Info Conseil

Comunicato n° 393 del 28 settembre 2018

Casinò de la Vallée: il dibattito politico in Consiglio regionale

Seduta straordinaria del 28 settembre 2018

Al termine di una riunione dei Capigruppo allargata a tutti i Consiglieri con i dirigenti degli uffici della Regione e la governance del Casinò, nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 28 settembre 2018, il Presidente del Consiglio, Antonio Fosson, ha aperto la sessione straordinaria dell'Assemblea dedicata al tema del Casinò di Saint-Vincent.

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha parlato di «un pomeriggio utile e positivo grazie al confronto con i tecnici regionali e il management della Casinò. L'azienda è in difficoltà, in tensione finanziaria, ma ci sono dei dati che danno un conforto importante legato alla gestione 2018 che chiuderà con circa 6 milioni di euro di margine operativo lordo: per il 2018 i ricavi si attestano, infatti, a circa 61 milioni di euro e i costi a 55 milioni. Il che significa che dal punto di vista gestionale l'azienda ha intrapreso il percorso corretto. Nonostante le difficoltà, il gettito che l'azienda versa alla regione supera i 15 milioni di euro. Ma ci sono delle criticità, a seguito di incertezze, di misure non messe in campo. Sono stati tre mesi non facili per quanto riguarda questo dossier, ma ora dobbiamo trovare delle soluzioni che fanno parte delle nostre responsabilità.» Ha quindi illustrato, a nome della maggioranza, un nuovo testo di risoluzione rispetto a quello allegato alla convocazione del Consiglio, che è stato sottoscritto dai Consiglieri Chatrian, Morelli, Marquis, Rini, Manfrin e Gerandin. «La maggioranza non avrà i numeri per sostenere questa iniziativa, in quanto la risoluzione è stata condivisa dalla Lega VdA, dall'Assessore Gerandin, dal gruppo Stella Alpina-Pour Notre Vallée e dalla collega Rini. Chiediamo quindi agli altri colleghi di questo Consiglio di aderire alla nostra proposta, convinti come siamo che questa azienda possa continuare ad essere un atout per il sistema Valle d'Aosta. Forse ci abbiamo messo troppo tempo, ma oggi è importante chiudere una partita, decidere e dare un'indicazione politica con un po' di positività, anche se sappiamo che la terapia dovrà essere più drastica. Con questa risoluzione dettiamo dei compiti e dei tempi per dare continuità aziendale alla società. Chiedo quindi ai colleghi di volerla condividere.»

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa ha affermato: «Puntare sul rilancio dei casinò è il vero gioco d'azzardo. Appassiona gli amministratori delle Case da gioco, ma ben poco i clienti, sempre più attratti dai giochi online. Il gioco d'azzardo è in crescita, i Casinò sono in crisi. La caduta di quello di Saint-Vincent sembra ormai un avvitamento senza apparente fine, nonostante i tentativi di fargli cambiare pelle. È un processo irreversibile in tutti i Casinò d'Italia. In Valle d'Aosta, tra le cause si annoverano l'insufficiente investimento nel settore turistico e la produzione del bene fatta in maniera non propriamente aziendale. Oggi qualcuno in quest'Aula cerca solo di ritardare la fine della Casa da gioco, ipotizzando riduzioni di costi e licenziamenti: siete inchiodati qui a cercare di salvare ciò che non è più recuperabile, ciò che non tornerà mai ad essere come negli anni Ottanta. Siete voi ad aver fallito, dovreste chiedere scusa ai valdostani, cui avete buttato via i soldi. Volete mettere ancora più in ginocchio i valdostani, tanto i soldi non sono vostri. Se avete a cuore il bene della comunità, è il momento di smettere di pensare solo al Casinò. La vostra cecità vi porterà al fallimento, e sono i vostri stessi elettori a dirlo. Forse, avete tutta questa empatia nei confronti di questa azienda perché condividete lo stesso destino.»

