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Comunicato n° 269 del 26 giugno 2018

Dibattito sul programma di governo presentato dal candidato alla Presidenza della Regione

Adunanza del Consiglio regionale del 26 giugno 2018: i lavori riprendono domani

All'inizio della seduta pomeridiana del 26 giugno 2018, prima dell'avvio del dibattito sul programma di governo presentato dalla candidata alla Presidenza della Regione, il Presidente del Consiglio Valle, Antonio Fosson, ha letto un messaggio di auguri inviato dalla deputata della Valle d'Aosta Elisa Tripodi.

Nell'annunciare «disponibilità e totale collaborazione», l'onorevole Tripodi ha ricordato che «non è più tempo di sterili polemiche e di beghe campanilistiche poiché tutti perseguiamo lo stesso obiettivo: la salvaguardia e la tutela del territorio e dei valdostani. Ci aspettano anni intensi e ricchi di lavoro e non sarà facile, ci attendono numerose sfide poiché anche la Valle d'Aosta non è indenne dalla crisi culturale, sociale, economica e sanitaria che sta attraversando tutto il Paese: biosgnerà dunque prenderne atto e operare di conseguenza. È questa un'occasione formale per rinnovare gli auguri di buon lavoro a tutte le Consigliere e a tutti i Consiglieri regionali, che possano operare con trasparenza, responsabilità, rispetto delle istituzioni, non dimenticando mai i cittadini e i loro diritti.»

Per il Capogruppo del M5S Luciano Mossa, «si è partiti col piede sbagliato: occorreva ragionare sui temi e solo successivamente ipotizzare una maggioranza. Capiamo la fretta di mettere fuori dai giochi chi ha governato sinora creando problemi, ma non basta. I valdostani hanno votato il cambiamento, a prescindere dalle persone. Alle elezioni ha comunque vinto l'astensionismo, a maggior ragione bisogna lanciare un segnale forte: innanzitutto escludere da quest'Aula i condannati, dimezzare le indennità, far capire ai cittadini una vicinanza concreta. Indipendentemente dalle scelte altrui, il nostro gruppo rinuncerà interamente all'indennità di funzione, mentre abbiamo chiesto agli altri Consiglieri di ridurla del 50%. Piuttosto che appoggiare questa iniziativa, è stata scelta la strada di una maggioranza risicata, senza ulteriori 4 seggi. Non daremo fiducia a questo Governo, tuttavia non intendiamo fare ostruzionismo, appoggiando eventuali scelte in favore dei cittadini. Scarsa definizione delle azioni in ambito sanitario, ma siamo favorevoli all'abrogazione della quotazione in borsa di CVA e alla riforma della legge elettorale.»

Le Chef de groupe de l'UV Renzo Testolin a affirmé: «Notre intention est celle de nous opposer à tout signal d'autoritarisme qui risque d'annuler les derniers 70 ans de l'histoire de la Vallée d'Aoste. Le fait de n'avoir pas voulu se rencontrer avec l'UV ce n'est pas la meilleure carte de visite pour qui aurait envie de gouverner la Vallée d'Aoste dans le futur; c'est plutôt une attitude qui démontre faiblesse et manque de respect envers les citoyens qui travaillent pour le bien de notre région. Spaventano i sedicenti partiti autonomisti che con faciloneria hanno lasciato le redini del futuro della nostra Valle nelle mani di un partito nazionale, animati solo da una pericolosa logica spartitoria. Dispiace veder cedere all'italico alleato l'Assessorato che racchiude in sé tutto il valore dello Statuto, delle nostre competenze primarie, del particolarismo della nostra cultura e della nostra anima. Fa paura la possibilità che questi nostri baluardi possano essere preda di ingordigie centraliste. L'auspicio che esprimiamo è che possano crearsi presupposti e prese di coscienza per dare centralità ad una visione autonomista reale, rinnovata nelle idee e nelle azioni, depositaria dei valori e delle nostre peculiarità. L'action des forces réellement autonomistes sera visée à la sauvegarde de notre identité et de toutes les conquêtes dont la Vallée d'Aoste a pu bénéficier grâce à 70 ans de bon gouvernement. On n'a pas la présomption de n'avoir pas commis des fautes, mais nous avons toujours cru dans nos origines, dans notre histoire, notre territoire, notre culture, nos gens.»

