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Comunicato n° 671 del 20 dicembre 2017

Leggi di bilancio della Regione 2018-2020: dichiarazioni di voto. Approvate le disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale

Adunanza consiliare del 20 dicembre 2017: conclusi i lavori

Nella seduta dell'Assemblea regionale del 20 dicembre 2017, prima di procedere alla votazione delle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2018-2020, si è sviluppato un ampio dibattito sulle dichiarazioni di voto.

Sono intervenuti i Consiglieri Roberto Cognetta (M5S), Fabrizio Roscio, Chantal Certan, Patrizia Morelli e Albert Chatrian (ALPE), Stefano Borrello, Carlo Norbiato, Claudio Restano, Antonio Fosson e Pierluigi Marquis (AC-SA-PNV), Nello Fabbri, Luigi Bertschy e Alessandro Nogara (UVP), Andrea Padovani, Alberto Bertin e Elso Gerandin (GM), Augusto Rollandin e Aurelio Marguerettaz (UV), Mauro Baccega (EPAV), Paolo Cretier e Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) e il Presidente della Regione, Laurent Viérin.

L'Assemblea ha quindi approvato, con 21 voti a favore (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV) e 13 contrari (ALPE, AC-SA-PNV, M5S, GM), le disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale. Sulle disposizioni collegate alla legge di stabilità sono stati approvati 6 emendamenti della seconda Commissione e 1 depositato dai gruppi di minoranza come subemendato in accordo con la maggioranza.

Le dichiarazioni di voto

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha motivato il proprio voto contrario: «La maggioranza ha chiesto un voto in difesa dell'Autonomia valdostana, ma io non credo esista una patente per essere autonomista e, in ogni caso, non è la maggioranza a doverla dare.  A Roma avete fallito e avete confezionato un bilancio elettorale. Le vostre politiche non creano sviluppo, fanno promesse e stanno portando la Valle d'Aosta alla débâcle. Un bilancio con i numeri fasulli, che non ha certezza delle entrate, non può essere votato e nemmeno emendato. La Valle d'Aosta dal punto di vista economico è a pezzi e questo bilancio fasullo finanziariamente e politicamente contribuisce alla sua discesa. Le risorse sono gestite male, la maggioranza pensa solo a fare regali. È il momento di lavorare seriamente, non pensare solo al raggiungimento del 42% per le prossime elezioni. Politicamente questa Regione ha fallito, l'autonomismo declinato in questo modo ha fallito. Le persone continuano a non aver lavoro, ma alla maggioranza non interessa. Il mio voto contrario rappresenta tantissimi cittadini che cinque anni fa vi hanno sostenuto, ma ora non lo faranno più

Per il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio, «questa Legislatura travagliata ha fatto più male che bene alla comunità valdostana, a differenza di altre Regioni a Statuto speciale che grazie alla stabilità politica sono riusciti a realizzare programmi e crescita economica. Da noi, purtroppo, l'instabilità politica ha avuto conseguenze nefaste sull'economia e sulla fiducia dei cittadini. Questo bilancio e quello dello scorso anno sono la rappresentazione del gattopardismo perfetto delle forze politiche di maggioranza: conservatrici e progressiste, di destra e di sinistra al contempo. Come forze di minoranza, ci siamo impegnati a cercare di migliorare le leggi di bilancio per far sì che il domani fosse robusto e capace di far camminare da sola la Regione, ma in questi giorni ci siamo scontrati con l'irresponsabilità politica di chi ha venduto solo fumo, di chi ha propagandato maggiori risorse che non ci sono, di chi è stato smentito dallo stesso Governo nazionale. In questo bilancio, infatti, non c'è nessuna certezza per il futuro oltre le elezioni: noi speriamo che il Presidente Viérin abbia un punto di caduta e non stia camminando al buio, sarebbe pura irresponsabilità fatta con i soldi dei cittadini. Come ALPE, ci fossero state delle risorse, le avremmo spese diversamente e, soprattutto, avremmo guardato oltre le elezioni: per investire nello sviluppo sostenibile, per favorire la crescita facendo leva sulla fiscalità, valorizzando chi investe nel territorio, sistemando le problematiche ambientali attraverso l'integrazione tra economia ed ecologia, per un turismo attento all'ambiente. Qui, invece, si toglie la speranza per il futuro, si anestetizza un popolo, non ci sono prospettive. Questo bilancio è una sorta di partita di giro tra i vari Assessorati, un documento inconsistente, che guarda a soddisfare esigenze immediate ma senza prospettiva politica. Il credito non viene dato sulle parole, ma viene valutata la storia e la solidità che una persona porta con sé: per noi è difficile dare oggi credito a chi propone questo bilancio. Per noi ci sono strade alternative migliori

