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Comunicato n° 524 del 18 dicembre 2018

Relazione del Consigliere Pierluigi Marquis sulle leggi di bilancio della Regione 2019-2021

Seduta del Consiglio Valle del 18 dicembre 2018

La seduta mattutina del Consiglio del 18 dicembre 2018 è stata dedicata all'illustrazione abbinata del Documento di economia e finanza regionale-DEFR, della legge di stabilità e del bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2019-2021.

Il Presidente della seconda Commissione, Pierluigi Marquis (Stella Alpina), relatore di maggioranza dei due disegni di legge sul bilancio, si è innanzitutto soffermato sull'aspetto politico: «Un futuro per la Valle d’Aosta è visione e capacità di programmazione: ecco il compito cui siamo chiamati, anche e soprattutto nella costruzione del bilancio regionale, in cui, per la prima volta, diamo seguito alla norma di attuazione approvata con il decreto legislativo n. 184/2017 che riconosce alla Valle d’Aosta la cosiddetta “manovrabilità fiscale”, cioè la capacità d’intervento sulla fiscalità “propria e locale”. Si introducono a favore delle imprese sgravi IRAP per 4,8 mln di euro: un intervento, questo, che sostituisce la proposta di riduzione dell’addizionale Irpef, che avrebbe dovuto essere più significativo per avere una qualche visibilità ed efficacia. Degna di menzione anche la decisione di costituire una Commissione speciale su CVA per definire, entro 90 giorni, quale futuro dare alla società.»

«Il bilancio è indiscutibilmente di “gestione ordinaria” e quindi per noi appena sufficiente: manca di profondità di visione, necessaria per programmare il rilancio socioeconomico atteso dai valdostani dopo anni difficili. È un documento “amministrativo”, imbastito in un’ottica di continuità più che del cambiamento tanto atteso, frutto anche della fretta con cui è stato elaborato. Nel documento, poco si dice nel merito della ristrutturazione della spesa pubblica, della riduzione della spesa corrente, della necessaria riorganizzazione della macchina amministrativa per meglio gestire le risorse europee e quelle d’investimento, della semplificazione e della sburocratizzazione. Poco è detto su come ridurre le disuguaglianze e fronteggiare e il problema demografico e le difficoltà delle famiglie: fattori, questi, che frenano lo sviluppo e la possibilità di migliorare la vita dei valdostani. Dopo il dibattito e l’approvazione di questo bilancio, dobbiamo rimetterci al lavoro insieme alle organizzazioni sociali, agli Enti locali, ai valdostani nei loro ambiti di attività e di professione per definire e dare gambe a un nuovo progetto a medio e lungo termine per lo sviluppo della Valle. Dobbiamo fare di più e di meglio, rispetto a questo bilancio perché il quadro di cambiamento intervenuto ce lo impone. Dobbiamo fare quello che i valdostani attendono, che chiedono, che desiderano: un cambiamento positivo. Per fare ciò occorre energia, grande sforzo progettuale e grande coraggio politico. Serve il contributo di tutti, molta concretezza, analisi puntuali, e appunto visione politica, progettualità. Sarà un lavoro impegnativo: dovremo essere capaci di lavorare in un clima più sereno, superando le rispettive distanze ideologico-culturali, i pregiudizi personali. Dovremo davvero lavorare per la Valle d’Aosta insieme a tutti i valdostani.»