Il Consigliere Mauro Baccega, nel confermare la sua appartenenza al gruppo UV, ha ricordato che la sua scelta di candidarsi nell'Union Valdôtaine «viene da lontano ed è stata determinata da un comportamento di coerenza. Le trattative di questo ultimo mese sono state le trattative dei veti incrociati: sono queste le novità? Questo è il bel metodo della prima Repubblica. La politica è l'amministrazione del bene comune e del confronto dialettico serio, ma purtroppo questo è mancato e la maggioranza che si insedia oggi è stata eletta dalla minoranza dei valdostani che sono andati a votare, cercando transfughi di qua e di là. Questa si configura come una vera e propria operazione di potere. Valuteremo con attenzione il programma di governo, all'interno del quale ritroviamo molti dei percorsi da noi avviati nella precedente Legislatura, e sulla sua realizzazione: ne riparleremo concretamente quando discuteremo il Documento di economia e finanza regionale e il bilancio 2019-2021. Oggi, la Lega governa con una maggioranza disomogenea, con un programma che è un libro dei sogni. Faremo un'opposizione attenta, seria e senza sconti; vi incalzeremo su ogni dossier e su ogni atto. Lo faremo per il bene dei valdostani. Gli elettori valdostani autonomisti, come detto da qualcuno, per questa volta si sono messi in sciopero, ma io vi dico di fare attenzione, perché lo sciopero finirà presto.»

Per il Consigliere di Impegno Civico Alberto Bertin, «la Lega è un partito a vocazione nazionale, antieuropeo e collegato al vario mondo dei partiti nazionalisti di destra che hanno in Marine Le Pen l'elemento più caratterizzante. Da convinto europeista e federalista quale sono, mi preoccupa molto la nascita di questo Governo regionale: un governo che è della Lega e non di altre forze politiche e lo lasciano intendere i silenzi da parte dei banchi della nuova maggioranza. La mia idea di Europa e di Valle d'Aosta è ben distante da quella di Salvini. Dopo vent'anni, un partito nazionale pianta di nuovo la bandierina in Valle d'Aosta, ma quello che nasce oggi è un governo numericamente e politicamente debole; il suo programma, che contiene anche spunti interessanti, è però estremamente generico e poco chiaro. È una debolezza che la nostra Regione debba sempre garantire la propria autonomia essendo pro-governativa: noi riteniamo, piuttosto, che si debba creare un rapporto istituzionale solido, senza dover sempre mercanteggiare le nostre risorse finanziare con il partito dominante a Roma. In questo programma, ci sono comunque degli aspetti che sosterremo, come la non quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque che abbiamo sempre portato avanti.»

Le Conseiller Roberto Luboz (Lega Vallée d'Aoste) a parlé d'une «guerre sournoise et dangereuse qui sépare les communautés, même les plus petites. Et cela arrive aussi entre nous, qui prétendons de gouverner ce mouchoir de terre, divisés par les jalousies, les soupçons, les doutes. Quelle crédibilité méritons-nous?  Les gens s'éloignent de la politique à cause de l'incapacité de la classe dirigeante de donner la priorité aux biens de la communauté, aux problèmes concrets de la population. Aujourd'hui nous sommes là pour bâtir une nouvelle Vallée d'Aoste, nous ne devons pas chercher une majorité a tout prix, mais plutôt chercher à gouverner, au-delà des jeux de rôles. Soyons humbles et dignes de la charge que nous nous apprêtons à revêtir. Les citoyens nous ont demandé de gouverner et jamais - je vous l'assure - on gouvernera contre le peuple valdotain. Il plaise ou non, à 18 on peut et on doit partir et gouverner, comme les Valdôtains l'on demandé. Nous demeurons dans l'espoir que d'autres élus veuillent donner leur contribution pour écrire une nouvelle page pour la Vallée d'Aoste. Je souhaite que chacun puisse toujours donner le mieux de soi-même.»  