Il Consigliere dell'UV Mauro Baccega ha dichiarato: «Noi non vogliamo finire come Campione, perché siamo certi che oggi ci sia qualche risultato e l'aggiornamento del Piano a giugno 2018 dimostra che la riorganizzazione è stata avviata e comincia a dare i primi risultati. Dobbiamo tuttavia lamentare la pesante mancanza di trasparenza da parte dell'Assessore Aggravi e la pesante mancanza di comunicazione tra uffici regionali e società Casinò. È preoccupante l'atteggiamento dell'Assessore Aggravi, perché in questi giorni non ha palesato la volontà politica che gli chiedevamo. Confidiamo che con la votazione di questa risoluzione lo faccia. Abbiamo la sensazione che la maggioranza non ci sia più. Io credo che ci siano tutti i presupposti perché il bilancio 2017 della Casinò de la Vallée, corredato dalla relazione di bilancio al 30 giugno 2018, possa dare delle risposte importanti. Certo c'è ancora molto da approfondire e credo che la quarta Commissione consiliare debba essere coinvolta in tutti i passaggi futuri legati alla riorganizzazione di questa azienda, così come ritengo importante che ci sia la condizione che tutto questo percorso sia fatto nella logica del pubblico interesse.»

Il Capogruppo di AC-SA-PNV, Pierluigi Marquis: «La risoluzione è stata presentata due giorni fa in modo un po' anomalo, perché in maggioranza non avevamo i numeri necessari per portarla avanti. Ma era troppo importante perseguire questo obiettivo, per cui abbiamo chiesto il coinvolgimento delle forze di opposizione. Mi chiedo: se non avessimo richiesto la convocazione di questo Consiglio, se non avessimo fatto questa discussione, che ne sarebbe stato del Casinò? I libri contabili sarebbero stati portati in tribunale domani mattina. Invece, con senso di responsabilità, abbiamo lavorato nella maniera il più possibile corale. Questa risoluzione è una delle più significative degli ultimi anni, dobbiamo essere consapevoli del momento che oggi stiamo vivendo. Non abbiamo portato la Casa da gioco fuori dal guado, ma i risultati iniziano ad essere positivi e lo dimostrano i dati del bilancio. Quando ci sono gli onori al banchetto sono presenti tutti, invece quando occorre assumersi responsabilità molto pesanti, come oggi, ci sono sedie vuote in quest'Aula. Ringrazio tutte le forze politiche che hanno condiviso questa risoluzione, perché hanno agito nel bene comune dei valdostani. Ci crediamo, siamo lieti di poter intraprendere questo percorso, perché abbiamo portato il Casinò nella prospettiva della sostenibilità. Tanto impegno dovrà ancora essere profuso, dobbiamo imparare a lavorare in modo coeso, a creare un clima nuovo rispetto al passato. Le demagogie sono facili da sostenere, ma poco di buono portano alla Valle d'Aosta. Evidentemente, ora occorre fare tesoro di questa esperienza e riflettere anche politicamente.»

