Info Conseil
Communiqué n° 80 de 12 février 2010
IL GIORNO DEL RICORDO 2010
Un gruppo di studenti, accompagnati dal Consigliere Tibaldi, a Trieste dal 9 all'11 febbraio
"Il pesante tributo umano pagato, in termini di vite atrocemente soppresse e di persone costrette all'esilio, non può e non deve essere dimenticato - aggiunge Tibaldi -: è questo il senso dell'iniziativa promossa dal Consiglio regionale insieme alla Presidenza della Regione e all'Assessorato dell'Istruzione e Cultura, finalizzata al ricordo e alla conoscenza integrale e oggettiva di fatti tragici che, come nel caso delle Foibe, sono stati omessi o comunque trattati con una reticente delicatezza nelle pagine dei libri di storia. Estremamente composta e interessata è stata la partecipazione degli studenti valdostani a tutte le tappe di questo percorso. Sono convinto che questa visita di studio, oltre ad arricchire il loro bagaglio culturale, contribuisca a rafforzare significativamente nei giovani i principi di libertà, democrazia e rispetto nella convivenza pacifica nonché ad accrescere i fondamenti della coscienza civile."
Di rientro da Trieste, i giovani studenti hanno annotato i loro pensieri e le loro emozioni. "Ogni corpo ha diritto ad avere una sepoltura degna di un essere umano, e non gettato come un rifiuto in un buco senza fine", scrive Cristina, domandandosi "Riuscirò mai a capire questa umanità?". E ancora: "Il pensiero di tutti quei bambini e quei ragazzi a cui è stata strappata la gioia di essere giovani e di scoprire la vita, lascia senza parole", evidenzia Cristina. "Non c'è miglior modo per raccontare e ricordare questi avvenimenti che una frase che ho letto al museo della Risiera di San Sabba, scritta da Giovanni Talleri: Uccidere uccidere piangere urlare e ritrovarsi come prima". "Spero che anche nei prossimi anni si ripetano esperienze come questa con ragazzi più giovani per non dimenticare", appunta Flavio. "L'edificio della Risiera è proprio una gabbia di cemento e di morte" (Enrico) e "Le parole servono a poco per descrivere e giudicare; il silenzio è importante e aiuta a riflettere e a cercare di immedesimarsi, permette di farsi idee sull'accaduto e conoscere il perché l'uomo sia arrivato a tanto e cercare di evitare che si ripetano avvenimenti del genere." (Emanuele). Aggiunge Marta: "Appena varcata la soglia della Risiera di San Sabba, ti rendi conto che la vita non è lavoro, liti, problemi ma è un tesoro che possediamo."