Info Conseil

Comunicato n° 427 del 17 ottobre 2018

Dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione

Seduta consiliare del 17 ottobre 2018

A seguito delle comunicazioni effettuate dal Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, al Consiglio durante la seduta del 17 ottobre 2018, si è innescato un dibattito politico.

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Renzo Testolin, ha affermato: «Se per 'attacchi', si intendono le sottolineature da parte dell'opposizione di situazioni non risolte, allora è vero, abbiamo fatto degli 'attacchi' per sollecitare il Governo regionale. Abbiamo evidenziato degli scivoloni eclatanti, non ultimo l'approvazione del bilancio consolidato, che la maggioranza aveva clamorosamente dimenticato, confermando la poca professionalità, in primis del Presidente della Regione, in quanto coordinatore di dossier trasversali ai vari Assessorati. Capisco che si voglia spostare il mirino perché non si è in grado di discutere di aspetti tecnici per risolvere poi a livello politico i problemi. Siamo preoccupati per i ritardi gravissimi che ci stanno portano alla fine dell'anno senza avere risposte. Scendere di nuovo a Roma per discutere di una tematica vitale per la nostra regione come il contenzioso con lo Stato è il minimo sindacale. A tutt'oggi, non abbiamo indicazioni sulle priorità del bilancio e mi chiedo se dovremo andare in gestione provvisoria. È una questione davvero preoccupante. Abbiamo lavorato per sollecitare scelte, per capire dove si voglia andare, non di certo per mettere i bastoni tra le ruote e fare populismo. Le Président de la Région, aujourd'hui, encore une fois, a confirmé son attitude de ne pas comprendre les nécessités d'un peuple qui maintient sa dignité

Per la Consigliera del Gruppo Misto Emily Rini «la Presidente Spelgatti non ha capito il senso delle parole del Presidente Fosson, il quale ha invitato noi tutti a tenere dei toni più consoni a quest'Aula e ha chiesto rispetto per i ruoli che ognuno riveste. Parliamo della disaffezione nei confronti della politica, ma i siparietti messi in scena oggi dalla Presidente non fanno altro che allontanare la gente, e in particolare i giovani, dalla politica. Io credo che lei non si renda conto di quello che dice e degli effetti che le sue parole provocano. Oggi, ha fatto un comizio, continuando a ripetere in maniera compulsiva e ossessiva che è stata silente, salvo poi fare continue esternazioni sul territorio che provocano solo danni. Magari fosse silente! La Presidente oggi ha rivolto accuse pesanti ai colleghi dicendo che la maggioranza non l'ha lasciata lavorare: forse non ha capito che noi avendola delegata a fare la Presidente, non abbiamo assunto il ruolo di valletti sciocchi che schiacciano il bottone ad ogni sua decisione presa in totale solitudine. Noi vogliamo partecipare e dare il nostro contributo: se questo, per la Presidente, significa non farla lavorare, è gravissimo. Io, personalmente, ho cercato di mettere a disposizione la mia piccola esperienza maturata in questi anni, ma lei Presidente non ha mai ascoltato.» La Consigliera Rini ha concluso esprimendo un invito: «Mettiamoci tutti d'impegno perché la nostra regione merita qualcosa di più. Fare dei comizi in quest'Aula non fa bene né alla Presidente, né al suo movimento, ma soprattutto non fa bene alla Valle d'Aosta

Il Consigliere dell'UVP Luigi Bertschy ha osservato: «In termini politici, si sta cercando di confondere il messaggio nei confronti della comunità, distinguendo i 35 Consiglieri in buoni e cattivi. I valdostani hanno bisogno di trasparenza, di capire davvero quanto sta succedendo. Nel corso dell'estate abbiamo lavorato molto seriamente con i colleghi dell'UV e la nostra è stata una posizione educata ma decisa, abbiamo incontrato i valdostani sul territorio, abbiamo evitato fotografie e di annunciare che un settore è più bisognoso di altri. La politica inizia finalmente a denotare le differenze: la comunità deve capire chi ha certe idee e chi altre, deve poter scegliere democraticamente da chi essere rappresentata e non deve essere confusa come hanno cercato di fare la Lega e la Presidente Spelgatti. Ora la maggioranza paga la poca esperienza, ma anche il proprio modo di fare. Ora la maggioranza non c'è. Se avessimo voluto fare ribaltoni, li avremmo già fatti. Non vogliamo fare manovre di palazzo, quelle le avete fatte voi. Il nostro percorso è dignitoso, trasparente, lineare; se ci sarà bisogno, governeremo responsabilmente la nostra regione senza insultare le Istituzioni