Passando alla parte più tecnica, il Consigliere Marquis ha parlato delle entrate: «Il bilancio pareggia nell'importo di 1 miliardo e 470 milioni di euro per il 2019, 1 miliardo e 412 milioni per il 2020 e 1 miliardo e 897 milioni per il 2021. Il totale delle entrate di competenza previste per il 2019 è pari a 1 miliardo 302 milioni di euro al netto delle partite di giro. Importante sottolineare come le entrate non prevedano risorse esogene né in termini di indebitamento né in termini di acquisizione “straordinaria” di risorse dalle riserve delle partecipate. Questa nuova situazione traguarda anche gli esercizi finanziari successivi al 2019, favorendo l’incidenza degli investimenti pubblici nell’auspicio di fornire un significativo stimolo allo sviluppo economico e all’occupazione. Come noto, il bilancio regionale dovrà a breve essere oggetto di variazione per tenere conto dell’accordo con lo Stato in materia di finanza pubblica cogliendo la sfida di un’attenta programmazione delle risorse: sarà necessario prevedere un piano degli investimenti pluriennale per 120 milioni di euro. Le entrate si sono incrementate per il combinarsi di tre effetti: la riduzione del contributo alla finanza pubblica per 71 milioni di euro; la fine del periodo di applicazione quinquennale delle riserve erariali previste, che riducevano annualmente alla fonte il gettito per circa 25 milioni di euro;  il mancato accantonamento, per 65,8 milioni euro, del fondo eccedenze entrate non più necessario grazie al pieno assorbimento del disavanzo di amministrazione registrato nel 2016 a seguito del riaccertamento straordinario dei residui.»

Il Presidente della seconda Commissione ha dettagliato le risorse a disposizione per l’attività della Regione: «Il totale della spesa corrente della regione ammonta per l’anno 2019 a 1.137 milioni di euro, per l’anno 2020 a 1.090 milioni di euro e per l’anno 2021 a 1.084 milioni di euro. Le risorse risultano nell’anno 2019 in crescita per 14 milioni di euro, pari all’1,13% rispetto al bilancio di previsione 2018. Per una valutazione completa della manovra a questo importo devono essere aggiunti 4,8 milioni di euro previsti di riduzione dell’IRAP. Quindi, complessivamente calcolate, le risorse per l’attività della Regione crescono di 18,5 milioni di euro, l’1,6% in più rispetto al 2018. Al netto del contributo al risanamento della finanza pubblica pari a 123 milioni di euro per il 2019, le spese correnti disponibili e quelle di investimento ammontano a 1225 milioni di euro (1014+211). L’incidenza della spesa corrente è pari a l’82,81% mentre la spesa per investimenti è pari a 17,19%. Si nota quindi un aumento degli investimenti rispetto al bilancio precedente in cui erano pari al 15,09% del totale.»

Il Consigliere Marquis ha infine esplicitato le risorse a disposizione delle varie tematiche: «Per la tutela della salute, la più rilevante in valore assoluto, è previsto uno stanziamento di 267,9 milioni di euro pari al 22% del totale. All'istruzione e diritto allo studio sono assegnati 189,2 milioni. L'ambito dei servizi istituzionali generali e di gestione presenta un importo complessivo di 142,5 milioni; alle relazioni con le altre autonomie territoriali locali sono assegnati 102,6 milioni; si segnalano in particolare i trasferimenti ai Comuni senza vincolo di destinazione per 87,5 milioni per ciascun anno del triennio. Alle politiche sociali e famiglia sono assegnati 86,2 milioni; sono compresi gli interventi per l’infanzia, per 11,8 milioni, per la disabilità per 38 milioni, per gli anziani per 27,2 milioni, per i soggetti a rischio di esclusione sociale per 3,1 milioni e per le famiglie per 3,2 milioni. Allo sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente sono assegnati 83,6 milioni di euro: tra gli stanziamenti più significativi, le opere di protezione da frane e inondazioni nonché il potenziamento del monitoraggio dei rischi.»

«Ai trasporti e mobilità sono assegnati 80,1 milioni di euro; per la tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali sono assegnati 34,3 milioni di euro; allo sviluppo economico e competitività sono assegnati 31,2 milioni di euro; alle politiche per il lavoro e la formazione professionale sono assegnati 27,7 milioni di euro, mentre all'agricoltura, politiche agroalimentari e pesca sono assegnati 18,5 milioni di euro pari; al turismo vanno 10,6 milioni, all'assetto del territorio e edilizia abitativa sono assegnati 7,2 milioni di euro, alle politiche giovanili, sport e tempo libero 4,7 milioni di euro. All'energia e diversificazione delle fonti energetiche sono previsti 3,3 milioni di euro, prevalentemente del settore dell’efficientamento energetico.»

 MM