Il Consigliere Stefano Borrello (AC-SA-PNV) ha osservato: «Siamo preoccupati della situazione ì, delle dinamiche parlamentari, degli annunci di risoluzione di problemi poi puntualmente smentiti. Il sistema Valle d'Aosta è fortemente in discussione, per questo stiamo provando a rilanciare una visione diversa. Non ci sottraiamo alle responsabilità, siamo pronti a difendere le peculiarità dell'Autonomia, ma non possiamo farlo su questo bilancio, confezionato dalla maggioranza con numeri fasulli, concentrato sul 2018 perché si pensa alle elezioni. Per ogni Assessorato ci sono aumenti: comodo farlo quando non si ha certezza delle risorse. E se dovessimo restituire cento milioni? Voglio sottolineare la correttezza del comportamento dalla Giunta Marquis per la predisposizione del DEFR, visto che non si avevano certezze. Nel 2017 i soldi sono stati accantonati in attesa della risoluzione del contrasto con lo Stato prevista per marzo 2018, invece questo bilancio non esiste, perché privo di copertura finanziaria. Noi abbiamo elaborato un contro-bilancio basato sullo sviluppo, sulla creazione di indotto, sulla detassazione, sulla garanzia dell'autonomia di gestione dell'economia familiare. Vogliamo rilanciare la Valle d'Aosta, ma la difesa dell'Autonomia non va confusa con questo bilancio

Il Capogruppo di UVP, Nello Fabbri, ha sostenuto che «la legge finanziaria si fa interprete e cerca di supportare una fase nuova in cui si intravedono segnali di ripresa. Un atto che dimostra come il Governo si sia fatto carico delle esigenze sociali ed economiche attraverso un continuo confronto con le parti sociali, in modo da costruire un documento finanziario che tenesse conto delle criticità e delle aspettative che affioravano. Un documento costruito su dati oggettivi, che esprimono indirizzi di governo economici, sanitari, sociali, culturali. Finalmente vediamo una maggiore capacità di spesa: questa nuova situazione finanziaria si è costruita non solo sul diritto giuridico (la sentenza della Corte costituzionale), ma soprattutto sulla consapevolezza del diritto costituzionale della nostra autonomia che si esercita prioritariamente sull'autonomia finanziaria. Oggi è necessario ribadire con forza questi diritti che più volte lo Stato ha voluto negarci per esigenze di un bilancio non nostro. Il nostro è un bilancio costruito per i valdostani e non possiamo aspettare che altri lo facciano per noi. È un bilancio che vuole e sa affrontare tutte le difficoltà individuate in questi anni. Finalmente siamo in grado di spendere le nostre risorse: le maggiori disponibilità vengono ripartite in tutti i settori di governo per migliorare le criticità che hanno penalizzato i servizi ai cittadini e l'economia. Tutti i temi sono affrontati in questo bilancio: i tributi regionali, il lavoro, il welfare e la famiglia, lo sviluppo economico, gli enti locali che sono stati riconsiderati nello spirito di sussidiarietà che caratterizza la nostra visione federalista. Una legge che avrà ricadute positive con miglioramenti per la vita dei nostri cittadini. Certo siamo ancora in mezzo al guado e la crisi non è del tutto superata, ma pensiamo che grazie a questo bilancio si possa iniettare un po' di ottimismo, motore per ridare fiducia e speranza alla nostra Valle. L'approvare oggi senza sentirci sub iudice o condizionati dalle istituzioni centrali è un'affermazione di quell'autonomia di cui ci sentiamo orgogliosi eredi

Il Consigliere Andrea Padovani (GM) ha evidenziato: «Diverse vicende giudiziarie hanno minato fortemente la credibilità della politica. Arriviamo alla fine della Legislatura con un'ennesima maggioranza "vecchia e nuova". Per esaminare il bilancio il tempo messo a disposizione dei Consiglieri di minoranza è stato quasi nullo; per rispetto dell'Istituzione e dei cittadini abbiamo comunque cercato di fornire il nostro contributo con emendamenti, tra cui quello volto a dare voce alle persone sulla quotazione in borsa della CVA, salvadanaio troppo spesso abusato. Di responsabilità da parte della maggioranza ne ho vista davvero poca e per questo non accetto lezioni. Questo è un bilancio provvisorio e precario, non è certo sintomo di un progetto politico solido. Il bluff è visibile: è un bilancio senza prospettive, con finanziamenti a pioggia che non danno risposta a chi ha più bisogno, come i giovani senza lavoro. Chi ha costruito la nostra Autonomia ha pensato di servirla, non di servirsene. Questo bilancio butta i soldi che ci rimangono e che forse ci verranno pure tolti, illudendo poche persone. È l'ennesima occasione persa per il rilancio della Valle d'Aosta, per far ritrovare la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema politico