Per la Consigliera del Gruppo Misto, Emily Rini, «questa giornata ha evitato un tragico epilogo per l'azienda Casinò de la Vallée. Una giornata importante che ha permesso di mettere sul tavolo i dati oggettivi e ha consentito ai tecnici della Regione e dell'azienda di confrontarsi, pur con un imbarazzante ritardo. Oggi, c'è stato un cambio radicale nella presa di posizione da parte dell'Assessore Aggravi e della Presidente Spelgatti e credo che questo sia un risultato molto importante: meglio tardi che mai un dietrofront radicale. Non si può però continuare in questa maniera: da oggi dobbiamo iniziare una riflessione molto seria. Non possiamo nascondere che la maggioranza sia in difficoltà, che non ha i numeri, ma io credo le forze politiche debbano trovare il coraggio di dialogare, di mettersi a disposizione con umiltà. Oggi, sono emerse forti criticità e da questo si deve ripartire con una volontà positiva e propositiva.» Parlando del Casinò, la Consigliera Rini ha sottolineato che «la Casa da gioco deve tornare ad essere un fiore all'occhiello per la nostra regione, perché si tratta di un'azienda che ha fatto la storia e la fortuna della Valle d'Aosta. Il suo smantellamento avrebbe conseguenze tragiche non solo per i lavoratori, ma avrebbe anche un impatto negativo, diretto e indiretto, sulla regione: difendere il Casinò significa difendere il sistema Valle d'Aosta. La strada proposta nella risoluzione è la migliore strada possibile per garantire la continuità aziendale e il risanamento di un'azienda che ha ancora tanto da dare. Questo spirito positivo deve tornare ad essere presente e noi per primi dobbiamo crederci.»

Per il Consigliere Laurent Viérin (UVP) la maggioranza «anche oggi dimostra lacerazioni e profondi dissidi; è cangiante, a geometria variabile a seconda delle decisioni assunte; è il frutto di un progetto messo in piedi nonostante serie incompatibilità, senza avere un confronto preventivo sui temi da affrontare. Oltre al paradosso della presentazione della risoluzione, ravvisiamo anche quello dei due pesi e due misure: mercoledì non avete voluto iscrivere la risoluzione, ma oggi avete chiesto l'iscrizione del bilancio consolidato. Avete ereditato una Valle d'Aosta solida, ma in pochi mesi state rischiando di distruggerne buona parte. Non avete assunto decisioni su dossier decisamente rilevanti, dalle società partecipate all'organizzazione dell'Amministrazione regionale, dall'agricoltura agli altri settori fondamentali per la nostra comunità. Il tema del Casinò oggi è stato affrontato con una riunione tra tecnici in Consiglio e con altri incontri che avrebbero potuto svolgersi in estate, anziché mediatizzare questa tematica.  Fin dal primo giorno abbiamo assicurato la nostra disponibilità a lavorare su tutti i dossier, e oggi sarà un'occasione per dimostrarlo: voteremo a favore di questa risoluzione, al fine di dare una soluzione a un dossier che, altrimenti, palesate le vostre incapacità, non potrebbe mai arrivare. Oggi è stata ulteriormente acclarata la crisi di questa maggioranza. Il nostro auspicio è che non ci sia ostinazione nel voler proseguire nella conduzione dei dossier con approssimazione e impreparazione, di stare arroccati al potere senza avere i numeri per farlo.»

Il Vicecapogruppo dell'UV Luca Bianchi ha sostenuto che «la bandierina verde piantata il 26 giugno scorso dalla Lega è oggi a mezz'asta. E la Presidente Spelgatti è di fatto commissariata. Oggi, c'è una forza politica che ha un Assessore - Gerandin - che è rimasto in Aula mentre i suoi colleghi sono andati via perché in disaccordo. Oggi, la maggioranza non c'è più: la Presidente Spelgatti faccia quindi un passo indietro. Il vostro governo del fare ha dimostrato di non produrre nessun cambiamento, se non in peggio. Se questo è il nuovo che avanza, io sono ben contento di essere parte del vecchio.» Il Consigliere ha poi ricordato che «gli investimenti fatti nel passato per la Casa da gioco non sono stati buttati via, perché il Casinò continua a rendere molto alla Valle d'Aosta. Ad oggi, il populismo sul Casinò per mettere i suoi dipendenti alla gogna non è più sostenibile: non diamo altri soldi, le risorse erano già previste per legge e i dipendenti stanno già facendo la loro parte. Solo la Regione è "imballata", non produce nessun atto, se non avessimo chiesto questo Consiglio straordinario, il Casinò sarebbe chiuso

