicato a lungo alla politica, militando prima nel Psdi e poi nel Psi.

Nel mese di marzo il 68% dei 634 elettori di Carema, comune piemontese ai confini della Valle, si esprime, attraverso un referendum consultivo, a favore del distacco del Comune dalla Regione Piemonte e della sua aggregazione alla Regione Valle d'Aosta. Prima degli elettori di Carema si erano espressi a favore dell'annessione anche quelli di Noasca, comune sito sul versante piemontese del Parco del Gran Paradiso.

Il 30 marzo si insedia la Convenzione per l’autonomia e lo Statuto speciale della Regione, presieduta dal Consigliere Piero Ferraris con Vicepresidenti il Sindaco di Sarre Diego Empereur, in rappresentanza degli Enti locali, e il Consigliere Roberto Vicquéry, su proposta della Presidenza del Consiglio. L’organismo, in cui sono rappresentate tutte le forze politiche, ha il compito di esaminare e proporre le linee del nuovo Statuto speciale, presentando un testo per la discussione nell’Assemblea regionale. Tuttavia nei primi mesi del 2008, a causa della crisi del governo nazionale, la Convenzione cessa la propria attività dopo aver redatto una relazione sui lavori svolti. Nel documento conclusivo si legge: “in mancanza di una norma che assicuri il pieno rispetto del principio pattizio per la modifica dello Statuto speciale della Valle d'Aosta, non vi sono le condizioni oggettive per procedere alla conclusione dei lavori, così come previsto dalla legge istitutiva. In assenza di un Governo e di un Parlamento nella pienezza dei loro poteri la proposta di legge costituzionale sarebbe caducata dalla fine della legislatura”.

Ad aprile, nasce in Valle d’Aosta il Partito dei Comunisti Italiani. Il primo congresso regionale elegge il segretario del nuovo soggetto politico, Gabriella Manganoni. Aprile è anche il mese dell’avvio dell’era del digitale terrestre. Da metà mese, la Valle d'Aosta, dopo la Sardegna, entra nel ristretto club delle regioni 'all digital'. Ad Aosta e in 16 comuni limitrofi – che rappresentano circa il 50% della popolazione, ossia 60 mila persone – le reti Raidue e Retequattro effettuano lo switch off totale alla televisione digitale terrestre e possono essere viste solo attraverso un televisore collegato ad un decoder.

Nello stesso mese, il Consiglio regionale approva una serie di leggi in tema di riforma elettorale. La prima riguarda “la disciplina delle cause di ineleggibilità e l’incompatibilità”, la seconda le modalità di ''elezione del Presidente della Regione e degli Assessori'' (mozioni di sfiducia nei confronti del Presidente e degli Assessori e l'introduzione del limite dei due mandati per i membri della Giunta regionale), mentre la terza è relativa a una nuova legge elettorale 'bipartisan' che conferma il sistema proporzionale, con tre preferenze, introducendo tra l'altro un turno di ballottaggio nel caso in cui nessuna lista raggiunga la maggioranza e la possibilità per diverse liste di sottoscrivere un programma elettorale comune. Con questa norma la Regione autonoma Valle d'Aosta rimane l'unica Regione italiana con un sistema di elezione interamente proporzionale con un doppio sbarramento e con la nomina del Presidente della Regione da parte del Consiglio regionale. La legge prevede, inoltre, un premio di maggioranza che attribuisce 21 seggi alla lista che abbia superato il 50% dei voti validi. In materia di pari opportunità, la legge prevede che in ogni lista di candidati all'elezione del Consiglio regionale, ogni genere non possa essere rappresentato in misura inferiore al 20 per cento.

Il 3 maggio, i Consiglieri regionali Piero Ferraris e Giulio Fiou escono dal gruppo consiliare Ds-Gauche Valdôtaine e creano un nuovo gruppo denominato “Per il Partito Democratico in Valle d’Aosta”, sancendo di fatto una frattura causata delle profonde divergenze venutesi a creare con gli altri due componenti, Giovanni Sandri (capogruppo) e Carmela Fontana.