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin, annunciando il sostegno convinto al bilancio, ha osservato: «Les quatre forces politiques qui se sont alliées depuis le 10 octobre regardent à l'épanouissement de notre Autonomie et au développement de notre Région, bien au-delà des élections. Ce budget répond au programme de gouvernement que nous avons présenté, avec une augmentation des ressources financières, non pas pour distribuer aux uns et aux autres, mais pour faire des investissements spécifiques dans les différents secteurs.» Per Rollandin, «la non certezza è legata all'interpretazione che viene data alla partecipazione della Regione al risanamento della finanza pubblica: per il 2018 non c'è nessun vincolo che dica che la Valle d'Aosta debba versare allo Stato i 144 milioni di euro, e questo è stato confermato a varie riprese da tutti coloro che sono stati interpellati ai vari livelli, per il 2017 si andrà a giudizio. Noi riteniamo, quindi, che sia corretto e giusto che si approvi il bilancio con questa dicitura e se ci saranno altre disposizioni, saranno affrontate nei tempi e nei termini dovuti. È la prima volta che un bilancio regionale non viene discusso nel merito in Consiglio Valle e questo rimarrà tristemente nella storia. Secondo noi, questa manovra può dare una svolta ad un periodo difficile grazie all'attenzione al tema del lavoro: abbiamo previsto, infatti, interventi massicci per le difficoltà riconosciute alle imprese che oggi devono licenziare, ma anche sostegno alle nuove imprese, al fine di favorire la crescita economica della Valle. Un bilancio, quindi, che dà delle risposte serie e concrete, che ha previsto norme chiare e garantiste per tutto il sistema produttivo della nostra regione. È una dimostrazione di come il concetto di autonomia si possa declinare e valorizzare

La Conseillère Chantal Certan (ALPE), en remerciant les bureaux qui ont travaillé à la prédisposition des documents comptables, a souligné: «Nous avons cru à l'importance de ces documents, dont l'iter a été très particulier. Il est en train de finir le rôle de leader du Président Viérin, qui joue à faire l'avant berger sans être suivi par un troupeau. Questo dibattito non si è rivelato costruttivo, d'altronde sul bilancio, mai come quest'anno, non c'è stata condivisione. È un bilancio inconsistente dal punto di vista politico. Il Presidente sta cercando di vendere un bilancio "pieno di vuoto". Così come un tempo si commercializzavano le lattine piene di aria della Valle d'Aosta, oggi abbiamo un bilancio con l' "aria dell'Autonomia", ma i valdostani non sono "bacan", non sono stupidi. Mancette, elargizioni puntuali per mantenere il sistema clientelare: è questa, secondo la maggioranza, l'Autonomia? Per favorire l'Autonomia, che è responsabilità ed etica, bisogna dare l'esempio e non solo frasi ad effetto. Bisogna difendere i nostri diritti con le carte in regola, non con un bilancio farlocco senza prospettiva, senza investimenti, solo con spese correnti. Speriamo che i cittadini siano in grado di compiere una scelta che porti stabilità attraverso persone serie, che possano lavorare cinque anni senza strattoni. In questo bilancio non abbiamo ravvisato l'autonomie législative, non abbiamo trovato leve che creino inversione alla crisi, idee che portino qualità della vita. Per la cultura e l'istruzione c'è solo normale amministrazione, per ora abbiamo riscontrato solo promesse. Toccherà a chi verrà dopo le elezioni mettere mano a questo bilancio per salvare il salvabile, ma d'altronde l'esempio l'abbiamo visto con il Casinò, lasciato andare a ramengo con tante bugie e poi è toccato ad altri cercare le soluzioni per non mandare a casa i lavoratori. I nostri emendamenti sono stati molto mirati, dalla maggioranza invece nessun impegno

