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Comunicato n° 18 dell'11 gennaio 2018

Respinta una risoluzione sul ricorso contro il bilancio di previsione dello Stato 2018-2020

Seduta consiliare dell'11 gennaio 2018

Nel corso della seduta del Consiglio Valle dell'11 gennaio 2018, l'Assemblea ha respinto, con 19 voti contrari (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV) e 13 a favore (ALPE, AC-SA-PNV, M5S, GM), una risoluzione depositata in Aula dai gruppi di minoranza che intendeva impegnare il Governo regionale a ricorrere nelle sedi opportune contro la legge nazionale che contiene il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e il bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, nelle parti che limitano pesantemente le prerogative della Regione autonoma Valle d'Aosta.

L'iniziativa è stata illustrata dal Capogruppo del gruppo Misto, Elso Gerandin, che ha ricordato come la discussione sulla legge di stabilità regionale 2018-2020 abbia evidenziato posizioni opposte riguardo alle incertezze derivanti dal bilancio dello Stato per il 2018 e per il triennio 2018-2020, in cui si prevede che, nelle more della definizione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione Valle d'Aosta, gli accantonamenti a carico della Regione a titolo di concorso alla finanza pubblica sono ridotti di 45 milioni di euro per il 2018, di 100 milioni per il 2019 e di 120 milioni per il 2020. Per il Consigliere, malgrado questa incertezza, il bilancio regionale è stato approvato senza prevedere l'accantonamento di 100 milioni, salvo poi ritrovarsi, la Giunta, a fine dicembre a limitare le autorizzazioni di spesa nella misura di oltre 99 milioni di euro per il 2018. Il Consigliere ha quindi giudicato censurabile e inaffidabile il comportamento del Presidente della Regione nel millantare cifre che si sono rivelate infondate e il cui congelamento sta, tra l'altro, paralizzando l'azione degli Enti locali, ai quali i 10 milioni di euro promessi non esistono più, e mettendo in gravi difficoltà i soggetti beneficiari di misure ricomprese nella legge di stabilità regionale (cantieri forestali, contributi a consorzi, indennità contro le gelate primaverili, bon chauffage, investimenti aziende, politiche abitative, interventi contro rischio idrogeologico, trasferimenti all'USL). Il bilancio regionale, ha concluso, è quindi durato solo otto giorni e oggi rimangono solo le difficoltà per tutti.

Per il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, la Giunta regionale, volendo a tutti costi approvare il bilancio regionale prima della finanziaria dello Stato che conteneva l'emendamento, ha voluto fare un ragionamento di forza, pur a fronte della mancanza di un accordo con lo Stato, mettendo a rischio la credibilità della nostra Regione. L'opposizione aveva messo in evidenza questo rischio, ha sottolineato Chatrian, e infatti otto giorni dopo, la Giunta ha dovuto fare un passo indietro, correre ai ripari e congelare i famosi 100 milioni richiesti a titolo di contributo al risanamento dei conti dello Stato. Chatrian ha parlato di inaffidabilità e inadeguatezza da parte del Governo, che ha bluffato sulle reali risorse a disposizione. Ha quindi auspicato che tra qualche settimana ci sia un accordo con lo Stato, ma non vuole che si giochi sulla pelle della comunità valdostana celando la reale situazione finanziaria come invece è stato fatto. Per Chatrian, la maggioranza ha indicato quale sarebbe il salvagente, in assenza di accordo, nella volontà della Giunta di andare a drenare una parte di dividendi delle società partecipate per fare fronte alle necessità correnti, ma su questo le forze di opposizione vogliono poter dire la loro, perché ritengono che gli utili delle partecipate debbano invece essere investiti nel rilancio economico della Regione.