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha ricordato che «la politica è dialettica, è confronto, è trovare delle mediazioni alla ricerca di soluzioni. Noi di ALPE ci siamo sempre stati, portando le proposte nelle sedi opportune, e se in questi quattro mesi il Governo Spelgatti ha prodotto poco, non è perché qualcuno ha impedito a qualcun altro di fare qualcosa. Oggi bisogna fare chiarezza fotografando la situazione: a metà ottobre non ci sono cenni né del Documento di economia e finanza regionale né del prossimo bilancio di previsione. Anche la variazione di bilancio - che solitamente passava prima della pausa estiva - è stata scaricata al Consiglio soltanto qualche giorno fa. E non c'è nessuna certezza sulla situazione finanziaria regionale e sul contezioso con lo Stato: se le soluzioni non arriveranno, il 6 novembre i giudici decideranno per noi. Sul dossier Casinò, non possiamo ricordare le modalità poco ortodosse con il quale è stato gestito, con decisioni assunte in solitaria e in totale contraddizione con quanto indicato dal Consiglio regionale. Se il metodo è questo, come si può affrontare la programmazione del bilancio per il prossimo triennio. Ricordo peraltro che tutte le nuove manovre dello Stato avranno un impatto violentissimo sulla pianificazione finanziaria regionale 2019-2021: come lo affronteremo? Il cambiamento promesso dov'è? Per cambiare davvero non bastano gli annunci ai quattro venti, bisogna avere delle soluzioni e delle idee alternative, altrimenti è lo stallo. E oggi siamo in una situazione di stallo. Noi di ALPE abbiamo il coraggio di uscire allo scoperto e dire che così non si può più andare avanti.»

Il Vicecapogruppo dell'UV, Luca Bianchi, ha sottolineato: «Ringrazio la Presidente Spelgatti per non aver voluto interloquire con l'Union Valdôtaine: questo è un Governo raffazzonato, il più corto mai esistito, perché concepito unicamente per andare contro qualcuno, non per programmare azioni per venire incontro ai valdostani. Il Presidente della Regione deve tenere unita la squadra: qui non si è persa una stampella, ma quasi il 50%. D'altronde, sarebbe stato impossibile mantenere unita una compagine del genere, con ideali troppo distanti per trovare una sintesi. Il populismo a volte paga, ma dal punto di vista amministrativo non dà frutti. Invito il Presidente a dimettersi: se nei 60 giorni non si troverà una maggioranza, si andrà ad elezioni, e, tutto, se sarà fatto, avverrà in maniera trasparente. Grazie per essere riuscita a far parlare di nuovo le forze autonomiste, che, riunite, potranno dare risposte ai valdostani

Per il Capogruppo di AC-SA-PNV, Pierluigi Marquis, «non è facile fare il Presidente quando non si ha esperienza della politica e dell'amministrazione. In questi mesi, è venuto meno l'affrontare i problemi dei valdostani: lo scontro politico non si è consumato sulle tematiche, ma sulle difficoltà di affrontare le situazioni. Per noi fare politica significa trovare le soluzioni alle problematiche. Siamo a ottobre e, in maggioranza, non abbiamo mai parlato della Documento di economia e finanza regionale, così come non abbiamo ancora accennato al bilancio di previsione per il prossimo triennio. Scrivere una finanziaria significa tradurre le linee politiche in numeri, ma se non ci si confronta, non si può fare. In questi mesi, non abbiamo nemmeno affrontato tematiche importanti per la nostra comunità: il lavoro, l'agricoltura, il turismo, l'artigianato e il commercio. Noi abbiamo creduto nel cambiamento e ci siamo fatti convincere dal gioco di squadra, ma ad oggi l'unico gioco cui abbiamo assistito è il gioco dell'oca. Su questo dobbiamo fare delle riflessioni per assumere le nostre responsabilità.» Ha poi concordato con l'invito al rispetto fatto dal Presidente Fosson, «perché qui rappresentiamo tutta la popolazione valdostana e ognuno deve avere coscienza del proprio ruolo. Non si risolvono i problemi della gente a colpi di demagogia e populismo. Invito la Presidente a fare dei ragionamenti che siano all'altezza della situazione e delle difficoltà che stanno vivendo non soltanto quest'Aula ma la collettività valdostana tutta.»