Il Consigliere di AC-SA-PNV Carlo Norbiato si è soffermato sulle relazioni della sezione di controllo della Corte dei conti e in particolare sul tema dei trasporti, «con un programma per l'infrastruttura aeroportuale che sta producendo un effetto di paralisi in termini di risorse per l'economia valdostana - che vengono tolte ad altri settori - e con gravissimi problemi per l'accessibilità alla nostra Valle, sia per i rincari autostradali sia per la lentezza della ferrovia.» Venendo al bilancio, Norbiato ha sostenuto che «il continuo indebitamento della gestione speciale di Finaosta deve essere approfondito e credo che, nella prossima Legislatura, si dovrà costituire una Commissione speciale sulle società partecipate.» Il Consigliere ha poi definito «scandalosa e sconcertante la situazione in cui ci troviamo: a qualche ora dalla discussione in Aula del bilancio, siamo venuti a sapere che mancano 145 milioni di euro, questo dopo le dichiarazioni pompose del Presidente Viérin per il quale c'era un accordo con il Governo nazionale e nulla era dovuto. Una prova di dilettantismo e di spregiudicatezza da parte sua. Il Viceministro Morando e compagnia ci hanno illusi con le loro promesse; il Presidente Viérin fa bene a tutelare la nostra autonomia, ma non si fidi troppo dei governi della sinistra che non hanno mai dato garanzie in tal senso. Questo gravissimo episodio deve farci riflettere sulle nostre divisioni interminabili e portarci a riconsiderare le nostre posizioni nell'interesse dei valdostani

Il Capogruppo di EPAV, l'Assessore Mauro Baccega, ha detto di aver votato con convinzione il bilancio «che assegna più importanti risorse rispetto agli anni passati che sono stati di grandi sacrifici per settori quali l'agricoltura, l'edilizia, l'industria. Abbiamo elaborato questi documenti forti dei vincoli ma anche delle opportunità poste dalla norma sul pareggio di bilancio. È un bilancio concreto, che ha la forza di risorse proprie, statali, europee; non è vero che ha investimenti. Questo clima è surreale: la Commissione non ha audito gli Assessori, l'Aula si è limitata alle dichiarazioni di voto. Avrei voluto poter spiegare le disponibilità che danno risposte a settori cruciali, ad esempio il sistema idrico integrato, la depurazione delle acque reflue, le opere idrauliche. Abbiamo impegnato risorse per i progetti nei Comuni, anche per la sicurezza, per le opere edili, per le strade regionali, per l'edilizia scolastica. In base alle norme vigenti (la legge n. 232/2o16 afferma che alla Valle d'Aosta non si applicano le disposizioni in materia di Patto di stabilità interno di cui alla legge n. 228/2012) nulla è dovuto per il 2018 a titolo di concorso alla finanza pubblica. È doverosa la battaglia a salvaguardia dell'Autonomia. Questa maggioranza vuole andare avanti, si impegna grazie a questa coalizione a proseguire nella direzione di una Valle d'Aosta autonomista. Questo bilancio permette di guardare in prospettiva, in base alle priorità individuate dal programma di Governo

Per il Capogruppo del PD-SVdA, Paolo Cretier, «è un bilancio che pone le basi per uno sviluppo futuro, in un percorso lineare per risollevare le sorti della Valle, con risposte ai settori del lavoro, dell'occupazione e dei redditi per le famiglie. Si potrebbe fare di più, perché la crisi non è del tutto superata e ci vorrebbero maggiori risorse. Nella costruzione del bilancio, la maggioranza ha tenuto conto delle componenti socio-economiche locali, in una concertazione, a me molto cara, per dare una visione prospettica, con scelte che partono dalla base e non sono calate dall'alto. Nel bilancio, ci sono impegni precisi in tutti i settori: nell'agricoltura, c'è uno stanziamento per i consorzi di miglioramento fondiario, che in Valle d'Aosta svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro i rischi idrogeologici, così come c'è il proseguimento degli interventi nei cantieri forestali e per le opere di pubblica utilità; ci sono poi specifici interventi per il lavoro e le attività produttive con 16,1 milioni in più richiesti dall'Assessore Guichardaz a favore di questi ambiti; la crescita del sostegno agli enti locali è, infine, importantissima per gli investimenti a favore del territorio. La maggioranza ha costruito il bilancio non con proposte eclatanti, ma procedendo con i piedi di piombo, allineando le esigenze pressanti alle risorse disponibili. Un documento quindi che può dare alcune certezze ad una valle alpina, distante dai centri ma con molte potenzialità da sviluppare

Il Consigliere Alberto Bertin (GM) ha parlato di una «discussione virtuale di un bilancio virtuale. La vicenda dei 144 milioni è stata forse sottovalutata e oggi ci troviamo nella situazione surreale di far finta che non esista. Questo bilancio andrà rivisto, la mancanza di risorse imporrà un ridimensionamento. È un bilancio elettoralistico, con aumenti indiscriminati di risorse per il 2018. L'Autonomia è così indebolita, perché manca una strategia per i rapporti con lo Stato, adottata, invece, in modo più concreto da altre Regioni. Gli accordi stipulati con i Governi nazionali non ci hanno portato alla certezza delle risorse, non possiamo esercitare seriamente la nostra Autonomia. È un fallimento, questo, che arriva da distante e che coinvolge anche questo bilancio, ponendoci in condizioni di rischio. Il mio voto non può essere che contrario

