Info Conseil

Comunicato n° 146 del 7 marzo 2019

Interpellanza sul libero accesso agli atti amministrativi della Giunta regionale

Seduta consiliare del 7 marzo 2019

Con un'interpellanza discussa dal gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne, l'Assemblea valdostana, nella sua seduta del 7 marzo 2019, ha parlato della fruizione degli atti amministrativi della Giunta regionale attraverso il sito internet istituzionale dell'Amministrazione.

«Da diversi mesi, il libero accesso alle deliberazioni della Giunta regionale, tramite il sito internet della Regione, è stato limitato ai soli ultimi quindici giorni, riducendo ulteriormente il periodo dopo l'intervento nel 2005 che limitava l'accesso agli ultimi cinque anni - ha evidenziato il Capogruppo Alberto Bertin -. Mi chiedo allora quali siano gli impedimenti legislativi o tecnici ad un libero accesso agli atti, tenuto conto anche della situazione delle altre Regioni italiane, e se questa limitazione sia solo temporanea.» Il Consigliere ha quindi voluto sapere «se si voglia garantire in tempi brevi l'utilizzo della rete internet al fine di consentire la più ampia trasparenza dell'azione amministrativa, secondo le tendenze in atto nelle maggiori democrazie occidentali.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha innanzitutto precisato: «Lungi da noi voler oscurare la trasparenza, ma ci atteniamo alla normativa di tutela della privacy. Stiamo parlando di un principio, quello della trasparenza amministrativa, che è un in continua evoluzione: siamo passati dalla semplice “accessibilità” dei documenti della pubblica Amministrazione alla più completa disponibilità degli atti, grazie anche all’evoluzione degli strumenti informatici e di internet. In questo processo, la trasparenza amministrativa diventa strumento per arginare la corruzione

Il Presidente Fosson ha quindi inquadrato dal punto di vista normativo la questione, annunciando una novità, ovvero «la sentenza della Corte costituzionale del 21 febbraio scorso, che ha chiarito i limiti del principio di trasparenza, nell’esigenza di un preciso bilanciamento tra principio di trasparenza e diritto alla riservatezza dei dati personali, precisando che la trasparenza non prevale automaticamente sulla protezione dei dati personali. Le pubbliche Amministrazioni devono pertanto evitare di pubblicare informazioni che contrastino con il diritto alla tutela dei dati personali in quanto non hanno alcun effetto positivo sul diritto dei cittadini ad essere informati. Per la Corte, la libera rintracciabilità su internet dei dati personali pubblicati non favorisce la corretta conoscenza della condotta della pubblica Amministrazione, ma rischia di consentire il reperimento casuale di dati personali

Richiamando poi «la sanzione di 120 mila euro comminata alla Regione dal Garante per la protezione dei dati personali nell’ambito di un procedimento sollevato da un dipendente regionale relativo alla pubblicazione di una deliberazione della Giunta regionale», il Presidente della Regione ha sottolineato: «La situazione attuale è temporanea, nel senso che il rispetto delle norme impone di non pubblicare dei dati personali, per cui occorre modificare l'applicativo per la gestione delle deliberazioni. Va detto che la revisione dell’applicativo era già avviata da tempo e che gli uffici stanno già operando con INVA per completare in tempi brevi queste operazioni. Insomma, gli uffici devono entrare in una nuova cultura amministrativa, così come i cittadini e gli altri soggetti interessati devono modificare il loro approccio alla ricerca degli atti amministrativi. Va ribadito, anche per non generare confusione, che la trasparenza dell’azione amministrativa è assolutamente garantita, in quanto gli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente sono assolutamente rispettati con l'aggiornamento costante della sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale

Il Capogruppo Alberto Bertin ha replicato: «Dalla risposta del Presidente Fosson ho ravvisato un certo rimpianto per il rapporto tra amministrati e amministratori in voga negli anni Settanta. Va bene tutelare la privacy, ma l'intervento della Regione è stato eccessivamente zelante. In effetti, tutte altre Regioni non hanno ancora intrapreso un'applicazione tanto ossequiosa di questa legge, che non è nemmeno così vincolante. Piuttosto, va fatto tutto il possibile per salvaguardare la privacy togliendo tutti i dati sensibili ma lasciando visibili gli atti. Occorre organizzare in modo diverso questo processo per consentire comunque un'accessibilità totale e diretta da parte dei cittadini, senza filtri. Con le nuove tecnologie stiamo andando verso un'altra determinazione del rapporto amministrati e amministratori, si parla in effetti di 'open government' per andare sempre più incontro ai cittadini favorendone la partecipazione. Bisogna indirizzarsi verso questa direzione, basandoci su un rapporto di collaborazione e sulla trasparenza che significa anche contrastare sprechi e corruzione. È sbagliato invece oscurare tutto, concentriamoci sull'avere un approccio diverso. Francamente, non ci siamo

 MM