Il Capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin, ha evidenziato: «I cittadini sono stufi di questa situazione: il Casinò non è l'unico problema di questa Valle, come invece sembra dagli interessi della politica. Non è più una maggioranza sull'orlo di una crisi di nervi, siamo andati oltre: possiamo probabilmente parlare della "fu maggioranza" Spelgatti, che, presa dal Casinò, si è addirittura dimenticata di iscrivere all'ordine del giorno un atto fondamentale come il bilancio consolidato della Regione. Non possiamo permetterci di essere costantemente in crisi, come succede ormai da troppi anni. Prima o poi bisognerà affrontare la questione della stabilità di governo, introducendo nuove regole. Non so quanto durerà questa sorta di ricompattamento con l'approvazione di questa risoluzione. L'unico aspetto positivo di quest'atto è che il Casinò probabilmente non fallirà. La casa da gioco non va fatta fallire perché la Valle d'Aosta non sarebbe più in grado di assorbire la crisi occupazionale che ne deriverebbe, ma ciò deve avvenire senza immettere ulteriori risorse pubbliche. Con questo nuovo Piano, però, in particolare per quanto attiene agli immobili si rischiano inaccettabili ulteriori spese per l'ente pubblico. Questa risoluzione non è pertanto votabile e dunque mi asterrò. Il Casinò non potrà mai tornare ai fasti degli anni Settanta e dovrà essere ridimensionato, restando essenzialmente un atout turistico per la nostra regione.»

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha ricordato gli interventi realizzati negli ultimi anni per rinnovare le strutture e per rilanciare l'attività: «Il nostro Casinò, rispetto agli altri, ha oggi un plus eccezionale: l'abbinamento della parte alberghiera con le sale da gioco. Se oggi non si aveva il buon senso di dedicare una giornata di confronto sul Casinò, si sarebbe arrivati alla sua chiusura: questo è merito di coloro che hanno capito che questa è un'azienda con un numero rilevante di impiegati, che dà degli introiti alla Regione ed è un punto di riferimento per lo sviluppo della nostra Valle. Il Casinò non è l'unico problema della regione, ma è un problema che ci stava scoppiando nelle mani e rischiavamo di avviarlo sulla via del tramonto. Siamo contenti che si sia deciso di aggiornare l'assemblea perché consentirà di valutare tutti gli elementi nuovi emersi oggi grazie a questo confronto. Dobbiamo lamentare l'inadeguatezza per come è stato gestito il dossier in questi mesi: il senso di incertezza provocato dalla proprietà, che sembrava non credere più nel Casinò, ha generato una tensione finanziaria e una mancanza di fiducia da parte delle banche. Ora siamo chiamati tutti insieme - politica, azienda, sindacati - a pensare a degli interventi duraturi per un'azienda che dà ricadute positive alla regione, che ha un valore importante per il turismo valdostano. Ecco perché voteremo convinti per questa risoluzione e auspichiamo che ci sia il rispetto della tempistica indicata.»

Il Vicecapogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara ha stigmatizzato «l'atteggiamento di due Consiglieri del gruppo Mouv' che non hanno firmato la risoluzione, così come la tendenza della maggioranza di addossare colpe alla Giunta precedente. Oltre al dossier Casinò, anche su tanti altri problemi occorre assumere decisioni, in primis sulla questione della CVA. Non so se per questa maggioranza si tratti di paura o di superficialità, ma non si può continuare a procrastinare: certamente bisogna fare scelte, siano esse popolari o meno. E penso anche all'agricoltura, perché se non si procede nella variazione di bilancio si rischiano ripercussioni serie. Bisogna farsi un esame di coscienza e cercare di ritrovare stabilità: la Giunta deve pensare e decidere, cercando di coinvolgere il più possibile il Consiglio. Considerato che le cose non stanno funzionando, compiere qualche passo indietro significa fare qualcosa di buono per la nostra regione.»