Il Consigliere di AC-SA-PNV Claudio Restano ha dichiarato: «Permettetemi come prima cosa di raccogliere la proposta che è stata lanciata ieri dal "Forum de l'Autonomie": il nostro gruppo c'è, vogliamo sederci al tavolo, se invitati. L'autonomia deve essere inclusiva, deve aggregare, non escludere; non ci sono le classifiche dei primi e dei secondi. Noi siamo per un'autonomia politica e finanziaria da Roma ma anche e, soprattutto, per un modello di autonomia che renda i valdostani indipendenti dall'amministrazione, dalla politica regionale e dai suoi capricci, rivendichiamo l'autonomia delle aziende, delle associazioni culturali e sportive, di chi vuole lavorare. Con l'elezione del Presidente Viérin ho creduto e atteso nuove e forti iniziative, anche condivise, per migliorare i rapporti con Roma, per esempio attraverso la creazione di una Commissione consiliare trattante con Roma, composta anche dal Movimento 5 Stelle e dal PD-SVdA: sarebbe stato un messaggio fortissimo, ma così non è stato. I risultati oggi non sono incoraggianti: sono respinti gli emendamenti dei nostri parlamentari e il bilancio ha 99 milioni di incertezze. Per questo motivo avevamo chiesto di rinviare la discussione di qualche giorno, per avere dati certi: il Presidente non ha voluto e mi auguro che vada tutto bene e che tutti assieme si possa festeggiare un risultato positivo. Politicamente non condividiamo questo modo di agire: un bilancio si deve fondare sulla certezza delle entrate e non dipendere dalle manie di protagonismo politico dei singoli. In politica come nello sport si può soffrire di ansia da prestazione: questa non porta a grandi risultati, ma a gravi errori. Siamo convinti che la difesa delle nostre prerogative debba essere condotta attraverso il confronto con lo Stato o con azioni forti, coinvolgendo anche la popolazione, ma che non mettano a rischio il bilancio regionale. È una battaglia troppo importante e non può essere trattata come un gioco d'azzardo. Se le cose non andranno bene, dovremo tagliare 99 milioni da questo bilancio: con quali tempi e con quali azioni? Si faranno dopo maggio, dopo le elezioni: per questo abbiamo definito questo un bilancio elettorale. Un bilancio privo di prospettive, un mero elenco delle spese, che non ha investimenti, che non dà risposte alle imprese e alle aziende, che attendono finanziamenti rapidi e sburocratizzazione. Noi vi avevamo indicato la strada.»

L'Assessore alle attività produttive, Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) ha dichiarato: «Il nostro bilancio parte da una situazione che per legge non ci vedrebbe più impegnati nei confronti dello Stato. Sappiamo bene che stiamo giocando una partita molto delicata con lo Stato, ma aspettare la fine della partita parlamentare non sarebbe serio. Non rinunceremo certo a far valere le nostre prerogative, anche in ossequio al principio di leale collaborazione tra Stato e Regione. Il contro-bilancio della minoranza è stato fatto per tattica politica, ben sapendo che per mancanza di copertura sarebbero stati cassati i vari emendamenti.» Entrando nel merito del bilancio, ha affermato: «Non si può dire di aver allocato risorse in misure di portata elettorale: riferendomi all'Assessorato di cui mi occupo, tre milioni per la bonifica dell'area Cogne non vanno a vantaggio di pochi. Ma anche gli investimenti per gli insediamenti industriali portano effetti positivi al tessuto produttivo e all'occupazione. Abbiamo predisposto fondi per il bon de chauffage, per la formazione attraverso il Fondo sociale europeo. Questi e altri investimenti non vanno a vantaggio mio personale o a fini elettoralistici, ma portano benefici all'intera comunità valdostana

