Info Conseil

Comunicato n° 148 del 7 marzo 2019

Petizione popolare su Antagnod-Ayas: approvata una risoluzione

Adunanza consiliare del 6 e 7 marzo 2019: conclusi i lavori

Nella seduta del 7 marzo 2019, nell'ambito della trattazione della petizione popolare per il mantenimento nel tempo degli impianti sciistici di Antagnod-Ayas che fanno parte del comprensorio sciistico del Monterosa ski, il Consiglio ha approvato all'unanimità una risoluzione depositata in Aula dai componenti della quarta Commissione "Sviluppo economico", Alessandro Nogara (UVP), Claudio Restano (GM), Chiara Minelli (RC-AC), Patrizia Morelli (ALPE), Manuela Nasso (M5S) e Nicoletta Spelgatti (Lega VdA).

Considerato che la situazione di Antagnod è comune ad altre piccole stazioni valdostane, la cui chiusura contribuirebbe all'abbandono progressivo della montagna facendo venire meno il necessario presidio sul territorio e provocando il depauperamento sociale e culturale dei villaggi, la risoluzione invita la Giunta regionale a effettuare un'analisi puntuale dei singoli comprensori che ne evidenzi le relative potenzialità e criticità, al fine di porre in atto, in collaborazione con gli Enti locali e le associazioni del territorio, un piano strategico che preveda anche politiche gestionali e promozionali finalizzate alla salvaguardia delle piccole stazioni sciistiche, laddove le stesse garantiscono il mantenimento della popolazione nelle vallate. Il testo sollecita inoltre il Governo a definire linee di indirizzo rivolte alle società degli impianti a fune che, nel rispetto delle leggi di riferimento vigenti, consentano di sostenere gli investimenti necessari al funzionamento e, dove possibile, alla riconversione concertata con gli attori del territorio e al potenziamento delle stazioni esistenti, attraverso la valorizzazione delle peculiarità di ogni località, permettendo così di attirare target particolari di clientela che non pongano in concorrenza tra di loro le singole realtà.

È stata inoltre ritirata dai proponenti una risoluzione dei gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA volta a non rinnovare gli incarichi ai membri dell'attuale Consiglio di amministrazione della Monterosa Spa.

La petizione popolare, sottoscritta da 403 cittadini, è stata presentata alla Presidenza del Consiglio il 17 dicembre 2018. L'Ufficio di Presidenza, nella sua riunione del 21 dicembre, ha avviato l'istruttoria assegnando la petizione alla quarta Commissione consiliare "Sviluppo economico", che il 22 febbraio scorso ha concluso l'esame approvando all'unanimità una relazione che è stata illustrata all'Aula dal Vicepresidente Alessandro Nogara (UVP). «In questi due mesi di analisi dell'iniziativa popolare - ha riferito il Vicepresidente Nogara -, la Commissione ha audito una serie di soggetti, in primis il Sindaco di Ayas, Alex Brunod, primo firmatario, accompagnato da una delegazione di rappresentanti dei firmatari composta da amministratori comunali, maestri di sci, albergatori, commercianti e residenti, i quali hanno espresso preoccupazione per l'eventuale chiusura degli impianti di risalita della stazione di Antagnod, evidenziando che la stazione rappresenta un'importante fonte di lavoro per i residenti (la Monterosa impiega 15 operai) e un indotto per la località (17 maestri di sci residenti oltre a 5 saltuari, un noleggio sci con 2 operai, 6 alberghi con una capienza di 172 posti letto, 7 residence con una capienza di 182 posti letto, 9 ristoranti, 3 negozi di alimentari, una macelleria, 2 negozi di articoli sportivi, un tabaccaio, una palestra con annessa spa).»

«Abbiamo poi sentito l'Assessore regionale ai trasporti, Luigi Bertschy - ha proseguito Nogara -, che ha fatto presente come per il futuro l'indirizzo politico sia quello di non chiudere le piccole stazioni bensì di valorizzarle attraverso un'alleanza forte con il territorio; il Dirigente della struttura regionale impianti funiviari, Giuliano Zoppo, che ha riferito che la società Monterosa in passato ha registrato perdite di esercizio significative, ma negli ultimi due anni ha registrato un utile (quasi 2 milioni di euro) e un fatturato di 20 milioni di euro, rendendo noto che dalla contabilità analitica emerge che la stazione di Antagnod ha visto un incremento di 10 mila presenze nell'ultimo esercizio, e che necessiterà nei prossimi anni di importanti investimenti per il suo mantenimento (l'impianto Boudin è i proroga e fra 4 anni dovrà sostenere une revisione generale per un costo di 400 mila euro, mentre l'impianto Pian Pera nel 2021 andrà in revisione generale con un costo di 800 mila euro).»