La Consigliera Chiara Minelli (IC) ha definito «la situazione surreale: dopo la Commissione di martedì, il Consiglio di mercoledì e il dibattito con i tecnici di questo pomeriggio, credevo di aver visto tutto, ma con la risoluzione presentata ora a firma anche della maggioranza - che l'aveva, in parte, respinta qualche giorno fa - e che ricalca sostanzialmente il testo allegato alla convocazione di questo Consiglio, ritengo che abbiamo proprio toccato il fondo. Non credo che così possiamo fare il bene comune. Secondo noi, bisogna prendere atto che ad un anno a distanza dalla sua approvazione, il Piano 2017 non è adeguato alla situazione, tant'è che ora bisogna di corsa presentarne un altro. Questa risoluzione è temeraria, perché chiede all'Assessore, cioè alla Regione, di approvare un bilancio, pur in presenza di una serie di rilievi negativi formulati dalla società di revisione, dal collegio sindacale, dagli uffici della Regione. Ci sono tante questioni che si intrecciano: la questione degli aiuti di Stato, le indagini giudiziarie e della Corte dei conti. Ma tutto questo sembra dover essere accantonato, non è così importante. Senza parlare poi del marchingegno di finanza creativa riguardante la reintestazione del patrimonio immobiliare alla Regione: un gioco delle tre carte da 100 milioni di euro derivanti dalla rinuncia di Finaosta a riscuotere i propri crediti e dal denaro fresco da girare alla Casinò Spa. Non crediamo poi che il piano di rilancio sia adeguato: il Casinò deve fare una cura dimagrante, perché la nuova realtà del gioco la impone. Secondo noi il core business del resort non dovrebbe essere il Casinò bensì la struttura alberghiera, così come nello spirito in cui era nata la società che lo gestiva negli anni '50.  Noi non ci sentiamo quindi di condividere questa risoluzione e voteremo contro.»

Il Capogruppo dell'UV Renzo Testolin ha parlato di «un approccio della maggioranza da una parte ricco di debolezze, dall'altro povero di volontà di confronto, in particolare con l'Amministratore unico della Casa da gioco. La maggioranza ha voluto emarginare elementi ritenuti di disturbo, con cui non ha colloquiato, ma ha perso dei treni, non si è mai davvero calata nella realtà. Bisogna mettere da parte certe presunzioni e dialogare. Oggi, dal punto di vista amministrativo, in qualche modo in quest'Aula stiamo trovando una sintesi per iniziare un percorso, ma politicamente è un momento di grossa difficoltà. La forza delle posizioni autonomiste è riemersa con vigore e credibilità; in queste settimane ci siamo avvicinati per trovare soluzione ad un dossier che sta a cuore a tutti. È un momento importante per l'UV e l'UVP, che hanno lavorato in sinergia per fornire risposte al territorio. Le forze autonomiste ci sono, cercando di ragionare con l'attenzione che le ha caratterizzate nel tempo, garantendo loro di governare la Valle d'Aosta ottenendo risultati positivi, conclamati anche dal bilancio consolidato approvato questa mattina. Non vorremmo vedere dissipata questa solidità da disattenzioni, incapacità e inadeguatezza nella gestione della cosa pubblica.»