Per la Consigliera di ALPE Patrizia Morelli, «questa maggioranza non è nelle condizioni né di valutare i risultati ottenuti, né di lanciare sfide per il futuro perché sono stati troppi i cambiamenti in questo 2017 e in tutta la Legislatura. I cambi di governo non sono piovuti dal cielo, sono responsabilità precise di qualcuno e non hanno favorito il confronto sereno, contribuendo a creare fazioni e screzi personali. L'UV è, oggi, come un veliero nella nebbia, con qualche topolino che sta pensando di lasciare la nave; vicino, c'è la nave pirata pronta ad accogliere i topolini: quale solidità può avere una maggioranza così? E questo al di là della rispettabilità delle persone, che sempre va riconosciuta. La gestione odierna è pertanto il risultato di questa situazione: inadeguata e anche intellettualmente disonesta perché, oggi, si fa appello alla resistenza autonomista, accusando chi non ci sta di essere appiattito sulle posizioni di Roma. Noi crediamo che i problemi vadano affrontati e non strumentalizzati. Soyons sérieux, Président Viérin: de quel droit vous permettez-vous d'attribuer la qualité d'autonomiste aux autres? Notre autonomie doit être bâtie sur des bases solides et non pas sur l'improvisation. Procédons sur des bases sérieuses et cohérentes: c'est avec le sens de responsabilité que l'on exerce son droit à l'autonomie, en ayant les comptes en règles et non pas sur des comptes aléatoires. In questo bilancio, manca una visione generale, si danno alcune risposte puntuali, in maniera fin troppo chiara e mirata. Questo vuoto ci preoccupa, perché la Valle ha bisogno di idee nuove e delle idee di tutti. Dal nostro ruolo di opposizione, abbiamo cercato di produrre qualcosa di serio e di solido, che ovviamente non è stato accettato. È un vecchio rituale della politica quello di respingere i suggerimenti dall'opposizione: noi crediamo, invece, che è nella condivisione che possiamo portare la nostra Valle nel futuro ed è ciò che abbiamo cercato di fare all'interno della minoranza lavorando su obiettivi comuni

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha evidenziato: «Tenuto conto che il bilancio è stato predisposto e consegnato in un lasso di tempo molto breve, non ci siamo sentiti coinvolti nell'iter. La maggioranza deve svegliarsi dal torpore e prendere esempio da chi l'Autonomia la difende con provvedimenti seri. I tavoli istituzionali non sono pellegrinaggi a Roma o incontri di quattro amici al bar; i veri autonomisti non aprono scontri con un Governo nazionale in campagna elettorale. La partita andava giocata in tempi non sospetti, come avevo già esortato a fare nel dicembre 2016: il dialogo con lo Stato doveva già iniziare nel 2017. Non si può gabellare i valdostani con soldi pubblici. Questo è il bluff della vita: si gioca senza avere nulla in mano. Ribadisco l'opportunità della nostra richiesta di slittare a venerdì la discussione del bilancio. Avete pescato a piene mani nel budget di CVA nonostante l'incognita del contributo al risanamento statale; sarebbe stato meglio accantonare in un investimento 100 milioni. Questa è una vecchia politica, ma i valdostani sanno valutare le azioni del Governo. Conviene adottare un tono un po' più basso, piuttosto che continuare a fare annunci. Si sbandiera di voler essere vicini al popolo, ma poi non gli si dà voce. Siamo di fronte ad una crescita zero, le attività chiudono e voi continuate a vendere sogni

L'Assessore al turismo, Aurelio Marguerettaz, e Vicecapogruppo dell'UV, ha parlato di «minoranza poco credibile e inadeguata, che in sette mesi di governo non è riuscita a predisporre un bilancio, così come non mi pare che abbia prodotto una letteratura sulla capacità di creare nuove opportunità lavoro. Il pensiero della minoranza è sempre lo stesso: noi siamo gente per bene, il nostro modo di fare politica è giusto, tutti gli altri sono dei farabutti e degli incapaci. Quando veniamo tacciati di essere intellettualmente disonesti, chiederei un po' di prudenza, perché mi risulta che nell'ultima riunione del Governo Marquis siano state approvate delibere per manifestazioni da qui all'infinito. Se è il gioco delle parti, ci può stare, ma cerchiamo di essere seri. Questo è un bilancio che avrebbe potuto essere fatto meglio, ma rispetto alle disponibilità che c'erano abbiamo previsto una serie di azioni che contemplano il triennio 2018-2020: non c'è quindi nessun bilancio elettorale. Questo è un bilancio sostenibile nel tempo e promuoveremo tutta una serie di azioni per difenderlo. Il messaggio che lanciamo è che la Valle d'Aosta rivendica la possibilità di utilizzare le proprie risorse per dare speranza alla propria comunità

