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Comunicato n° 265 del 26 giugno 2018

Antonio Fosson è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Eletto oggi, martedì 26 giugno 2018, con l'avvio della XV Legislatura

Il Consigliere Antonio Fosson è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. La sua elezione è avvenuta oggi, martedì 26 giugno 2018, alla prima votazione, con 18 schede a favore, mentre 16 voti sono andati al Consigliere Alberto Bertin; una scheda bianca.

Nato a Ivrea l'11 ottobre 1951, è residente ad Aosta. Laureato in medicina e chirurgia, dal 2011 è in pensione dopo aver esercitato la professione di chirurgo all'Ospedale Umberto Parini di Aosta dal 1977 al 2003. Nel 2003 è stato eletto per la prima volta in Consiglio Valle nella lista dell'Union Valdôtaine e diventa Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, carica che occupa sino al 2008, quando viene eletto Senatore della Repubblica. Alle elezioni del 26 maggio 2013 è stato rieletto in Consiglio regionale, con 4635 voti, nella lista Union Valdôtaine. Il 27 ottobre 2016, lasciata l'UV, ha costituito il gruppo Pour Notre Vallée, insieme al collega Claudio Restano, poi confluito nel 2017 nel gruppo Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée. Alle elezioni regionali del 20 maggio 2018 è stato eletto nella lista Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée con 1437 voti.

Il neo Presidente, nel suo intervento di insediamento, ha dichiarato: «Cette Assemblée est le cœur du débat politique, de l'échange dialectique et des décisions, mais c'est le lieu aussi où bat le cœur de notre communauté. Car, en tant qu'élus, nous avons toutes et tous l'honneur de la représenter. Nous représentons des idées, des visions, des projets différents, des hommes et des femmes, mais moi j'espère que nous saurons trouver des synthèses pour le bien de la Vallée d'Aoste.» Ha quindi aggiunto: «Nel mio ruolo di Presidente del Consiglio cercherò di svolgere il mio ruolo garantendo, nella massima imparzialità, le prerogative di maggioranza e opposizione. Cercherò di essere primus inter pares, un arbitro, di esercitare quel ruolo di coordinamento da tutti auspicato. Il mio auspicio è che il Consiglio Valle ritorni ad essere la Casa di tutti i Valdostani, dove tutti si sentono rappresentati. Come in ogni casa, in ogni famiglia, si riflette e si discute prima di prendere una decisione. Ma spero che le discussioni e il dibattito politico siano sempre improntati al rispetto e all'ascolto dell'altro, con profondo senso di responsabilità e di rispetto verso la nostra Istituzione. Io credo che lo dobbiamo alla nostra comunità, alla nostra gente. Per essere i loro degni rappresentanti, per ridare loro fiducia nelle Istituzioni e nella politica, per dare loro la speranza e una certezza nel futuro.»

L'elezione del Presidente del Consiglio ha dato luogo ad un ampio dibattito.

La Consigliera di ALPE Patrizia Morelli nel proporre la candidatura del Consigliere Antonio Fosson alla Presidenza dell'Assemblea a nome dei gruppi Lega Vallée d'Aoste, Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée, ALPE, MOUV' e Gruppo misto, ha auspicato che «ce Conseil puisse être à la hauteur de ce que les électeurs valdôtains nous demandent: tous, nous devons être dignes de cet important rôle qui nous est attribué. En raison de son parcours institutionnel et de sa capacité de médiation, le Conseiller Fosson sera la personne idéale pour représenter cette Assemblée.»

Le Conseiller de l'UVP Laurent Viérin, en souhaitant un bon travail aux Conseillers, a demandé une suspension pour une réunion des groupes de minorités, «car la charge du Président du Conseil est une charge qui représente tous les Conseillers, il s'agit d'un rôle d'arbitre en cette Salle. Per questo, reputiamo che una maggiore considerazione per tutte le forze politiche sia dovuta. Speravamo un avvio diverso rispetto alla Legislatura appena trascorsa e auspicavamo una maturazione diversa di concertazione: per questo chiediamo una sospensione dei lavori per una riunione dei gruppi di minoranza. La figura istituzionale del Presidente dell'Assemblea deve essere garante di tutto il Consiglio e non deve essere nominato in una logica spartitoria. Sentiamo per la prima volta questa proposta, al di là degli articoli di giornale, e vogliamo capire se ci possono essere presupposti per un inizio Legislatura che non sia la replica di quella passata ma vada nell'ottica del confronto

Le Conseiller Renzo Testolin a demandé la parole pour demander une réunion de la Conférence des Chefs de groupe pour partager le nom du prochain Président du Conseil.