Il Vicecapogruppo dell'UVP Alessandro Nogara ha evidenziato che «la parola cambiamento viene citata in ogni pagina del programma, ma questo gran cambiamento è difficile individuarlo, cominciando proprio dai metodi, che si sono visti fin dall'elezione del Presidente del Consiglio, il cui nome è stato imposto senza che nessun tipo di confronto avvenisse tra le forze politiche. Leggendo poi i punti del programma di governo, troviamo soltanto il proseguimento della campagna elettorale, con una lista della spesa fatta di punti che sembrano buttati lì e che citano cose già fatte nella precedente Legislatura. Per esempio, sulla CVA, non credo che questo Consiglio abbia le competenze necessarie per dire sì o no alla sua quotazione in borsa, così come la concessione delle acque non è una cosa scontata perché c'è una gara di appalto da fare cinque anni prima della fine delle vecchie concessioni. Non c'è poi una riga sui beni culturali della Valle d'Aosta, su cui invece la nostra regione basa molto del suo turismo, così come la superficialità con cui si parla di agricoltura è imbarazzante, perché non si tiene conto della complessità degli attori che sono coinvolti in questo settore. Si ha come l'impressione che chi ha scritto questo programma non sappia cosa è successo in questo Consiglio: ci sono molte iniziative già avviate, come il marchio Valle d'Aosta, che non aspettano che di essere completate.»

La Conseillère Chiara Minelli a d'abord défini Impegno Civico «une  liste civique ayant l'ambition de porter réellement les voix des citoyens à l'intérieur de ce Conseil. Parler en français, ce n'est pas un acte obligatoire, mais il s'agit d'une richesse et d'une grande opportunité et non pas un moyen de représenter une idéologie.» È quindi passata ad analizzare il programma di Legislatura: «Un programma generico, debole e carente; un documento che manca di tempistica e della manifestazione di volontà sui tempi di realizzazione. Si parla genericamente di riqualificazione della tratta ferroviaria valdostana: si vuole dare piena applicazione alla legge regionale? Si vuole elettrificare tutta la tratta? Si vuole aprire l'Aosta/Pré-Saint-Didier? Mi chiedo anche come si voglia rivedere il progetto dell'ospedale Parini. Riguardo al Casinò, ovvio che la titolarità resti alla Regione, bisognerebbe specificare se si voglia affidare la gestione ad un privato. I temi della scuola, istruzione e cultura sono affrontati in modo estremamente superficiale: ad esempio, non ho trovato una sola parola sul problema della dispersione e dell'abbandono scolastico. La spartizione della formazione professionale in due Assessorati è a nostro avviso una scelta miope e sbagliata. Non c'è nulla sulla lotta contro la povertà, che invece per noi rappresenta una priorità. Non trovarne un accenno è singolare e poco responsabile. Voglio infine citare due aspetti positivi, due temi su cui vigileremo attentamente: l'interruzione dell'iter di quotazione in borsa di CVA e l'impostazione della gestione dei rifiuti.»

Per il Consigliere di AC-SA-PNV Stefano Borrello, «la tornata elettorale ha prodotto un risultato frammentato, tuttavia siamo qui oggi con questi numeri perché stiamo applicando la legge regionale elettorale che questo Consiglio ha votato. Non vogliamo dare patenti di autonomia, ma noi abbiamo condiviso con molti un'idea di autonomia diversa rispetto al passato e, con coerenza, abbiamo dialogato, dall'indomani delle elezioni regionali, con chi credeva in questa idea. Il sistema Valle d'Aosta e le sue risorse finanziarie sono la sfida futura per la nostra regione e non ci sottrarremo alle nostre responsabilità. Per noi, l'assunzione delle responsabilità di governo sono importanti e ci crediamo profondamente: questo programma rappresenta una sintesi dei punti sui quali c'è convergenza tra le forze che lo hanno sottoscritto. Un programma concreto, che presentiamo con umiltà ma anche con ambizione, e che cercheremo di portare avanti per il bene dei cittadini.»