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta approva la prima legge di recepimento di normative comunitarie, in attuazione di una legge regionale sulle relazioni europee, approvata nel 2006, che prevede la possibilità per la Regione autonoma di esercitare immediatamente le proprie competenze legislative in rapporto all'Unione.

Sempre nel mese di maggio viene approvata la riforma del Corpo Forestale valdostano per favorire una maggiore efficacia sul territorio. Il Corpo è articolato in un Dipartimento regionale e sedici stazioni intercomunali dove operano 21 marescialli, 28 brigadieri e 88 guardie.

Tre Comuni della Valle, Arnad, Issime e Valsavarenche, rinnovano i rispettivi organi comunali. Dalla tornata elettorale vengono eletti Sindaci Pierino Jocollé (Valsavarenche), espressione di una lista civica di ispirazione autonomista, Christian Linty (Issime) e Pierre Bonnel (Arnad), entrambi dell’Union valdôtaine.

Viene firmata la convenzione tra la Regione autonoma Valle d'Aosta, l’Università della Valle d'Aosta e il Politecnico di Torino per la nuova sede del Politecnico di Torino, sistemata nell’area dell’ex cotonificio Brambilla di Verrès. Sono previsti due nuovi corsi di laurea in Ingegneria meccatronica e informatica, oltre che azioni formative a distanza e permanente per lavoratori e imprese.

Il 22 maggio, a Roma, il ministro della Difesa, Arturo Parisi e il presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta, Luciano Caveri, firmano il protocollo di intesa che definisce la cessione dal demanio militare alla Regione della caserma Testafochi di Aosta, che sarà destinata a campus universitario. L'intesa chiude una trattativa tra la Regione autonoma Valle d'Aosta e il Ministero della difesa, avviata nel 2001, che prevede tra l'altro l'impegno della Regione Valle d'Aosta alla ristrutturazione delle caserme di Aosta Cesare Battisti e Ramires, oltre che all'ammodernamento dell'eliporto militare di Pollein.

Il 24 maggio si ridefinisce la composizione dell’Ufficio di Presidenza a seguito delle dimissioni del Vicepresidente del Consiglio Valle, Giulio Fiou, presentate “per correttezza politica” dopo avere costituito il gruppo ''Per il Partito democratico in Valle d'Aosta''. Nel nuovo assetto sono eletti i Consiglieri Enrico Tibaldi (CdL), in qualità di Vicepresidente, e Ugo Venturella (Arcobaleno) come Consigliere segretario. Entrambi i neo eletti sono espressi dai gruppi di opposizione. L'Ufficio di Presidenza è ora composto da Ego Perron (UV), Presidente; André Laniece (SA) ed Enrico Tibaldi (CdL), Vicepresidenti; Gabriele Maquignaz (Uv) e Ugo Venturella (Arcobaleno), Segretari.

Il 25 maggio Maurizio Martin, presidente della Stella Alpina e membro del CdA della Rav, è il nuovo amministratore delegato dell'Inva, la società di servizi informatici il cui capitale, dopo l'uscita di Telecom, è sottoscritto dalla Regione autonoma Valle d'Aosta (75%), dall’USL della Valle d’Aosta (15%) e dal Comune di Aosta (105).

L’estate porta con sé nuovi soggetti politici: a giugno viene fondato il movimento “Sinistra democratica della Valle d'Aosta” con il ruolo di coordinatore rivestito da Savino Corcella, già di Rifondazione comunista e DS, e successivamente nasce “Insieme per le libertà”, nuova coalizione del centrodestra in Valle d'Aosta, che raccoglie Alleanza Nazionale, UdC, Lega Nord, Partito Pensionati e Democrazia Cristiana. E’ poi costituito il “Movimento democratico-Mouvement Democratique” (Modem), che si propone di 'costituire un partito plurale, democratico e riformista ispirato ai valori dell'autonomia regionale e della Costituzione, di cui fanno parte, tra gli altri, la Consigliera regionale dell'Arcobaleno Secondina Squarzino e il Vicepresidente del Centro Servizi per il Volontariato Luigino Vallet. Nasce quindi in Valle d’Aosta il partito “La Destra”, fondato a livello nazionale dall'ex ministro Storace, e come referente regionale è stato nominato Domenico Aloisi, ex Consigliere regionale ed ex Segretario regionale di An.