Il Capogruppo di AC-SA-PNV, Antonio Fosson, ha affermato: «Alla base di questo bilancio c'è una situazione difficile: è in crisi il rapporto tra la Valle d'Aosta e lo Stato, che ha preso, non ha dato, non ha mantenuto. La nostra Regione ha bisogno delle risorse iscritte a bilancio, è importante che tanti settori registrino un incremento dei finanziamenti. In questi ultimi otto anni abbiamo perso il 40% del nostro bilancio. Il Consigliere Rollandin non può dire di aver condotto direttamente i rapporti con Roma negli ultimi otto anni e che tutto va bene. Come ricostruire il rapporto con lo Stato? Non è facile, la strada può essere rischiosa, anche perché spesso i funzionari romani hanno un pregiudizio nei confronti della nostra Regione. Condurre una battaglia per l'Autonomia non significa sbattere la testa contro il muro. Non è il momento di dividerci, basti pensare che la disoccupazione è all'8,5%. Troviamo piuttosto una sintesi delle varie sensibilità. Rilevo positivamente i finanziamenti ai Centri per la famiglia, ma non riscontro nulla sull'equità fiscale, che è la richiesta più insistente delle associazioni familiari. Esacerbare i toni non serve a nessuno e non ci aiuta a trovare una posizione forte nei confronti di Roma

L'Assessore alla sanità Luigi Bertschy (UVP) ha parlato di «bilancio atipico e di coraggio nel presentare un documento a fronte delle difficoltà sopravvenute. La linea politica che abbiamo portato in quest'Aula è stata quella di non rimandare le decisioni: da autonomista, stupisce in maniera esagerata che si voglia aspettare di approvare il nostro bilancio dopo che altri abbiano assunto le proprie decisioni. È certamente una posizione forte, che dimostra la nostra capacità di esercitare il nostro ruolo e le nostre competenze legislative. Io credo che cercare di squalificare tutto e tutti sia di basso livello e poco utile a far crescere il messaggio ai cittadini. Smettiamo di delegittimare le persone, parliamo di politica, se vogliamo portare qualcosa di nuovo in quest'Aula. Questa Legislatura si chiude in modo difficile: apprezzo il messaggio di dialogo lanciato dal collega Fosson, perché significa che si vuole costruire qualcosa e non soltanto distruggere. Di verità in tasca, in questa fase, nessuno ne ha, bisognerebbe quindi cercare di affrontare i problemi in maniera condivisa. Questa è una battaglia che si fa per tutti, è una rivendicazione nei confronti dello Stato che varrà per il futuro e che va al di là dei partiti e delle persone.» Sul documento di bilancio, l'Assessore ha concluso: «Non abbiamo pensato al bilancio delle "mancette", ma ad un bilancio di previsione, di programmazione, che abbia una sua tenuta nel tempo, con una visione politica e una previsione sul bilancio triennale

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, ha rilevato: «L'opposizione non ha fatto melina, né in Commissione né in quest'Aula. Non ci interessano le polemiche sterili, né alzare barricate come ha fatto l'attuale maggioranza quando era in minoranza. Gli Assessori ieri avrebbero potuto spiegare la bontà del bilancio, ma capisco l'imbarazzo politico. Permangono le preoccupazioni perché non disponiamo di certezze sulle risorse pubbliche. Ben venga il confronto serrato, ben venga se pensiamo ad una Valle d'Aosta diversa. Ma bisogna avere del denaro. Noi vorremmo mettere in campo misure per l'equità dei valdostani e per compensare con leve pubbliche delle criticità che toccano direttamente i cittadini. Per il settore agricolo non avete dato risposte concrete. Sarebbe stato necessario cercare di creare posti di lavoro, di rilanciare un'economia fragile, di aiutare con fondi pubblici. In merito alla sanità, non basta incrementare le risorse, ma occorre attuare scelte strategiche sul campo. Scongiuriamo lo spopolamento delle montagne con una sanità più radicata sul territorio, che tuteli le persone anziane che vivono lontane dall'ospedale. Gli investimenti vanno tarati in base alle ricadute, non in base alle persone, con scelte trasparenti. È il momento del coraggio per garantire una protezione sanitaria omogenea. Stiamo parlando di salute, non ci possono essere zone di serie A o di serie B. In questo Consiglio c'è stato modo di poter valutare due scuole di pensiero: la prima - che non condividiamo - è stata quella di utilizzare in toto la disponibilità finanziaria, ingrassando gli Assessorati; la seconda era la nostra proposta di slittare di un giorno la discussione per potersi confrontare su basi certe. La sfida è creare le condizioni per la qualità di una vita più dignitosa, che concili famiglia e lavoro. Ma non bastano le chiacchiere, un'Amministrazione pubblica parla per atti ed è quello che vogliamo fare noi. Per questa maggioranza nulla deve cambiare, anche se la comunità ci chiede di cambiare le regole del gioco e pensare innanzitutto a creare nuovi posti di lavoro. Questa è un'occasione persa e noi di ALPE ce ne rammarichiamo molto.»