Per la Consigliera Daria Pulz (Impegno Civico), il programma di Legislatura «non esprime una vera visione politica, accenna a temi importanti, ma non dà possibilità di dominarli. L'impressione è che la sua finalizzazione abbia riguardato soprattutto la spartizione delle poltrone. Come si fa a tenere insieme una contraddizione come il far riferimento esplicito ad un partito nazionalista, omofobo, razzista? Mi chiedo i motivi che hanno portato a prevedere l'apertura di un tavolo di lavoro con lo Stato sul tema dell'immigrazione, visto che in Valle d'Aosta non c'è un'emergenza in questo senso. La politica deve essere lungimirante, deve sapersi far carico delle battaglie culturali del nostro tempo, tenendo aperta la prospettiva del futuro e considerando la responsabilità nei confronti dei nostri giovani. Qual è il patrimonio che volete trasmettere ai nostri giovani? Mi imbarazza il richiamo alla Patria, mi spaventa il richiamo ad una non precisata identità. Non possiamo dare fiducia a questa maggioranza, ma non saremo contro per principio. Sapremo valutare e distinguere le proposte di volta in volta, sempre lottando la mancanza di orizzonti ideali di riferimento. Lavoreremo per favorire l'entrata delle donne nella comunità politica, per favorire sempre più sguardi di genere in quest'Aula.»

Le Conseiller de l'UV Joël Farcoz a parlé de «climat surréel de la nouvelle pseudo majorité, qui n'a pas la majorité des voix des Valdôtains. Vous parlez de discontinuité, mais les modifications sont minimales, surtout en matière d'organisation des Assessorats, qui suivent plutôt une logique de répartition. Non posso accettare che la candidata Presidente della Regione banalizzi l'importanza del francese riportandolo con un passaggio sentito come obbligatorio. Sono preoccupato per il continuo riferimento alla Lega di Salvini, che guarda alla Valle d'Aosta come ad una conquista. Spiace che i partiti autonomisti che hanno chiuso l'alleanza con Salvini gli abbiano di fatto consegnato la Valle pur di occupare qualche posto apicale. C'è un punto del programma che condivido: il rispetto di tutte le culture presenti in Valle d'Aosta e a questo proposito mi chiedo come mai la Lega di Salvini si sia rifiutata di sedersi attorno ad un tavolo con l'UV. Ascoltando la relazione esposta in Aula, sorge il dubbio che la Lega di Salvini non sia anti-italiana, ma anti-valdostana. L'Union Valdôtaine è innanzitutto un movimento culturale e, anche se sono stati fatti degli errori, la sua esistenza ha spesso coinciso con l'esistenza della Valle stessa. Ghiotto di potere, Salvini ha avviato il suo processo di colonizzazione politica anche nelle Regioni autonome, ma questo non piace a chi ha a cuore la Valle d'Aosta: questo governo della lupa e della poltrona non può essere la risposta ad una nuova Valle d'Aosta.»

Il Capogruppo dell'UVP Jean-Claude Daudry ha evidenziato: «L'esito del voto andava interpretato come la richiesta dei cittadini di portare in quest'Aula un progetto duraturo e condiviso. Invece questo non è accaduto, quindi c'è grande preoccupazione da parte di UVP di veder iniziare questa Legislatura con una maggioranza a 18. Ripartiamo da zero, dimentichiamo ciò che è successo nella scorsa Legislatura, costruiamo un progetto serio, senza pensare più ai rancori, ai veti: questa era la richiesta dei valdostani. La parola 'cambiamento' in politica è quella più abusata, bisogna piuttosto portare avanti le azioni per risolvere i problemi, lavorando concretamente per superare le crisi in atto. Questa maggioranza però denota una ricerca affannosa ad ottenere voti in più rispetto ai 18; il nostro gruppo condividerà i provvedimenti utili, perché è sempre doveroso farlo, ma rimaniamo fermamente convinti della nostra scelta di non aver aderito a questo progetto che giudichiamo semi vuoto anche dal punto di vista dei contenuti.»