 

Il Consigliere di AC-SA-PNV Pierluigi Marquis ha osservato che il problema dei 144 milioni di euro ha ritmato l'intero anno finanziario: il contributo richiesto alla Valle d'Aosta è iniquo e sproporzionato alle capacità della Valle, ma bisogna intervenire definendo un accordo con lo Stato, altrimenti si prendono in giro i valdostani. Per Marquis, sono state create un sacco di aspettative alle aziende e ai cittadini che ora non possono essere soddisfatte. Secondo il Consigliere, la politica deve fare delle scelte, ma deve farlo sulla base delle reali disponibilità: oggi, con questo blocco tecnico, è in pericolo lo sviluppo economico della Valle, così come sono a rischio gli insediamenti nella zona della bassa Valle. Questo, ha aggiunto Marquis, dimostra una carenza di visione e di programmazione da parte del governo Viérin, che crea danni e confusione nella comunità. Per il Consigliere, le partite vanno gestite non soltanto sotto il profilo della comunicazione, perché così si disorientano i valdostani. Il nostro obiettivo, ha concluso, non è di agire con superficialità ma di dare una visione chiara, mettendo un punto fermo e facendo chiarezza sulle reali capacità finanziarie della Regione.

Il Capogruppo dell'UV, Augusto Rollandin, ha specificato che per il 2018, nel bilancio regionale sono stati messi 94 milioni di accantonamento in quanto erano già stati previsti nel 2017: le risorse quindi ci sono e non si capisce dove è scritto che siano dovuti i 144 milioni, quando la sentenza sella Corte costituzionale n. 77 dice che "il contributo cesserà di essere dovuto in ogni caso nel 2017". Rollandin si è detto sicuro che sul 2018 non ci saranno ulteriori impegni e non si vedono le conseguenze invocate dalla minoranza: certo la delibera approvata dalla Giunta è stata approvata in via prudenziale perché c'è ancora un contenzioso in atto legato al 2017, ma non si ritiene che ci siano delle perplessità sul quantum del bilancio regionale che è stato regolarmente approvato. Ad ora, ha concluso, non ci sono ulteriori contenziosi con lo Stato.

Il Consigliere Gerandin ha replicato al Capogruppo dell'UV, osservando che in questo momento il dato di fatto del bilancio è che, ai fini autorizzatori di spesa, mancano 99 milioni di euro: non lo diciamo noi, ha dichiarato, lo dice il Dirigente delle finanze, lo dice la Giunta regionale che ha approvato una delibera nella quale ha congelato queste risorse. Per Gerandin, si andranno a trovare i soldi saccheggiando ulteriormente gli utili delle società partecipate, che pagheranno la campagna elettorale della maggioranza.

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha affermato che sia la risoluzione sia gli interventi denotano incoerenze politiche e di contenuto. Oggi, ha evidenziato, l'opposizione chiede di tutelarci nei confronti di Roma e il mese scorso voleva rimandare l'approvazione del bilancio regionale per farlo redigere dal Parlamento. Se, ha proseguito Viérin, il bilancio regionale approvato a dicembre fosse davvero farlocco, non avrebbe senso impugnare quello dello Stato. Il Presidente, richiamata la prima delibera di Giunta che ha già assegnato i fondi e confermando un'attitudine prudenziale, ha dichiarato che la confusione che l'opposizione sta creando tra i cittadini non è reale, perché le priorità individuate nel bilancio verranno portate avanti, non si è trattato di millantare prodezze. Il Presidente della Regione ha ripercorso la partita in atto con lo Stato in modo da trovare una soluzione definitiva e chiudere con i contenziosi: se lo Stato perdesse, perderebbe con tutte le Regioni a Statuto speciale; se invece vincesse, sarebbe interessato solo il 2017. Il Presidente Viérin ha ribadito l'impegno per risolvere la questione finanziaria e ha comunicato un atteggiamento di disponibilità da parte dello Stato. Non vogliamo fare populismo, ha aggiunto il Presidente della Regione, allarmando i cittadini sulla mancanza di risorse. Pur restando una certa preoccupazione, Viérin ha parlato di buone possibilità per chiudere la partita al più presto, visto che il tavolo di lavoro sta procedendo.

Nel corso del dibattito hanno preso la parola anche i Consiglieri del GM Andrea Padovani e Alberto Bertin, di ALPE Fabrizio Roscio, di SA-AC-PNV Claudio Restano.



SC