«Infine - ha detto Nogara - abbiamo ascoltato il Presidente della società Monterosa ski, Giorgio Munari, il quale ha ritenuto indifferibile l'avvio di un confronto con la proprietà e tutti gli attori coinvolti per discutere sul futuro delle stazioni della Società, in modo da trovare una soluzione che consenta di salvaguardarne l'apertura, cercando però di limitarne le perdite stagionali. Ha inoltre evidenziato di avere ipotizzato, in un'ottica di razionalizzazione aziendale, la sostituzione dell'attuale seggiovia Boudin con un tapis roulant che permetterebbe di ridurre i costi di gestione e manutenzione.»

Il Vicepresidente Nogara ha quindi esposto all'Aula le considerazioni finali della Commissione, che sono state tradotte nella risoluzione sottoscritta da tutti i componenti della Commissione.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha illustrato ai Consiglieri una risoluzione sottoscritta dai gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA collegata alla petizione che chiede al Governo regionale di dare indicazioni alla società Finaosta affinché non rinnovi gli incarichi ai membri dell'attuale Consiglio di amministrazione della Monterosa Spa. Il testo è stato poi ritirato a seguito del dibattito in Aula.

Il dibattito sulle due risoluzioni depositate

Per il Consigliere del gruppo Misto Claudio Restano, «lo spirito della legge che ci aveva portato ad accorpare le società maggiori con quelle minori era quello di valorizzare le piccole località e mantenere la forza lavoro in montagna. Purtroppo, la legge Madia ha portato a ragionare in termini diversi: oggi ci ritroviamo a privilegiare il ritorno economico dovendo tralasciare altri elementi. Il CdA della Monterosa ha operato bene dal punto di vista finanziario portando in attivo il bilancio della Società, ma non ha portato a compimento il mandato generale che era quello di far crescere le piccole località, anzi c'è stato un loro lento smantellamento. Per me quindi il mandato del Consiglio di amministrazione è da considerarsi esaurito perché non è stato in grado di ricostruire né di fornire il dovuto supporto alle località dove trovano sede gli impianti, avviandole verso il declino, evidenziando dei passivi che potevano essere molto meno pesanti ma soprattutto si dovevano porre in essere azioni per fare crescere le località, mantenere sul posto i lavoratori, valorizzare i professionisti della montagna e degli sport invernali. Servono dei giovani, dei manager della montagna e credo che in Valle d'Aosta ve ne siano. Sono in imbarazzo perché voto convintamente la risoluzione della Commissione e voterei convintamente anche la risoluzione della minoranza, ma faccio parte di una maggioranza. Quindi mi asterrò sulla risoluzione, ma chiederò la sostituzione dell'attuale CdA.»

Per il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA), «ciò che manca e va valutato è il modello di sviluppo rispetto ad un settore che manifesta difficoltà in termini di dimensione e mercato, ma soprattutto ha periodi morti. Un'azienda deve avere una redditività: al di là delle problematiche meramente ragionieristiche, bisognerebbe avere una visione del futuro e capire come aumentare il fatturato. Si sarebbe dovuto valorizzare meglio certe stazioni, ragionando in termini specialistici rispetto alle specificità geografiche. Riguardo al management, l'utile economico del periodo non è l'unico metro di valutazione; in effetti, bisogna considerare le prospettive di crescita e di investimento. Il management di certe società dovrebbe essere un soggetto terzo, pur rappresentando il territorio. Nel caso di specie, va dato atto che nel breve alcuni risultati ci sono stati, ma mancano una visione a lungo periodo, una caratterizzazione di alcune stazioni, una strategia non legata esclusivamente al mero utile economico, una sinergia col territorio. Una visione aziendale è anche volta a garantire la sopravvivenza delle comunità e ha rispetto degli investimenti fatti in loco da privati. Un impianto a fune è nulla senza stazioni sciistiche, alberghi, ristoranti e altre attività commerciali. Qualcosa, dunque, deve cambiare.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha osservato: «La risoluzione sul Consiglio di Amministrazione della Monterosa è estremamente concreta, non è politica, e fatico a capire la posizione dei Commissari, che non traggono le dovute conseguenze rispetto a quanto ci accingiamo a votare con la risoluzione sottoscritta dai membri della quarta Commissione. Dal momento in cui si prende atto che la situazione per le stazioni minori si sta aggravando, bisogna fare il passo successivo e seguire la strada più logica. Invece c'è incongruenza di pensiero, c'è incongruenza politica. Come mai non dobbiamo revocare i vertici della Monterosa che non hanno ottemperato a quanto indicato anni fa da questo Consiglio? Politicamente parlando, è un fatto gravissimo. Si lancia il sasso e si nasconde la mano? Si dà un colpo al cerchio e uno alla botte? Mi chiedo come sia possibile votare una risoluzione e poi fermarsi, non trarre le conseguenze logiche e non votare la revoca del management. Bisogna iniziare a ragionare come dei professionisti: una volta constatato che i vertici societari non hanno ottemperato ai loro compiti, questi vanno immediatamente sostituiti con dei professionisti. Auspico che, oltre al Consigliere Restano, anche gli altri Commissari dimostrino coerenza politica.»