Tra la fine di giugno e la prima parte di luglio, il Consiglio dei Ministri approva alcune norme di attuazione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta, in materia di Istituto musicale, di catasto e di esercizio del diritto di voto per le elezioni del Consiglio regionale.

Il 24 luglio cambia ancora l’assetto all’interno del Consiglio regionale. Questa volta è il Consigliere Eddy Ottoz che abbandona il gruppo dell’Union Valdôtaine e aderisce al gruppo misto, assicurando al contempo il pieno e leale sostegno alla maggioranza consiliare. Il 21 novembre, lo stesso Consigliere regionale Ottoz passa in “minoranza” aderendo al gruppo de La Casa della Libertà, che diviene così, con quattro Consiglieri, il maggior gruppo di minoranza all’interno dell’Assemblea.

Ad agosto la Valle d’Aosta piange Guido Chabod, ex Assessore regionale ed esponente politico di spicco della Democrazia cristiana della Valle d'Aosta tra gli anni '60 e '80.

A ottobre nasce ufficialmente a Bruxelles l’Euroregione Alpes-Méditerranée di cui fanno parte, oltre alla Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria, le Regioni francesi Rhônes-Alpes e Provence-Alpes-Côte d’Azur: si tratta di uno spazio spazio geografico comune dalle Alpi al Mediterraneo per un totale di 17 milioni di persone su 110 mila chilometri quadrati di estensione. L’obiettivo è di sviluppare progetti comuni su temi prioritari come i trasporti, il turismo, la montagna, l'ambiente naturale, la cultura o l'educazione, e di agire insieme a Bruxelles per sostenere progetti condivisi nell'ambito dei programmi comunitari. Il protocollo d'intesa per la nascita dell'Euroregione era stato firmato al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, il 18 luglio dai Presidenti delle cinque Regioni.

Nel corso della seconda edizione della Festa della Valle d’Aosta (7-9 settembre) sono consegnate le onorificenze di Chevalier de l’Autonomie a Ida Désandré, ex deportata in Germania dai nazi-fascisti, al pittore e artista Francesco Nex, al chirurgo Umberto Parini, allo storico ed ex Assessore regionale Joseph-César Perrin, al partigiano ed ex Consigliere regionale Vincent Trèves, e, a titolo postumo, all’imprenditore Rinaldo Bertolin. Vengono nominati Amis de la Vallée d’Aoste, per il prestigio dato alla Valle d’Aosta attraverso la loro azione, il presentatore TV Mike Buongiorno, il Ministro francese dell'agricoltura ed ex Commissario europeo Michel Barnier, l’economista Dino Piero Giarda, il Presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida, e il musicista e direttore del Coro penne nere di Aosta Guido Sportelli.

Il mondo della cultura piange nel mese di ottobre la scomparsa del baritono Giuseppe Valdengo, di 93 anni, nato a Torino e residente a Saint-Vincent, protagonista di una brillante carriera artistica che raggiunse l'apice nel dopoguerra quando fu anche diretto da Arturo Toscanini.

Nel mese di novembre nasce un nuovo gruppo consiliare denominato “Partito Democratico” con il Consigliere Giovanni Sandri come capogruppo e Carmela Fontana vice-capogruppo. Entrambi erano nel gruppo dei Democratici di sinistra-Gauche Valdôtaine. Non hanno aderito al nuovo gruppo i Consiglieri ex diessini Giulio Fiou e Piero Ferraris, già fondatori del gruppo “Per il Partito Democratico Valle d'Aosta”.

Il processo sulla gestione dei ritiri di calcio e dell'attività dell'Assessorato regionale del turismo, che aveva condizionato la politica valdostana sul finire della passata Legislatura, si conclude nel mese di novembre con tre condanne (per l'ex Assessore regionale al turismo, Claudio Lavoyer, la sua segreteria particolare, Patrizia Carradore, e la titotlare della Nikema, Silvia Patruno) e due assoluzioni (per l'ex Presidente della Regione Dino Viérin e la sua segretaria particolare Adriana Viérin).

