Info Conseil

Comunicato n° 47 del 24 gennaio 2018

Interpellanza sulla conoscenza del francese per l'assunzione di medici specialistici

Seduta consiliare del 24 gennaio 2018

La conoscenza della lingua francese per l'assunzione di medici specialistici è tornata in discussione nel corso della seduta consiliare del 24 gennaio 2018 con un'interrogazione posta dal gruppo M5S.

Richiamando un'iniziativa analoga discussa in Aula già nel 2015 e alcune dichiarazioni apparse recentemente sugli organi di stampa in merito ad una revisione dell'accertamento della conoscenza del francese, il Consigliere Roberto Cognetta ha chiesto se sia intenzione del Governo regionale metter mano alla questione per tentare di rimuovere uno degli ostacoli che impediscono di assumere medici specialisti.

L'Assessore alla sanità ha risposto che, al momento, non ci sono motivi per derogare alla prova di francese, lingua che si vuole difendere in rapporto alla specialità valdostana. Per Luigi Bertschy, l'appeal che il modello sanitario deve ritrovare per recuperare l'attenzione dei professionisti va al di là della prova di francese. L'Assessore ha quindi spiegato che si sta facendo un'analisi complessiva, valutando peraltro le esperienze e il modello Bolzano, anche sulla base dei dati riferiti agli ultimi concorsi: lo scorso anno sono state bandite 20 procedure concorsuali e sulle 80 candidature ricevute si sono presentati alla prova di francese in 48 medici (5 non l'hanno superata). L'Assessore ha riferito che si sta cercando di capire se chi non si è presentato ha visto nella prova di francese uno sbarramento o se vi sono altri elementi che mettono in difficoltà l'attrattività del nostro sistema sanitario, quali la perifericità del presidio valdostano o la presenza di una popolazione ristretta che non consente l'esercizio della libera professione. Per Bertschy se è vero che ci sono medici in fuga, è altrettanto vero che, nell'ultimo periodo, sono arrivate nuove professionalità che coprono le necessità.

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha definito poco credibili le parole dell'Assessore, perché aggiungono un problema ad un altro problema: se la Valle è poco attrattiva perché periferica e con pochi abitanti che non consentono ai medici di esercitare la libera professione, aggiungendo la prova di sbarramento del francese, si crea un ulteriore difficoltà. Per il Consigliere, la scelta del francese è politica e ha invitato a non creare una riserva indiana: mettiamo la salute dei cittadini al primo posto, ha detto, piuttosto che la questione linguistica. Cognetta ha specificato che si possono salvaguardare le posizioni ideologiche dei propri movimenti di appartenenza, trovando altre soluzioni rispetto alla prova di sbarramento, come ad esempio dei corsi per i medici.

SC