Info Conseil

Comunicato n° 80 del 12 febbraio 2010

IL GIORNO DEL RICORDO 2010

Un gruppo di studenti, accompagnati dal Consigliere Tibaldi, a Trieste dal 9 all'11 febbraio

"La visita di questi luoghi di martirio è stata un'esperienza molto commovente che ci riporta alla cruda realtà della guerra, particolarmente cruenta lungo il confine orientale italiano." Così il Consigliere segretario Enrico Tibaldi commenta la visita di studio alla Risiera di San Sabba, alla Foiba di Basovizza e a Redipuglia, organizzata in occasione del "Giorno del Ricordo", alla quale ha partecipato accompagnando un gruppo di 40 studenti, con i rispettivi docenti, in rappresentanza dell'Istruzione classica ed artistica di Aosta, del Liceo scientifico "E. Bérard" di Aosta, dell'Istruzione tecnica commerciale, per geometri e professionale di Châtillon e dell'Institut agricole régional.

"Il pesante tributo umano pagato, in termini di vite atrocemente soppresse e di persone costrette all'esilio, non può e non deve essere dimenticato - aggiunge Tibaldi -: è questo il senso dell'iniziativa promossa dal Consiglio regionale insieme alla Presidenza della Regione e all'Assessorato dell'Istruzione e Cultura, finalizzata al ricordo e alla conoscenza integrale e oggettiva di fatti tragici che, come nel caso delle Foibe, sono stati omessi o comunque trattati con una reticente delicatezza nelle pagine dei libri di storia. Estremamente composta e interessata è stata la partecipazione degli studenti valdostani a tutte le tappe di questo percorso. Sono convinto che questa visita di studio, oltre ad arricchire il loro bagaglio culturale, contribuisca a rafforzare significativamente nei giovani i principi di libertà, democrazia e rispetto nella convivenza pacifica nonché ad accrescere i fondamenti della coscienza civile."

Di rientro da Trieste, i giovani studenti hanno annotato i loro pensieri e le loro emozioni. "Ogni corpo ha diritto ad avere una sepoltura degna di un essere umano, e non gettato come un rifiuto in un buco senza fine", scrive Cristina, domandandosi "Riuscirò mai a capire questa umanità?". E ancora: "Il pensiero di tutti quei bambini e quei ragazzi a cui è stata strappata la gioia di essere giovani e di scoprire la vita, lascia senza parole", evidenzia Cristina. "Non c'è miglior modo per raccontare e ricordare questi avvenimenti che una frase che ho letto al museo della Risiera di San Sabba, scritta da Giovanni Talleri: Uccidere uccidere piangere urlare e ritrovarsi come prima". "Spero che anche nei prossimi anni si ripetano esperienze come questa con ragazzi più giovani per non dimenticare", appunta Flavio. "L'edificio della Risiera è proprio una gabbia di cemento e di morte" (Enrico) e "Le parole servono a poco per descrivere e giudicare; il silenzio è importante e aiuta a riflettere e a cercare di immedesimarsi, permette di farsi idee sull'accaduto e conoscere il perché l'uomo sia arrivato a tanto e cercare di evitare che si ripetano avvenimenti del genere." (Emanuele). Aggiunge Marta: "Appena varcata la soglia della Risiera di San Sabba, ti rendi conto che la vita non è lavoro, liti, problemi ma è un tesoro che possediamo."