Info Conseil

Comunicato n° 165 del 15 marzo 2018

Interpellanze sui rapporti finanziari tra Stato e Regione

Seduta consiliare straordinaria del 15 marzo 2018

I rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione sono stati l'argomento di due interpellanze poste congiuntamente dai gruppi Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée, ALPE e Coalition Citoyenne-Mouv nel corso della seduta consiliare del 15 marzo 2018.

Il Capogruppo di CC-M, Elso Gerandin ha detto che queste interpellanze, rimandate dallo scorso Consiglio, nascevano dall'esigenza di conoscere l'iter della trattativa con lo Stato. «Oggi, con l'arrivo in Consiglio della variazione di bilancio e alla luce del ricorso alla Corte costituzionale contro la Finanziaria dello Stato, siamo alla prova dei fatti: il bilancio che abbiamo discusso a dicembre 2017 e che UV, UVP e PD hanno votato era fasullo, un libro dei sogni. È stata una prova di forza condotta in nome delle rivendicazioni autonomistiche, ma che non ha portato da nessuna parte. Gli interlocutori che la Giunta aveva a livello nazionale non sono stati nemmeno candidati e ci troviamo con forti ridimensionamenti di risorse nella sanità, nell'ambiente, abbiamo massacrato l'agricoltura. Questo è un momento triste per la Valle d'Aosta

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha parlato di «schizofrenia politica del Senatore che ha votato a favore della Finanziaria dello Stato a fronte di una trattenuta di 100 milioni di euro per la Valle d'Aosta. La Giunta aveva presentato delle cifre che oggi, con la variazione di bilancio approvata dalla Giunta, non può assicurare, riducendo in maniera violenta, in particolare, il settore dell'agricoltura. Dal punto di vista politico, il non voto alla manovra da parte dell'Assessore Rini avrebbe dovuto essere seguito dalle sue dimissioni: è solo così che si fa chiarezza nei confronti dei valdostani

«È il metodo che mettiamo in discussione - ha aggiunto il Consigliere Pierluigi Marquis (AC-SA-PNV) -: un atteggiamento più prudenziale sarebbe stato più opportuno e i fatti ci hanno dato, purtroppo, ragione. Nelle prossime settimane dovremo esaminare una pesante manovra di bilancio che deve fare fronte a questa forte riduzione di risorse

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha osservato che «la questione finanziaria non è nata nel mese di ottobre, ossia da quando ce ne siamo occupati, ma dura da diversi anni e ad oggi, lo Stato italiano deve alla Valle d'Aosta 244 milioni. Gli interventi dei colleghi confermano che abbiamo visioni diverse rispetto alla nostra Finanziaria: quando noi abbiamo costruito il bilancio regionale, sulla base delle risorse definite dalle sentenze della Corte e del bilancio 2017-2019 non impugnato dallo Stato, che prevede le risorse, volevamo difendere le prerogative della nostra Valle, una regione che, sotto il punto di vista degli accantonamenti, aveva già dato abbastanza. Oggi, il nostro bilancio non è stato impugnato dallo Stato, mentre noi abbiamo impugnato quello dello Stato contestando, attraverso questo ricorso, il fatto che oggi non è nei diritti dello Stato richiedere ulteriori contributi alla Valle d'Aosta

Riferendosi alla variazione di bilancio approvata dalla Giunta e ora all'esame della Commissione consiliare, il Presidente Viérin ha evidenziato che «riduce di oltre 40 milioni di euro il danno che oggi noi abbiamo subito attraverso un contributo che noi riteniamo infondato immettendo nuovi fondi nel bilancio: una manovra che è fatta di risorse nostre che vanno ad attutire l'illegittimo taglio che subiamo dallo Stato. Quando si parla di questi temi, non si tratta di contatti politici, bensì di relazioni istituzionali: abbiamo dialogato con il Governo formalizzando le nostre rivendicazioni a nome di tutta la comunità. Oggi, solo una norma di attuazione può andare a tutelare la questione finanziaria e in questo senso abbiamo fatto una proposta

«Non abbiamo voluto illudere nessuno e abbiamo sempre agito in trasparenza amministrativa per condurre una battaglia che per noi è fondamentale, ossia la nostra Autonomia - ha concluso Laurent Viérin -. Autonomia significa anche e, soprattutto, autonomia finanziaria. Queste sono battaglie che tutti i Governi, anche quelli futuri, dovranno portare avanti. Oggi, denunciamo un'azione vessatoria dello Stato nei confronti della Valle d'Aosta

Nella replica, il Consigliere Marquis ha asserito che «il Presidente è stato abile a sviare l'argomento: il problema che abbiamo sollevato è che il 19 dicembre 2017 abbiamo approvato un bilancio fasullo, illudendo tutta la popolazione valdostana. Oggi, invece, le uniche certezze sono che i valdostani sono confusi, perché avete fatto promesse di maggiori risorse mentre nella realtà sono inferiori. È vero che probabilmente serve una norma di attuazione e la battaglia deve continuare. Bisogna anche fare chiarezza sui rapporti con Finaosta, per sapere se ci saranno i fondi per fare gli interventi del Piano dei beni culturali e la manutenzione delle strade

Il Capogruppo Gerandin ha concordato con il Presidente Viérin sul fatto che «la questione non è cominciata a ottobre» e si è chiesto perché «la Valle d'Aosta non si è mai seduta al tavolo delle trattative con lo Stato. Questo è un fallimento politico del progetto composto da UV, UVP e PD. Fa male perché la richiesta dello Stato è una rapina legalizzata e formalizzata con la fiducia dei parlamentari valdostani

Il Capogruppo Chatrian ha concluso: «Concordo con il Presidente: lo Stato ci deve 244 mila euro, ma quello che ci rende diversi non è la visione, è l'approccio: in quest'Aula e sui media, in questi ultimi quattro mesi, il Governo ha millantato enormi disponibilità messe in campo con la Finanziaria regionale, mentre oggi dobbiamo convenire che queste risorse non ci sono. Rileviamo che in parte c'è stata una mistificazione della realtà e questo è un atteggiamento scorretto nei confronti dei cittadini

SC