Info Conseil

Comunicato n° 101 del 19 febbraio 2019

Interrogazione a risposta immediata sui toponimi fascisti sulle carte d'identità

Seduta consiliare del 19 febbraio 2019

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 19 febbraio 2019, il gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne ha chiesto delucidazioni sui toponimi di epoca fascista riportati sui documenti di identità elettronica di cittadini valdostani.

«Un increscioso episodio - ha commentato il Capogruppo Alberto Bertin -, quello riferito dagli organi di stampa, secondo cui un valdostano si sarebbe recentemente ritrovato sulla carta d'identità, alla dicitura 'luogo di nascita', il toponimo 'Porta Littoria'. Ci chiediamo se la Giunta regionale sia riuscita a ricostruirne i motivi

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha spiegato: «Questa situazione grave e assurda è dovuta all’adesione da parte dei Comuni valdostani nel 2018 all’Anagrafe nazionale della popolazione residente, ovvero la banca dati nella quale stanno progressivamente confluendo le anagrafi dei Comuni italiani. La predisposizione della banca dati ha comportato un processo di reperimento di informazioni da tutti i Comuni, compresi quelli valdostani, applicando il principio della tracciabilità della denominazione storica dei Comuni, per cui il nome del luogo da riportare nelle certificazioni anagrafiche deve corrispondere a quello indicato nell’atto originale di nascita. Insomma, il luogo di nascita deve essere “storicizzato” ovvero riferito al momento in cui l’evento della nascita si è verificato

«Questo è il motivo per cui per i Comuni valdostani sono inserite nella banca dati dell’Anagrafe nazionale le denominazioni imposte dal regime fascista - ha continuato il Presidente Fosson -, che sono così automaticamente riportate nelle nuove carte di identità elettroniche per i nati durante il regime fascista, tra il 1939 e il 1946. Ribadisco che questa situazione non è accettabile: non si può dimenticare che l’italianizzazione delle denominazioni dei nostri Comuni non è stato un atto volontario, ma un’imposizione volta a cancellare l’identità francofona della Valle d’Aosta. Abbiamo provveduto ad invitare i Sindaci a dare indicazioni ai funzionari dei servizi di anagrafe e stato civile affinché inseriscano manualmente la corretta denominazione. Con l’occasione, abbiamo anche ricordato ai Sindaci che gli addetti all’anagrafe devono provvedere a selezionare la lingua francese subito dopo la lingua italiana nel rilascio delle carte di identità elettroniche, dato che di default è l’inglese

Il Capogruppo Alberto Bertin ha dichiarato: «Questo ritorno al passato è scandaloso ed è un'offesa alla nostra storia. È essenziale rimediare subito ed è importante intervenire sul database generale perché è altrettanto scandaloso che lo Stato riporti ancora certe diciture che rappresentano il retaggio di un passato che vorremmo dimenticare

MM