Le Conseiller de l'UV Augusto Rollandin a dit que «ce programme contient des prémisses qui sont peu compréhensibles, voire contrastantes: si parla di correnti e di sistema in maniera poco chiara, così come ci si augura di tornare ad essere un'isola felice. È un po' che avevamo abbandonato l'idea dell'isola felice: noi volevamo essere nella situazione di parlare con tutti - francesi, svizzeri, piemontesi, … - in un'ottica di cooperazione e di inserimento nella macroregione che tiene conto della realtà alpina. Il y a des points qui ont déjà été réalisés, comme la réalisation de l'agrégation des remontées mécaniques. Il y a une demi-ligne sur la question de l'immigration: on voudrait comprendre ce que vous voulez faire, étant donné que pour Salvini il s'agit d'un thème à la une. Nous mesurerons votre capacité de donner des réponses réelles sur les différents thèmes qui intéressent la Vallée d'Aoste lorsqu'on discutera de projets de loi et d'actes administratifs. Là, on verra votre sens de responsabilité et votre travail. Aujourd'hui, nous ne pouvons que constater que, dans son ensemble, ce programme est décevant, car il n'indique aucune solution ni aucune perspective.»

La Conseillère Chantal Certan (ALPE) a souligné: «Nous démarrons une Législature de discontinuité, pour laquelle nous avons bâti avec d'autres forces politiques un accord avant tout administratif vis-à-vis d'un programme et des objectifs que nous avons partagés avec les Valdôtains. Une majorité restreinte, mais quand même solide. Notre langue, notre culture, nos origines n'appartiennent pas à une seule force politique: il s'agit d'une analyse superficielle qui a produit la défaite du 'système unioniste'. Je veux souligner le passage souffert de notre mouvement afin de répondre aux besoins des Valdôtains. Nous avons décidé de ne pas abandonner les Valdôtains, en travaillant ensemble. Nous pensons de faire bien pour notre Région, en apportant la véritable voix des Valdôtains. Le scelte di una maggioranza diventano ufficiali alla scadenza prevista, non dando credito alle indiscrezioni dei media. È giusto approfondire ulteriormente e saremo disponibili a rivedere qualche punto del programma di Legislatura in un confronto costruttivo. Il passare dalla maggioranza alla minoranza non deve far dimenticare che a questa situazione siamo arrivati per ragioni ben precise per colpa di responsabili ben precisi. Una comunità senza memoria è una comunità senza futuro. Ugualmente, in questo momento di grave crisi di ideali e della politica, non ascoltare le richieste avanzate dai cittadini sarebbe stato un gesto superficiale e irresponsabile.»

Il Consigliere Stefano Ferrero ha puntualizzato che «per MOUV' questo programma è motivo di soddisfazione perché molti dei punti da noi proposti sono stati inseriti. Si dice che il programma è molto generico, ma non è molto generico parlare di gestione privata del Casinò, così come di bloccare la vendita del nostro patrimonio di acque gestito da CVA. Sono sicuro che il metodo sarà diverso dal passato: forse sarà migliore o anche peggiore, ma sarà sicuramente diverso. Chiediamo al nuovo Governo rapidità nell'adozione dei provvedimenti; bisogna avere il coraggio di fare della pulizia, non delle epurazioni, soprattutto per quanto riguarda le società partecipate, dove ci sono buoni ma anche pessimi amministratori e dirigenti. Vale la spesa - e sarebbe un segnale importante da parte di questo nuovo Governo - di aprire gli armadi con gli scheletri, cosa che le amministrazioni precedenti non hanno fatto. Noi dobbiamo dare il segnale che finalmente la politica è capace di fare pulizia al suo interno. Sono profondamente convinto e sosterrò questa maggioranza perché credo ci siano delle energie nuove in grado di partire in una direzione che spazzi via tutto quello che era inguardabile. Ripongo fiducia nella candidata Presidente, ma ci sarà un affiancamento nel lavoro degli Assessori ed esigerò delle risposte, altrimenti ritornerò a fare quello che ho fatto nella Legislatura precedente. Ci vuole rapidità di azione, senza tanti bla bla.»