Per il Consigliere Augusto Rollandin (UV), «oggi si prende atto di non poter andare avanti. Sin dal momento della presentazione del programma 'del fare', avevamo sottolineato l'importanza di avere indicazioni e ricevere chiarimenti. Se si blocca la Regione, si bloccano anche gli Enti locali, che rappresentano la base dello sviluppo della nostra comunità. Ad oggi, non si ha la possibilità di sapere dove si voglia andare a parare: questo è l'aspetto più devastante di questa situazione. Bisogna trovare una soluzione al più presto a questa débacle, non serve parlare di ciò che è stato. Lo sforzo deve essere quello di riprendere il filo logico del dibattito, presentando una proposta che possa trovare il consenso per recuperare il tempo perso e dare risposte ai problemi, cercando di far fronte alle ricadute, magari anche pesanti, di alcune delle scelte che sono state compiute. In quest'Aula ci deve essere un dibattito serio per stabilire come e quando agire. L'opzione delle elezioni, che peraltro si terrebbero con la stessa legge, non credo possa essere efficace, è solo uno strumento per spaventare le persone. L'unico obiettivo di effettuare accordi e di un cambio di maggioranza è quello di trovare soluzioni per i valdostani, che in questi pochi mesi si sono resi conto di cosa significhi non governare

Il Vicecapogruppo di M5S, Luigi Vesan, ha parlato di «perplessità rispetto a questo dibattito. Se la prospettiva delle elezioni è prossima, sarebbe opportuno che la prima Commissione esamini le proposte di legge depositate in materia di elezioni regionali. Riguardo alla minoranza, condividiamo con chi dice che il programma di maggioranza viaggia a rilento; se guardiamo alla maggioranza, noi crediamo che il gioco di squadra non esista e che chi vi ha aderito si sia fatto convincere dal balletto delle poltrone. Questa maggioranza è fatta da forze in cui tutti gli eletti hanno delle poltrone retribuite. Se questa maggioranza non esiste più, perché non si rinuncia all'incarico che è stato assegnato? Se, invece, una maggioranza esiste ancora, andate avanti con responsabilità. Altrimenti, andiamo a elezioni. Noi del M5S non abbiamo problemi a ripresentarci davanti agli elettori.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha definito «imbarazzante e stucchevole che si tenga ostaggio quest'Aula con piccole dispute politiche, che nulla hanno a che vedere con le necessità che questa Regione deve affrontare. Si deve prendere atto che si governa se si è almeno in diciotto, altrimenti si deve andare ad elezioni, in modo da verificare se davvero le persone abbiano cambiato idea. I Consiglieri della Lega sono pronti a firmare adesso, per procedere alle elezioni. Ci sono altri 11 colleghi ad avere questo stesso coraggio? Evito di evocare questioni clientelari e personali, ormai famose, che hanno interessato la storia di questa Assemblea e hanno distrutto questa Regione. Se gli autonomisti pronti a formare una nuova maggioranza sono gli stessi ad aver governato negli ultimi 30 anni e sonoramente bocciati alle ultime elezioni, non mi resta che formulare i miei auguri

Il Consigliere dell'UV Mauro Baccega, evidenziando «il ruolo di pungolo dell'opposizione nei confronti del Governo», ha detto: «Nei primi mesi di Legislatura abbiamo aspettato di vedere il cambiamento annunciato, ma dopo la pausa estiva, ci siamo resi conto di quante problematiche non fossero state affrontate. Solo per fare un esempio, la nostra sollecitazione a trovare una soluzione al finanziamento della SFOM per poter avviare i corsi, ha portato i suoi frutti. Oggi, prendiamo atto che la squadra di governo non è stata in grado di lavorare non perché non l'hanno lasciata, ma perché la condottiera che doveva portare una strategia di insieme non ci è riuscita. Noi lavoreremo con i movimenti regionalisti per cercare di recuperare la situazione. Oggi, non ha nessun senso andare al voto, perché significa rinunciare ad affrontare i problemi dei valdostani

 

Il Vicecapogruppo dell'UVP Alessandro Nogara ha aggiunto: «La minoranza ha svolto in maniera collaborativa il proprio lavoro, il Presidente Spelgatti non può riversare su di noi questi mesi di immobilismo, trascorsi senza far nulla per la Valle d'Aosta. Pensando all'agricoltura, forse non ci si è ben resi conto della situazione, perché ci si è limitati ad annunciare contributi, senza spiegare come si procederà effettivamente. Il Presidente della Regione deve rappresentarci nel modo giusto in ogni circostanza, cercando di trovare soluzioni ai problemi reali dei valdostani. E quando ci si rivolge all'Assemblea, le chiedo di non generalizzare, ma indicare con nome e cognome quali sono i Consiglieri che a suo parere minano i lavori di questa Assemblea.»