Per il Capogruppo di Mouv', Stefano Ferrero, «l'attuale CdA della Monterosa è formato da politici e non da tecnici: è la rappresentanza di un manuale Cencelli. Invece, dobbiamo mettere alla guida delle persone che abbiano la competenza, l'esperienza e, soprattutto, una visione di prospettiva su quello che sarà lo sci del futuro. I cambiamenti climatici influenzeranno la politica turistica, bisogna iniziare a pensarci. Votare questa risoluzione sarebbe un primo segnale. C'è poi la necessità di dare trasparenza agli appalti, così come non bisogna dimenticare che gli accorpamenti tra grandi e piccole società sono stati fatti proprio in un'ottica di solidarietà nel sostenere le più piccole.»

La Consigliera del M5S Manuela Nasso ha affermato che «in Commissione, a seguito delle audizioni e del sopralluogo ad Antagnod che forse è stato diverso da quello della Spelgatti (o di altri colleghi?) che riferisce di conclusioni mai prese. Abbiamo condiviso un testo di risoluzione che è frutto di un lavoro corale. Oggi, ci troviamo una seconda risoluzione che è completamente slegata dalla prima e ci sentiamo dire che chi non l'ha firmata è cattivo. Francamente questo clima di continua campagna elettorale comincia proprio a stancare.»

Il Consigliere del M5S Luigi Vesan ha aggiunto: «La risoluzione della Commissione recepisce l'analisi svolta sulla petizione popolare e tiene conto di tutto quello che abbiamo sentito durante le audizioni. La seconda risoluzione, invece, cita nelle premesse la proposta di piano aziendale della società Monterosa, cita la stabilizzazione di dieci risorse umane malgrado un parere contrario dell'avvocatura - e a questo proposito credo che dal punto di vista della legittimità il CdA risponderà personalmente delle scelte effettuate anche perché non sono citate nelle motivazioni le eventuali indicazioni delle proprietà disattese dal CdA -: un testo, che in principio potrebbe anche essere condivisibile ma che è scarsamente motivato e slacciato dal contesto di analisi della petizione. Ecco perché noi del M5S non abbiamo firmato questa risoluzione e ci asterremo.»

La Consigliera Chiara Minelli (RC-AC) ha osservato: «Il lavoro svolto dalla Commissione è in linea con il percorso effettuato, recependo le richieste dei firmatari della petizione. Nella relazione abbiamo specificato che la nostra analisi non è limitata alla sola situazione di Antagnod, ma abbiamo suggerito di esaminare anche gli altri piccoli comprensori. La risoluzione relativa al Consiglio di amministrazione a mio avviso è formulata in maniera poco chiara. Non riesco ad individuare il passaggio consequenziale tra una risoluzione e l'altra. Le due vanno tenute distinte: un conto è la situazione di Antagnod, un conto è la questione del Consiglio di amministrazione, che peraltro sapevamo già non funzionasse in modo ottimale. È esagerato usare strumentalmente la petizione per fare un discorso di altro tipo. Non sono per nulla una sostenitrice del Presidente della Monterosa, non mi riconosco assolutamente nelle sue visioni che vanno nella direzione di un "addomesticamento" della montagna, ma questa posizione va slegata dal lavoro della Commissione e dal recepimento della petizione.  Su questa risoluzione, noi ci asterremo.»

Il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') ha espresso apprezzamento «ai firmatari della petizione per aver sollevato un problema concreto, legato anche al futuro delle società di impianti a fune», spiegando poi i contenuti della risoluzione sul Consiglio di amministrazione: «Il Presidente della Monterosa è stato un manager coraggioso, rilanciando ulteriormente Champoluc, ma qualcos'altro non ha funzionato, perché non è possibile far morire le piccole stazioni per lo sviluppo della località trainante. Con questa risoluzione, non volevamo attaccare la persona, ma un metodo inaccettabile, evidenziando una gestione sbagliata, perché non si può agire come se si fosse in casa propria o come se il denaro fosse del proprio portafoglio. Il Consigliere Restano ha espresso il libero pensiero, non si è fatto condizionare dal mettere in difficoltà la maggioranza. Sappiamo che questa risoluzione non sarà votata, ma l'intento resta quello di stigmatizzare una gestione del bene pubblico non corretta.»