Il 18 novembre i valdostani vanno alle urne per le consultazioni referendarie relative alle cinque proposte di legge di iniziativa popolare in materia elettorale e per la costruzione di un nuovo ospedale. Si tratta della prima sperimentazione in Italia della democrazia diretta di tipo propositivo. La consultazione referendaria però non risulterà valida in quanto non si raggiungerà il 45% del quorum previsto (la percentuale dei votanti sarà del 27% circa). Nel dettaglio questi sono stati i risultati dei diversi quesiti: “Preferenza unica”: sì: 91,60%, no: 8,40%; “elezione diretta del presidente e della giunta regionale”: sì: 91,08%, no: 8,92%; “Dichiarazione preventiva delle alleanze politiche”: sì: 93,66%, no: 6,34%; “equilibrio della rappresentanza tra i generi”: sì 80,82%, no 19,18%; “nuovo e unico presidio ospedaliero”: sì 63,56%, no 36,44%.

Sempre a novembre la comunità valdostana perde una delle figure di spicco della medicina non solo in Valle d’Aosta, il dottore Umberto Parini, responsabile per ventisette anni del reparto di Chirurgia generale dell’Ospedale di Aosta. Era considerato un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la chirurgia dell'obesità. A lui, il 15 marzo 2008 verrà intitolato l’Ospedale regionale di Aosta.

Il 2008 inizia con le dimissioni del Consiglio di amministrazione della Casino de la Vallée Spa. Del Cda facevano parte il presidente Moreno Martini, il vice-presidente Edo Chatel e i consiglieri Gianni Zandano, Pietro Conca e Aldo Stesuri.

A fine marzo il Presidente del Parlamento tibetano in esilio, Karma Chopet, incontra il presidente della Regione, Luciano Caveri, e del Consiglio Valle, Ego Perron. L’incontro si inserisce in uno studio, avviato dal Parlamento tibetano, dei vari sistemi autonomistici speciali esistenti in Europa per elaborare un statuto per le tre regioni tibetane autonome fino al 1949.

La fine della XII legislatura è caratterizzata dalle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento italiano che ad aprile. L’esito delle urne riserva delle sorprese e si afferma il “voto incrociato”. Dei due candidati della lista “Vallée d’Aoste”, sostenuta dalle forze autonomiste che governano la Regione, Union Valdôtaine, Fédération Autonomiste e Stella Alpina, solo l’ex Assessore regionale alla sanità, Antonio Fosson, viene eletto per ricoprire il seggio del Senato, mentre il Presidente del Consiglio Valle, Ego Perron, viene “sconfitto” dal deputato uscente, Roberto Nicco (Camera), che insieme con l’ex Presidente della Giunta, Carlo Perrin (Senato), era candidato per la lista “Autonomie-Liberté-Democratie”.
Per il Senato della Repubblica, Fosson diventa l’undicesimo senatore della Valle d’Aosta, ottenendo 29.186 voti, pari al 41,4%. Gli altri candidati ottengono: Carlo Perrin della coalizione Autonomie-Liberté-Democratie” 26.375 consensi, pari al 37,4%; Anacleto Benin (Il Popolo della Libertà) 12.166 voti e 17,3%; Sergio Ferrero (Lega Nord) 2.081 voti e 3,0%; Marinella Monza (Azione sociale con Alessandra Mussolini) 712 voti e 1,2%.
Per la Camera dei Deputati, Nicco (Autonomie-Liberté-Democratie), decimo deputato valdostano, ha raggiunto 29.311 voti e il 39,12%; Perron 28.349 voti e il 37,84%; Giuseppe Gambardella (Il Popolo della Libertà) 13.877 consensi e 18,5%; Patrizio Giovannacci (Lega Nord) 2.322 voti e 3,1% e Giancarlo Borluzzi (Azione sociale con Alessandra Mussolini) 1.066 voti e 1,4%. .