Per il Capogruppo di Impegno Civico, Albert Bertin, «questa discussione è l'ennesimo psicodramma della maggioranza che, invece, di risolvere i suoi problemi al suo interno, lo fa in diretta streaming. Io vorrei invece tornare all'ordine del giorno: comunicazioni del Presidente della Regione. Dalla Presidente avrei voluto avere notizie sul contenzioso finanziario, visto che il Consiglio aveva approvato una risoluzione che le chiedeva di riferire al Consiglio. Vorrei anche avere notizie in merito alla risoluzione che chiedeva di attivarsi per una modifica della legge elettorale europea per l'attribuzione di un parlamentare europeo alla Valle d'Aosta e alle altre Regioni. A questo punto, a soli otto mesi dall'appuntamento elettorale, sarebbe forse opportuno che la nostra Assemblea assumesse un'iniziativa politica.»

Il Vicepresidente della Regione Elso Gerandin (Mouv') ha precisato: «Siamo in ritardo sulla tabella di marcia, e ai valdostani va detta la verità, partendo dal dato che la maggioranza passata ha approvato il DEFR a novembre 2017, il bilancio triennale il mese successivo. Non è una scusa, ma un'informazione che i valdostani devono tenere presente. Non ci sono molte strade da percorrere, ribadisco che la più grossa disgrazia sarebbe quella di andare in esercizio provvisorio. Per senso di responsabilità, anche senza avere i numeri, ritengo che questo esecutivo avrebbe dovuto mettere in piedi un bilancio, da presentare a quest'Aula per la discussione a dicembre. Dopo questo passaggio, io ritengo di aver concluso il mio compito, perché non avrebbe senso portare avanti il ragionamento di un Governo privo di una maggioranza alle spalle. Abbiamo problemi veri da risolvere, anche andando incontro ad ostacoli che non dipendono di certo dalla nostra volontà. Non dimentichiamo che la questione Casinò tornerà in quest'Aula, e bisognerà assumere decisioni, magari anche spiacevoli, ma necessarie a garantire un futuro alla Casa da gioco. La gente non ha più fiducia nella politica degli annunci. Oggi occorre prendere atto del fatto che senza maggioranza non si va da nessuna parte: ognuno tragga le conseguenze che ritiene. Per quel che mi concerne, sono pronto a mettere la mia firma per andare a nuove elezioni

Le Conseiller de l'UVP Laurent Viérin, en remerciant le Président Fosson pour avoir rappelé les fonctions et le rôle des Conseillers, a déclaré: «In questa mattinata paradossale avremmo potuto tranquillamente affrontare i temi se non ci fossero state le dichiarazioni della Presidente Spelgatti, la quale per l'ennesima volta ha voluto distribuire patenti ai colleghi di maggioranza e a quelli di minoranza. Oggi, vogliamo richiamare la Presidente al senso di responsabilità. C'è un bilancio da costruire, c'è un contezioso finanziario: i tempi sono maturi per lavorare a qualcosa di concreto e non per utilizzare ogni occasione per fare degli spot, con cadute di stile che colpiscono i Consiglieri e tutti i cittadini che qui rappresentiamo. Noi non condividiamo questo modo di utilizzare il proprio per ruolo per scopi di partito e di propaganda. La Presidente usa il vittimismo e, per distogliere l'attenzione dalla propria figura, accusa i propri colleghi di Giunta. Non è così che si conduce una squadra. Noi siamo per lavorare sui temi concreti, ma ad oggi non ne abbiamo visti. È arrivato il momento di gettare la maschera: vi chiediamo di risolvere i vostri problemi al vostro interno, senza scaricare sugli altri le responsabilità. La responsabilità di governo l'avete voi e avete il dovere di portare avanti delle azioni amministrative immediate. Oggi, dalle varie dichiarazioni, prendiamo atto che non ci sono più i presupposti per andare avanti. La Presidente ha cercato di far luccicare ciò che non ha fatto e, parafrasando un famoso cantautore, le dico: dai diamanti non nasce niente, ma dal letame nascono i fiori.»

Le Conseiller Roberto Luboz (Lega VdA) a demandé: «Qu'est-ce que nous est-il arrivé? Pourquoi sommes-nous arrivés autant bas? Soyons tous à même de démontrer d'être dignes de cette Institution! Et alors, demandons-nous si nos actes sont-ils vraiment au service de la communauté, si nous employons au mieux notre temps pour donner des réponses aux citoyens. Jusqu'à maintenant, qu'avons-nous fait? De longues, parfois inutiles et stériles discussions. Le peuple valdôtain mérite beaucoup plus, de chacun d'entre nous. Il est évident que la majorité n'existe plus, mais que toutes les responsabilités soient attribuées à Madame le Président c'est injurieux. Si on a échoué, la responsabilité doit être partagée entre les 18 et chacun des 35 a le devoir de se poser la question de comment en sortir.»

SC-MM