Al rientro in Aula, la Consigliera Daria Pulz ha ravvisato «la mancanza di confronto sul primus inter pares qual è il Presidente del Consiglio. Sarebbe buona prassi, a nostro avviso, che tale carica appartenesse alla minoranza, invece la maggioranza ha evitato questo garbo, non ci ha nemmeno interpellati. Tutte le forze di opposizione sono concordi nel proporre a Presidente del Consiglio Alberto Bertin, alla luce della sua lunga esperienza, della sua autonomia di giudizio, della sua onestà intellettuale, per le battaglie per la legalità, in primis la proposta osservatorio antimafia, per il suo alto senso delle Istituzioni. Chiediamo anche il voto in cabina

Le Conseiller Renzo Testolin a souligné: «Notre intention était d'identifier une personne super partes. Suite aussi à la réunion de ce matin des Chefs de groupe, on prend acte de ce passage un peu forcé. Purtroppo riscontriamo ancora il comportamento di certi partiti che chiedono segnali, chiedono cambiamenti, ma solo agli altri. La base della democrazia è la condivisione, invece ci troviamo di nuovo di fronte a persone che invocano discontinuità senza incarnarla. Avremmo voluto vedere un passo indietro, un segnale di apertura per avvicinare le Istituzioni alla comunità, per costruire e non per contrastarsi in modo squisitamente numerico. Il nostro movimento è stato toccato da situazioni che i suoi elettori non meritavano; avrei auspicato un momento di riflessione ulteriore per giungere a valutazioni diverse. Se questo è il nuovo che avanza, c'è da pensare che si sa sempre la strada che si lascia ma non si conosce quella che si va a trovare

Le Conseiller Stefano Aggravi a affirmé: «Dans un système proportionnel il faut toujours œuvrer afin de trouver une solution, une synthèse. On a eu tout le temps de la trouver, à partir de la proposition du Président du Conseil. La Lega Vallée d'Aoste a toujours affirmé de ne vouloir pas rencontrer l'UV: il s'agit d'un choix pour concrétiser un changement de méthode; rien de personnel. Difficile trovare una soluzione diversa, dato che tutti i gruppi hanno già avuto il tempo necessario. Il segnale più grande ora è dare un nome per iniziare una Legislatura che sarà difficile, di transizione, in cui chi avrà il coraggio di fare scelte coraggiose sarà premiato, o gli sarà almeno riconosciuta la volontà di cambiare. Intanto, chi ha cambiato squadra in questo ultimo periodo ha compiuto una scelta coraggiosa, in linea con ciò che i valdostani il 20 maggio hanno chiesto: un governo per dare avvio a un cambiamento amministrativo e di metodo. Intanto la Lega, insieme con tutta questa parte del tavolo, ha compiuto un miracolo, portando l'UV e l'UVP a votare un candidato alla Presidenza del Consiglio come Alberto Bertin: questo è senza dubbio un segnale di discontinuità

Il Consigliere dell'UVP Luigi Bertschy ha evidenziato che «non abbiamo bisogno di miracoli: è il momento di fare delle scelte di compromesso e di sostenerle. Il Presidente del Consiglio ha un ruolo istituzionale, non di rappresentanza di governo: nel cambiamento sbandierato in questi ultimi mesi, volevamo vedere un nuovo tipo di approccio, di sintesi appunto, soprattutto nella scelta del Presidente dell'Assemblea. Cosa che non è avvenuta e l'atteggiamento della nuova maggioranza non rappresenta il metodo ideale per iniziare una nuova Legislatura. Chiediamo di rivedere la candidatura di Fosson, non per una questione personale, ma di metodo e di garbo istituzionale: abbiamo sempre chiesto che la figura del Presidente del Consiglio fosse non l'espressione di una maggioranza ma di tutto il Consiglio

Per il Consigliere del M5S Luigi Vesan, «la formazione della nuova maggioranza è stata una sorta di calcio-mercato particolarmente intenso, e purtroppo la figura del Presidente del Consiglio, che dovrebbe essere avulsa dal governo, è entrata nel pieno della trattativa. Noi riteniamo che se il Consiglio riducesse le retribuzioni dei Consiglieri e, in particolare, quella del Presidente del Consiglio, avremmo la possibilità di sganciare questa figura dalle logiche spartitorie di governo avvicinandola ai cittadini valdostani. Noi crediamo che il Presidente debba rappresentare il potere legislativo - non quello esecutivo -, che è anche l'espressione della nostra Autonomia. Sosteniamo la candidatura del collega Bertin perché è l'unica figura con cui riteniamo possibile portare avanti la nostra proposta di ridurre le indennità dei Consiglieri, mentre non abbiamo avuto la stessa adesione da parte del Consigliere Fosson

Il Consigliere Luca Bianchi (UV) ha evidenziato: «Ci troviamo immediatamente di fronte ad un paradosso: chi si propone di governare ha meno voti delle forze dell'opposizione: la maggioranza ha circa 27.000, mentre 30.000 sono andati alla minoranza. Questa non è la maggioranza che i valdostani volevano. Non è vero che basti cambiare partito per potersi dichiarare diversi. L'UV è consapevole di aver perso tanti consensi, ma è la forza con più voti in questo Consiglio. Invece la nuova maggioranza si è unita con un collante, con la spartizione di potere per trovare un equilibrio. I valdostani ci hanno detto che il Presidente del Consiglio non può far parte di questa maggioranza. La candidata proposta alla Presidenza della Regione sarà commissariata, la Valle d'Aosta intera sarà commissariata. Chiedo alla Consigliera Rini di riflettere ancora, perché una sua scelta personale consegna una maggioranza non voluta. È tutto sulle sue spalle, davvero vuole fare la stampella? Chiedo al Consigliere Fosson di non accettare questa carica che rispecchia quella logica spartitoria che ha sempre contrastato. Non siamo usciti dall'Aula, siamo consci che la Presidenza del Consiglio vada all'opposizione: è una regola da manuale Cencelli che non è stata rispettata nella scorsa Legislatura. Se questa nuova Legislatura deve essere quella del cambiamento, partiamo da qui.»

SC-MM