La Vicepresidente Emily Rini ha dichiarato: «Ho deciso di aderire a questo nuovo progetto per contribuire alla governabilità della Valle d'Aosta, in modo da superare un'impasse politica che avrebbe portato a un'ingovernabilità assoluta. E la Valle d'Aosta non può permettersi una situazione del genere. Non tutti i presenti in quest'Aula hanno promosso trattative concrete per dare una risposta costruttiva al voto dei valdostani. Nel nuovo progetto di governo la mia collocazione è indipendente all'interno del gruppo Misto. La mia fiducia va su temi che ho chiesto di inserire nel programma in quanto inerenti ai miei valori: l'introduzione di misure per conciliazione lavoro e famiglia, la creazione di un nuovo welfare pensato per la prima infanzia e gli anziani, il potenziamento in ambito sanitario. Per quanto attiene la scuola, è necessario portare avanti l'armonizzazione della riforma e della legge regionale. Ritengo un ottimo punto di partenza la volontà della maggioranza al confronto, al non restare fermi su posizioni inamovibili, all'accettare mie proposte per una migliore redistribuzione delle cariche assessorili, come il ripristino del dicastero all'istruzione e cultura e l'abolizione della figura assessorile tecnica. Non rinnego il mio passato, i valori e gli ideali che ho promosso, nemmeno dopo il sofferto ma necessario passaggio: ringrazio l'Union Valdôtaine per quanto mi ha dato e cui ho dato tanto, ma la sua classe dirigente ha confermato l'incapacità ad una schietta autocritica. Non mi sono più riconosciuta in questa Union Valdôtaine e, non potendo cambiare le cose da dentro, mi sono allontanata. Guarderò con estrema attenzione gli sviluppi, perché nell'UV ci sono tante persone per bene che credono in una politica fatta di dialogo e di confronto. Anche a loro prometto di lavorare seriamente, perché i valori e gli ideali si portano nel cuore.»

Le Conseiller Laurent Viérin (UVP) a déclaré: «En tant que Valdôtains et Autonomistes nous n'avons pas apprécié les mots sur le français de la collègue qui ira présider la Région. Quand on incarne les Institutions on a le devoir de respecter le Statut spécial et la Constitution: son acte de banalisation est grave car la langue française, avec notre culture, est avant tout le fondement de notre Autonomie et sur laquelle s'est bâti notre sens d'appartenance et de communauté. Nous demandons au nouvel Assesseur à l'éducation et culture, qui est malheureusement de la même force nationale, d'être le garant de cette prérogative. Nous espérons que ce soit seulement une erreur du départ et non pas de substance, car autrement il signifierait que des sensibilités qui se disent autonomistes ont totalement remis nos Institutions à un parti national qui a des idées lointaines de notre histoire et des institutions qu'on devrait représenter avec respect.» Il Consigliere ha poi parlato di «progetto politico labile, dove non si intravede il cambiamento, quanto la possibilità per una forza politica nazionale di aver potuto mettere la propria bandierina. Per noi, non avervi aderito è stata una scelta di coerenza e di rispetto per la nostra essenza. Noi riteniamo che nel gruppo dei dieci ci fossero le sensibilità per guidare questo progetto senza consegnarlo ad una forza nazionale. Questo è solo un progetto numerico di dieci che vogliono stare a galla, di una che vuole stare ancora più a galla e di sette che dovevano conquistare una regione: è stata fatta un'operazione collage e di puro maquillage, dove i contenuti sono stati lasciati da parte. Quando si dicono le cose, bisogna farle, perché non c'è niente di peggio degli annunci cui non fanno seguito le realizzazioni. È difficile passare dalla politica dello strillare al gestire una Regione che ha moltissimi problemi. Noi lavoreremo in modo propositivo affinché questo Governo sia rispettoso della nostra regione, della nostra comunità, delle nostre prerogative, della nostra cultura e del nostro welfare. Chiediamo che siano rispettati i valori ideali politici e culturali della nostra regione, proiettandoli nel futuro. Siamo certi che ce la farete, ma ce la faremo anche noi: rimetteremo insieme le tante persone che proprio in questo periodo ci hanno testimoniato la loro vicinanza affinché si possa ripartire senza svendere i nostri principi e i nostri ideali comuni, riaccendendo la fiamma di questo sentire comune.»