L'Assessore all'agricoltura, Alessandro Nogara, ha condiviso sul fatto che «non va bene alzare i toni e screditare le persone, ma non va nemmeno bene parlare di "mancette" o di "spot" elettorali quando ci si riferisce a questo bilancio. È un bilancio che è stato condiviso con i colleghi di maggioranza e che, per quanto mi riguarda, parte da lontano. Ho, infatti, sempre parlato in quest'Aula della necessità di far ripartire i cantieri forestali e di rimettere risorse nei consorzi di miglioramento fondiario: in questo senso, credo di aver dato oggi delle risposte. I cantieri forestali occupano professionalità da non perdere e che danno tanto all'ambiente naturale della Valle d'Aosta. Così come non sono mancette elettorali i contributi previsti per fronteggiare i danni da catastrofi naturali, ma puntuali risposte al settore dell'agricoltura. Abbiamo cercato di produrre un bilancio accettabile, che difenderemo quando sarà il momento di difenderlo

Il Consigliere Pierluigi Marquis (AC-SA-PNV) ha parlato di un sistema «non più sostenibile, abbiamo vissuto con l'IVA da importazione, con i proventi del Casinò; sono calate del 40% le risorse disponibili: bisogna creare nuovo modello. Ci aspettavamo di iniziare questo progetto, e l'occasione giusta era questo bilancio. Negli ultimi anni si è registrata una riduzione dell'11% del fatturato regionale, tutti i settori sono andati in difficoltà, è diminuita la qualità del lavoro. Tutto è precario, il territorio ha visto aumentare la povertà. Da questo bilancio ci aspettavamo una nuova visione, che è quanto mai necessaria. Abbiamo cercato di mettere in campo iniziative, già a partire dal 10 marzo, quando abbiamo intrapreso un vero cambiamento. La Valle d'Aosta deve guardare avanti e occorre un approccio nuovo, che non può fare a meno di una rinnovata progettualità per lo sviluppo, la crescita. Bisogna lavorare per il consolidamento dei rapporti con lo Stato. La nostra Regione paga il prezzo della marginalità. Continueremo in maniera incessante a presentare ai valdostani le nostre proposte, perché noi ai cittadini vogliamo essere vicini, vogliamo cercare di trovare soluzioni ai problemi. Dobbiamo seguire l'esempio di autodeterminazione delle altre Regioni. Ad esempio, un nostro obiettivo è di mettere in condizione i valdostani di pagarsi l'affitto e non doverglielo pagare. L'Autonomia va gestita bene, quindi è il caso di fare autocritica. È stato rischioso approvare in questi giorni il bilancio: essere prudenti non significa essere rinunciatari. Crediamo fermamente che il modello debba essere cambiato, non c'è più tempo da perdere. Noi volevamo fare la nostra parte in questo bilancio, siamo stati propositivi in diversi campi in sofferenza. È sbagliato mettere le mani in tasca ai valdostani per dare soldi a pochi

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha concluso la serie di dichiarazioni di voto: «Il tema dell'autonomia è stato al centro del dibattito ed è proprio l'autonomia che ha dato l'impronta al nostro bilancio. Per noi l'autonomia non è un dono, è un valore. Quando abbiamo discusso se rimandare o no il nostro bilancio, abbiamo capito chi è autonomista. La posizione autonomista non è consegnare a Roma le chiavi dell'Assessorato al bilancio. Il bilancio che abbiamo votato è della Regione autonoma Valle d'Aosta, gli accordi sono altra cosa. Per noi non bisognava aspettare nemmeno un minuto per approvarlo e abbiamo cercato di far valere i nostri diritti. La nostra è una precisa scelta politica autonomista. Questo non è un bilancio senza copertura: è nelle risorse che noi abbiamo e che per noi non sono dovute allo Stato. Se arriverà un altro attacco alle nostre prerogative, le difenderemo, ma almeno abbiamo compiuto delle scelte. Ognuno è libero di portare avanti le proprie idee, i consigli ben vengano, ma non si scada sul livello personale. Siamo stati accusati di annunciare troppo: noi abbiamo soltanto cercato di veicolare la questione finanziaria, altrimenti venivamo accusati di poca trasparenza. Oggi, purtroppo, non abbiamo parlato di bilancio: sono stati fatti processi alle intenzioni, attaccando tutto e tutti. Ma noi crediamo che sia giunto il momento di unire le forze nei confronti delle prossime sfide che ci attendono: noi ci saremo, perché dobbiamo fare fronte comune per difendere le nostre prerogative.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 10 e giovedì 11 gennaio 2018.

 


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