Per la Consigliera di Impegno Civico Daria Pulz, «l'unico punto convincente delle linee guida - e da concordare con le Organizzazioni sindacali - è la necessaria riorganizzazione dell'organigramma, in un contesto che ha imbarcato molto più personale del necessario, procurando clientelismo. La questione tagli del personale non si può certo affrontare a cuor leggero, soprattutto se dovessero crearsi disparità di trattamento tra quadri dirigenziali e impiegati, che non possono essere i capri espiatori di questa fase di altissima tensione finanziaria, né del fallimento di un'intera classe politica. Qui dentro ci sono precise corresponsabilità sulla situazione che risalgono ad anni lontani come all'oggi: le forze che hanno governato la Valle d'Aosta in questi ultimi tre mesi hanno arrogantemente puntato alla spartizione delle poltrone piuttosto che a trovare accordi precisi su dossier importanti come quello del Casinò. Abbiamo assistito ad uno spettacolo imbarazzante e indegno di questa assemblea, con tanto di rifinanziamento finale. Dai leghisti duri e puri mi sarei aspettata una dimostrazione di maggiore personalità. Noi crediamo non si debbano investire ancora milioni di euro dei cittadini per sostenere un'azienda che è degenerata, che produce bieco clientelismo, favoritismi ingiustificabili e ingiustizie sociali clamorose con stipendi inammissibili. In questa vicenda continua a mancare il futuro: quel futuro che rischiamo di sottrare ai giovani valdostani e alla nostra comunità, che si trova a rivivere nell'incertezza e senza prospettive politiche coerenti, chiare e convincenti.»

La Consigliera Manuela Nasso (M5S) ha dichiarato: «Siamo abituati al fatto che quest'Aula sia più che altro una tribuna elettorale. Noi siamo chiamati a rappresentare tutti i valdostani, non solo chi lavora al Casinò; non possiamo escludere dalle nostre discussioni le altre problematiche della comunità. Bisogna guardare anche l'altra faccia della medaglia della Casa da gioco: deve essere chiaro a tutti che ha inquinato la politica e la vita della Valle d'Aosta; è stato sede di voti di scambio, e ad affermarlo è stata la magistratura. Noi Consiglieri siamo qui ad assumerci responsabilità per la comunità tutta, non per accontentare solo qualcuno, non per creare lavoratori di serie A e di serie B. Mi auguro, per il futuro, che la grinta che vedo in alcuni colleghi, la loro volontà di impiegare soldi pubblici in aziende, la loro attitudine salvatrice, la loro garanzia di fare bene per tutti, resteranno le stesse quando si discuterà di questioni legate all'istruzione, alla sicurezza, ai trasporti, e ad altre tematiche importanti che però forse non valgono i voti che porta il Casinò.»

Il Consigliere di UVP Luigi Bertschy ha sostenuto che «0ggi non abbiamo salvato nessuno: siamo però stati capaci di trovare una posizione politica per guardare avanti. Mancano ancora degli elementi per dare prospettive all'azienda, però la discussione di questa giornata ci porta a dire che c'è ancora la volontà di fare dei percorsi, non per sprecare dei soldi, ma per creare sviluppo. In quest'Aula si sono delineate delle linee politiche in maniera abbastanza chiara, ma se questo Consiglio vorrà cercare nel futuro una stabilità, dovrà trovare idee e progetti comuni, di sintesi e di azione. Il primo tentativo di questa maggioranza è andato male, e l'intelligenza di tutti sarà quella di vedere come costruire qualcosa di stabile. La volontà del gruppo UVP è stata quella di approfondire un tema che riteniamo importante, come facciamo per altri. Perché chi fa politica si occupa di tutti i cittadini, di tutti i settori, di tutti i problemi. Continuare a fare campagna dis   elettorale dicendo che qualcuno si occupa solo di certi ambiti, è sbagliato oltre che sgradevole. Io mi auguro che si possano trovare dei percorsi condivisi e dei punti di sintesi per il bene comune.»

Il Consigliere Luigi Vesan (M5S) ha osservato: «Gli albergatori di Saint-Vincent devono subire la concorrenza della Regione che fa l'albergatrice, così come le terme subiscono la concorrenza della Regione che gestisce le SPA. Sono questi i risultati positivi della riconversione della Casa da gioco? Il gettito fiscale più volte evocato in quest'Aula difficilmente può derivare dai proventi del Casinò, considerate le cifre negative, ma è legato in buona parte delle ritenute fiscali sul personale. Dobbiamo aumentare il personale e gli stipendi? Visti gli esiti degli incontri di oggi, in cui sono emerse le criticità tuttora esistenti, la risoluzione non è condivisibile perché non dà soluzione, impegna ad assumere una decisione questa sera stessa, anziché rinviare l'Assemblea dei soci per approfondire ulteriormente la questione, proprio come aveva chiesto, in prima battuta, anche il Consigliere Rollandin. Invito tutti i presenti a non votare questa risoluzione, come farà il Movimento 5 Stelle.»

