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Comunicato n° 525 del 18 dicembre 2018

Relazione del Consigliere Aggravi sulle leggi di bilancio della Regione 2019-2021

Seduta del Consiglio Valle del 18 dicembre 2018

Nella seduta consiliare del 18 dicembre 2018, dopo l'intervento del Presidente della seconda Commissione, è intervenuto il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) come relatore di minoranza sui due disegni di legge di bilancio.

«Il percorso che ha portato alla formazione dei documenti di bilancio è stato segnato da un clima politico che vedeva la maggioranza minata al suo interno - ha detto il Consigliere Aggravi -: tuttavia, grazie al lavoro di alcuni colleghi della fu maggioranza, il documento che oggi esaminiamo è frutto di un lavoro improntato ai principi di sana e prudente gestione della cosa pubblica, le cui risorse vertono interamente su disponibilità regionali "pure" (nessuna riserva di società partecipata è stata drenata a favore della spesa regionale, né sono stati recuperati fondi regionali presso la Finaosta Spa) e prudenzialmente senza considerare gli effetti dell'Accordo siglato con lo Stato, che finalmente sancisce il quantum del contributo da destinarsi a Roma a compartecipazione della finanza pubblica a livello centrale. È quindi importante differenziare quanto è caratterizzante della manovra stessa (ovvero di quanto fatto da chi c'era al Governo) e quanto invece è stato introdotto dalle prime scelte del neo insediato Governo Fosson.»

«Le scelte della precedente Giunta - ha proseguito il Consigliere Aggravi - miravano a garantire i livelli di servizio ottimale alla comunità e la forza di spesa necessaria alla macchina amministrativa regionale. La principale novità da noi presentata è stata quella di dare corso operativo alla norma di attuazione 184/2017 relativa alla manovrabilità fiscale. Avevamo previsto l'applicazione di un fattore di sconto all'aliquota dell'addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) con riferimento ai primi tre scaglioni di reddito (fino a 55 mila euro). Una manovra che incideva sul montante di bilancio per circa 5 milioni di euro e destinata a mitigare l'effetto della "manina invisibile" dello Stato e della Regione nelle tasche dei propri cittadini. Una manovra che poteva essere sicuramente migliore sia in termini di fasce di reddito interessate che di magnitudo complessiva, ma che rappresenta, per la prima volta, la volontà concreta di sostenere la classe media regionale (quasi 75 mila contribuenti) nell'attuale difficile congiuntura economica.»

«Tuttavia, la prima mossa del nuovo governo è stata perentoria, abrogando la misura - ha sostenuto Aggravi -. Una decisione giustificata con la volontà di definire in un prossimo futuro nuove esenzioni IRAP. Niente di nuovo, visto che nella legge di stabilità da noi proposta, si è già provveduto in tal senso, prevedendo agevolazioni IRAP per società cooperative, esenzioni per nuove attività operanti in Valle d'Aosta e per i rifugi alpini. Non comprendiamo la ratio di questa scelta. Sicuramente a livello mediatico paga poter dire che con i 5 milioni di euro "risparmiati" si potrà ridurre di circa un quarto l'effetto fiscale dell'IRAP (in quanto dei 60 milioni di gettito circa 20 milioni vengono da soggetti privati), ma resta un serio arcano dietro a questa scelta. Ci si è interrogati su quali aliquote si intende operare? Si è valutato l'effettivo risparmio marginale di ogni impresa ed il potenziale vantaggio in termini di nuova occupazione? Perché eliminare con un colpo di spugna il certo per l'incerto? Che ne sarà dei circa 5 mln che comunque verranno presi dalle tasche dei nostri concittadini?»

«Un ulteriore aspetto di novità da noi proposto - ha aggiunto Aggravi - era la scelta di definire in norma le modalità e le tempistiche entro le quali scegliere sul progetto di ampliamento dell'Ospedale Umberto Parini e sulla quotazione in borsa o meno di CVA. Perché crediamo che la Valle d'Aosta non possa più aspettare un nuovo e rinnovato ospedale a servizio dei suoi cittadini ed ospiti, così come crediamo che le decisioni su CVA debba essere fatta considerando nel complesso cosa rappresenti CVA per la nostra comunità, senza comprometterne la realtà di Azienda di mercato seppur di proprietà pubblica.»

«Significativa importanza - ha detto ancora Aggravi - è stata data allo sviluppo economico. La completa finanziabilità della Legge 8/2016 è rimasta invariata (e di ciò ne siamo contenti) perché tale progetto può giocare un importante ruolo di volano dello sviluppo produttivo della bassa Valle, area maggiormente colpita dalla crisi dell'industria manifatturiera. Ci auguriamo che quanto prima si possa dare attuazione al relativo bando su cui abbiamo lavorato in questi mesi di governo, convintamente e con l'invito di varie aziende già operanti in Valle. Tuttavia siamo dispiaciuti che l'idea, la volontà politica di interloquire con lo Stato centrale per lo sviluppo di una zona franca urbana sia venuta meno e sia stata cancellata dalla bozza di DEFR.»

«Riguardo al Bon de Chauffage, in sede di formazione del bilancio, avevamo previsto la sospensione della misura: tuttavia, nella complessiva valutazione delle risorse disponibili e a fronte di una sana e fattiva dialettica all'interno della compagine di Governo si è scelto di recuperare le coperture finanziarie necessarie per la riattivazione di questa misura attraverso l'aumento (di una entità poco significativa) delle tariffe di concessione delle grandi derivazioni di acqua ad uso idroelettrico. Una misura che incide sui grandi impianti e quindi non certo sui piccoli produttori e che consente di poter riattivare una misura importante per molti valdostani. Ora mi chiedo, perché dichiarare a priori di non volerla supportare?»

Il Consigliere Aggravi ha quindi concluso: «Noi riteniamo che la stagione della cosiddetta redistribuzione non possa, non debba, più avvenire per mano pubblica e soprattutto crediamo che il primo costo che spesso subiscono i cittadini e/o le imprese sia proprio quello dell'accesso agli aiuti. La nostra manovra rappresentava il primo tentativo (concreto) di invertire la rotta verso un nuovo modello di fiscalità regionale. Stesso discorso vale per il progetto dell'ospedale: perché non dar corso ad una più ampia valutazione del progetto e dei bisogni della comunità? Perché essere così tanto legati ad un passato che di nuovo torna? Da parte nostra siamo certi di aver lavorato al meglio per la redazione di questo progetto di bilancio, in un clima non agevole e in condizioni politiche difficili. Ma abbiamo portato la nave in porto. Non siamo noi ad aver scatenato la tempesta, sono stati altri. Non possiamo quindi condividere modifiche che vadano ad emendare quelli che riteniamo essere pilastri fondamentali di una nuova fase politica di cui facciamo parte.»  

SC