Il Vicecapogruppo dell'UV, Luca Bianchi, ha replicato che «si è tentato di comporre un CdA con rappresentanti del territorio, non con il manuale Cencelli. Ha funzionato? Si mantiene. Non ha funzionato? Si cambia. Cercheremo dei professionisti sul nostro territorio, perché sicuramente non andremo a cercare manager da altre regioni. Ma il tema di oggi non era questo: il tema è perfettamente declinato nella risoluzione della quarta Commissione e noi la voteremo convintamente. Il collega Restano ha una sua linea e l'ha esplicitata, ma non è caduto nel tranello teso con la seconda risoluzione. Anche noi siamo convinti che i grandi comprensori debbano essere trainanti sui piccoli, ma non dobbiamo fare risoluzioni ad hoc contro le persone.»

Il Capogruppo di SA Pierluigi Marquis ha rappresentato la propria soddisfazione «per la presentazione di una risoluzione condivisa al termine di un proficuo lavoro in Commissione. Spiace per l'altra risoluzione su un argomento corollario, elaborata in maniera raffazzonata. Due sono gli obiettivi: mantenere in vita le piccole stazioni e far quadrare conti. In questi anni c'è stata una concentrazione della direzione societaria al taglio delle spese ed è stata forse insufficiente la gestione di prospettiva. Si sarebbero potuti scegliere manager slegati alla rappresentazione del territorio; oggi dobbiamo valutare l'esperienza che è stata fatta. Ma noi probabilmente non abbiamo le competenze dei proponenti della seconda risoluzione, necessitiamo approfondimenti e vogliamo approcciare in modo serio, al fine di pervenire ad una sintesi condivisa. Certamente, è positivo che la comunità si sia mobilitata per partecipare attivamente alla vita democratica attraverso questa petizione, e per noi Consiglieri è stato molto interessante esaminare la questione. È stata un'occasione per ribadire l'importanza di fare sistema, unendo le forze di tutti i portatori di interesse per una programmazione strategica del futuro della nostra realtà alpina.»

Il Consigliere del Mouv' Roberto Cognetta ha dichiarato che «la risoluzione può non essere tecnicamente perfetta, ma quello che emerge è che la maggioranza è spaccata, perché non tutti sono d'accordo sul mantenimento dell'attuale CdA della Monterosa ski. Bisogna dare onore al merito al collega Restano per come ha espresso il suo pensiero in libertà su di un tema, pur aderendo ad una maggioranza e sostenendola. Noi, invece, della minoranza lavoriamo contro la maggioranza per metterla in difficoltà: le risoluzioni sono uno strumento di lavoro per dare messaggi politici. Noi ora un messaggio politico lo lanciamo: ritiriamo la mozione perché abbiamo fiducia nel collega Restano e in quello che ha detto oggi in quest'Aula. Speriamo che la maggioranza lo recepisca.»

Per il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin «la risoluzione sulla Monterosa ski è un po' semplicistica: parte con ampie premesse citando piani aziendali per poi fare fuori qualcuno in due righe. Il problema vero è che c'è un organo di gestione che era già in scadenza e che la passata Giunta non ha rinnovato. Un CdA che dal punto di vista della gestione finanziaria ha avuto risultati importanti, ma noi dobbiamo porci anche la domanda: che fine fanno le piccole stazioni? Se vogliamo mantenerle, dobbiamo fare delle compensazioni: la Monterosa deve farsi carico di Antagnod come Pila di Cogne. Per la nostra caratteristica montana, se ci crediamo, dobbiamo tenere conto di questa compensazione altrimenti non otterremo mai nessun risultato. Chi ha voglia di leggere sa benissimo cosa vuole. Capiamo che il Consigliere Cognetta voglia metterla sul politico, ma politicizzare queste situazioni non è positivo. È giusto, invece, che ci siano degli indirizzi concreti come quelli proposti dalla risoluzione della Commissione.»

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha replicato: «Ringrazio i cittadini che hanno firmato la petizione cogliendo nel segno, perché hanno obbligato la politica ad affrontare la questione, a confrontarsi, a dare indirizzi. Noi lavoreremo per cercare di far nascere maggiori sinergie e alleanze perché sul territorio le persone non trovino divisioni riguardo alle società degli impianti. La Commissione ha affrontato un settore particolare, facendo gli approfondimenti dovuti e facendo conseguire un'azione politica. Il mio impegno è a produrre ulteriore documentazione in Commissione e di proseguire nel lavoro intrapreso per questo dossier. La politica ha agito in maniera trasparente, non sarà così che questa maggioranza cadrà. Il più bel messaggio che il Consiglio può lanciare è venire incontro alla comunità, dare risposte lavorando e non pensando esclusivamente alle nomine dei vertici societari.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente martedì 19, mercoledì 20 e giovedì 21 marzo 2019.

 

SC-MM