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha focalizzato l'attenzione sull'apporto del proprio gruppo alla maggioranza: «Vogliamo governare in maniera diversa, abbiamo costruito un programma dopo aver fatto una radiografia dei bisogni dei valdostani. Ce la metteremo tutta, cercando di fare meglio: ascoltare la gente senza riempirci la bocca di parole inutili, perché vogliamo i fatti, dare contezza ai contenuti del programma di Legislatura. Sono tre gli obiettivi politici fondamentali: legiferare al più presto per garantire pari opportunità a tutti valdostani; assicurare i servizi su tutto il territorio regionale, in ambito sanitario, scolastico, dei trasporti; tendere ad un modello che deve reggere. Certo, è un programma coraggioso, ambizioso, ma anche pragmatico. Nel settore delle società partecipate si può fare ancora tantissimo. Il punto di forza è aver scritto nero su bianco lo stop alla quotazione in borsa della CVA. Per quanto attiene all'agricoltura, cercheremo di far sì che la pubblica Amministrazione sia utile alle aziende. Questa maggioranza non ha scritto un libro dei sogni, ha tenuto conto delle risorse economiche a disposizione, sempre nell'ottica di venire incontro alle esigenze della nostra comunità. ALPE si occuperà di incentivare, anche economicamente, l'aggregazione dei Comuni per fornire servizi migliori. Siamo in uno stato di emergenza: bisogna affrontare i dossier con determinazione, scegliendo la soluzione migliore con coraggio. I 18 della maggioranza vogliono ridare dignità a questo Consiglio.»

Il Capogruppo di AC-SA-PNV Pierluigi Marquis ha riferito: «I cittadini ci hanno lanciato un messaggio chiaro: la politica, se non cambia la vita dei cittadini, non serve a nulla. Dobbiamo allora cambiare il modello, dobbiamo riportare la Valle d'Aosta nelle condizioni che merita. Dobbiamo riformare il sistema, essere coesi, anche dimostrando coraggio. Mi auguro che altri eletti vogliano condividere il nostro percorso. Il programma di Legislatura declina azioni che cercano di dare nuova linfa, a partire la riduzione della pressione fiscale per migliorare la vita dei valdostani e incentivare gli investimenti delle imprese valdostane. Fondamentale la ripartenza del settore edilizio. La Valle d'Aosta era abituata ad un'autonomia di privilegi: oggi questo non esiste più, oggi l'autonomia corrisponde all'amministrare con responsabilità, con un approccio condiviso nell'interesse del bene comune. Il quadro politico frastagliato decretato dalle elezioni e dai confronti successivi tra le forze politiche ha portato a questa proposta di governo che ha a cuore la ripartenza dell'economia valdostana e la creazione di lavoro. La situazione è oggettivamente difficile e per questo dobbiamo lavorare intensamente.»

En clôture de journée, a pris la parole le Conseiller du MOUV' Elso Gerandin: «Notre groupe sera attentif au respect des prérogatives de notre Autonomie et, donc, de la langue française, parce qu'il s'agit de l'essence même de notre Mouvement. Il progetto che presentiamo oggi è nato da un confronto sui contenuti, non è un accordo politico. Parlando di contenuti non potevamo non condividere un cambiamento basato sulla discontinuità, perché gli elettori non hanno bocciato l'Autonomia, ma chi ha usato l'Autonomia in modo poco trasparente e poco onesta. Quando ci siamo seduti al tavolo con l'UV, non abbiamo visto nessun tipo di autocritica, così come abbiamo trovato tutta una serie di pregiudiziali da parte di altre forze politiche. Con la Lega ci siamo confrontati e abbiamo parlato di risorse finanziarie, perché riteniamo che questa sia la vera esigenza della Valle d'Aosta. Per noi questa è la sfida del futuro e l'abbiamo lanciata alla Lega: se porteremo a casa qualcosa, allora avremo avuto ragione. In questi ultimi anni, nessuno ha più parlato di blindare le nostre risorse e siamo l'unica Regione che non ha siglato un accordo con lo Stato: noi crediamo che sia giunto il momento di farlo. La vera sfida del Governo a 18 è quella del fare, se non riusciremo ne prenderemo atto.»

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, mercoledì 27 giugno, alle ore 9.00.

 

 SC-MM