Per la Consigliera di ALPE Patrizia Morelli, «chi si assume la responsabilità di governare deve trovare delle soluzioni. La soluzione per il Casinò è stata quella di cercare di dare un futuro ad un'azienda che riveste un'importanza per la Valle d'Aosta. A questo proposito cito un dato fornito dai Sindaci di Saint-Vincent e Châtillon: il Casinò produce 8 milioni di euro di ricadute per le imprese del territorio. Una soluzione che sia nel solco della legalità, della continuità aziendale, della legge regionale del 2017, il cui percorso ha rivestito un carattere innovativo. Oggi, intendiamo proseguire con la riduzione dei costi e il consolidamento di un andamento positivo, così come testimoniato dall'Amministratore unico. Non ci sarà un euro in più, perché l'obiettivo è quello di far sì che questa azienda possa reggersi sulle proprie gambe. Il rilancio economico del territorio non deve passare in modo limitato e becero soltanto attraverso la Casa da gioco, ma è vero che questa è importante per la nostra economia. Questa nostra decisione evita oggi un fallimento e questo dobbiamo riconoscerlo. È vero: la nostra Regione ha bisogno di un governo stabile che possa programmare, ma per oggi lasciatemi dire che "à chaque jour suffit sa peine"

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Luca Distort, ha affermato: «La crisi, di per sé, è neutra; è come se ne esce ad essere positivo o negativo. Tutti noi lavoriamo per tutti i valdostani. L'atteggiamento di criticità distruttiva emersa in tanti, troppi, interventi in quest'Aula, non è affatto proficuo. E lo dico da inter pares. Credo nella correzione fraterna, nella critica che consente la crescita, e non di certo in un accanimento nei confronti dell'Assessore Aggravi e della Lega, strumentalizzando la situazione della Casa di gioco. Così, si indeboliscono di molto le posizioni. Lo spirito con cui affrontiamo questa discussione non è di resa, nemmeno di abbandono di un combattimento. La risoluzione, così come è emendata oggi, non è un rifidanzamento finale, non è un cambiamento d'idea: è una sintesi di elementi politici e tecnici per mantenere coerenza ad una posizione che ha alla base un concetto condiviso nella nostra forza politica: la responsabilità. Il senso di responsabilità ci ha spinto a giungere ad una soluzione per scongiurare scenari che creerebbero problemi alla nostra comunità. Non siamo convinti che l'unica soluzione sia salvare il Casinò, ma affronteremo questa criticità in tutti i suoi aspetti fino all'ultimo, e proseguiremo nella nostra strada per risolvere un problema di crisi per la Valle d'Aosta

Il Capogruppo di UVP, Jean-Claude Daudry, ha sottolineato che «sulla Casa da gioco abbiamo visto due atteggiamenti diversi: nessun accanimento nei confronti dell'Assessore, ma se UV e UVP non fossero intervenuti in maniera decisa, l'Assessore non si sarebbe impegnato a votare il bilancio. Credo che questo merito alla parte autonomista vada riconosciuto. Il Casinò è di proprietà pubblica, della Valle d'Aosta. In passato la Regione ha sostenuto il Casinò, e dal 2017 in particolare lavora per risanarlo e non lo facciamo sicuramente perché è un bacino elettorale, come viene evocato da più parti. Lo facciamo perché il Casinò è una parte fondamentale per l'economia del nostro territorio e non possiamo permetterci di chiudere un'attività che è e sarà ancora redditizia se ben risanata


SC-MM