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Comunicato n° 80 del 6 febbraio 2018

Interpellanza sul nuovo modello di welfare

Seduta consiliare del 6 febbraio 2018

Con un'interpellanza presentata nella seduta del Consiglio regionale del 6 febbraio 2018, il gruppo Coalition Citoyenne- Mouv ha affrontato la tematica del welfare.

Il Capogruppo Elso Gerandin ha ricordato che è passato ben più di un anno da quando, l'8 novembre 2016, si è sancita la volontà di approvare un nuovo modello di welfare regionale prevedendo, tra l'altro, il rinforzo di una regia unica regionale, la piena integrazione tra assistenza sociale, socioassistenziale e sociosanitaria, il mantenimento della gestione pubblica dei servizi e la salvaguardia per tutto il personale. Ha quindi voluto conoscere le tempistiche di realizzazione e ha chiesto notizie del riconoscimento della qualifica di Operatore socio sanitario in questa fase di rinnovo contrattuale del pubblico impiego.

L'Assessore alla sanità ha risposto che il tempo non è stato perduto ma utilizzato per realizzare al meglio il lavoro, concordandolo con le parti interessate, anche perché la riforma del welfare non deve essere fatta a colpi di maggioranza ma deve vedere tutto il Consiglio convinto di aver trovato la soluzione futura e sostenibile per la tranquillità delle famiglie e degli utenti.

Luigi Bertschy ha riferito che un primo disegno di legge di riforma è stato predisposto e ha auspicato di portarlo all'approvazione della Giunta del 19 febbraio e, quindi, sottoporlo all'attenzione del Consiglio permanente degli Enti locali, dei Sindacati e della Commissione consiliare. L'Assessore ha evidenziato che l'idea su cui si basa è quella di una regia unica che si tradurrà in un'azienda per la gestione dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, che manterrà il contratto pubblico degli attuali lavoratori. L'Assessore ha precisato che non si è voluto correre perché l'istituzione di una nuova azienda ha bisogno di un periodo di transizione prima del suo definitivo avvio, previsto per il 1° gennaio 2019. Ha poi segnalato che parallelamente alla redazione del disegno di legge, sono state assegnate due ricerche all'Università della Valle d'Aosta, di cui una di carattere organizzativo/aziendale e l'altra di carattere economico/scenografico per prospettare gli scenari futuri.

Riguardo alla qualifica di Operatore socio sanitario, l'Assessore ha confermato la ferma volontà di completare il percorso come da impegni assunti, ossia trovare uno spazio contrattuale per questa qualifica. Bertschy ha comunicato di aver inviato una lettera a firma congiunta con il Presidente del CPEL destinata al Comitato per le relazioni sindacali per riconoscere la qualifica OSS nel luglio 2017 e di riportare nella contrattazione pubblica questo obiettivo. Inoltre, nell'ambito del disegno di legge che istituisce l'azienda unica, ha precisato Bertschy, il personale con qualifica OSS avrà la garanzia di mantenere il contratto di lavoro pubblico: in sede di discussione della riforma potrà anche essere valutata l'eventuale applicazione del contratto del comparto di sanità pubblica che inquadra la figura di OSS in BS.

In sede di replica, il Consigliere Gerandin ha concordato sul fatto che sia un passo avanti portare un disegno di legge di riforma, evidenziando, però, che bisogna concludere l'iter entro la fine della Legislatura se si vuole che entri in vigore. Si è detto, invece, insoddisfatto della risposta sulla qualifica OSS: dopo aver fatto concorsi e corsi in ospedale, si continua a mantenere il livello attuale (B2). Gerandin ha quindi auspicato un impegno concreto da parte del Governo nel riconoscimento della qualifica OSS, perché se non c'è questa certezza si butta a mare tutto quanto fatto fino ad oggi.

SC