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Comunicato n° 584 dell'8 novembre 2017

Respinta una mozione per la costituzione di una Commissione speciale sugli appalti delle società partecipate

Seduta consiliare del'8 novembre 2017

 

Nella seduta dell'8 novembre 2017, il Consiglio ha respinto, con 19 voti di astensione (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV) e 13 a favore, una mozione dei gruppi Misto, AC-SA-PNV, ALPE e M5S volta alla costituzione di una Commissione consiliare speciale per verificare gli appalti di lavori gestiti dalle società partecipate che doveva concludere il proprio operato entro il 20 gennaio 2018.

Nell'illustrazione, il Consigliere del GM Elso Gerandin ha evidenziato «la necessità di fare al più presto chiarezza sulla trasparenza e sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche gestite attraverso le partecipate pubbliche regionale, in modo che l'immagine della Valle d'Aosta non esca definitivamente compromessa, anche tenuto conto delle recenti affermazioni e delle preoccupazioni espresse prima dalla Presidente della Commissione parlamentare antimafia e in seguito dal Procuratore generale di Torino e dal nuovo capo della Procura di Aosta sull'uso smodato delle partecipate e sulla loro gestione poco trasparente. Quello che dispiace è che a fronte di numerosi articoli a livello nazionale ci sia un assordante silenzio da parte delle Istituzioni, come se non ci fossero più argomenti a difesa della Regione. Se non ci sono argomenti significa che la politica deve fare chiarezza, senza aspettare sempre e solo la Magistratura: ecco perché chiediamo l'istituzione di questa Commissione speciale.»

Il Capogruppo dell'UVP Nello Fabbri, nell'annunciare l'astensione sulla mozione, ha detto: «Non mettiamo in discussione la validità delle Commissioni speciali, avendo assunto addirittura la Presidenza di una Commissione che ha avuto risvolti importanti. Tuttavia, quella che oggi confutiamo è l'opportunità di istituire una Commissione speciale in questo ultimo scorcio di Legislatura: secondo noi, infatti, non ci sono i tempi affinché possa espletare efficacemente il suo compito, ossia indagare su di un ampissimo settore come quello delle partecipate. Secondo noi non c'è il tempo per entrare nello specifico e sviscerare le problematiche e fare quindi un buon lavoro. Abbiamo invece la possibilità di esaminare nelle varie Commissioni le tematiche che i Consiglieri vorranno proporre e diamo la disponibilità in questo senso.»

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha sostenuto che «se si volesse, si potrebbe cominciare a lavorare sin da subito. Le affermazioni del collega Fabbri lasciano il tempo che trovano e sono solo scuse. D'altronde i fatti di oggi ci stanno sovrastando e confermano le parole della Presidente Bindi. Fatti che noi abbiamo da sempre denunciato e che abbiamo messo sotto il cappello della "Sacra Grolla unita". Se pensate di mettere un coperchio sulla pentola che ormai tracima da ogni parte, state sbagliando di grosso. Non avete capito minimamente quello che sta per succedere: è uno tsunami che vi travolgerà.»

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega nel concordare con il Consigliere Fabbri che «i tempi sono decisamente stretti per fare un lavoro adeguato», ha sostenuto che «non c'è nessuna volontà di mettere il bavaglio, ma si potrebbe utilmente impiegare il tempo che ci rimane intervenendo sulla legge regionale 20 del 2016 (Disposizioni in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione), al fine di avere una norma più efficace.»

Il Consigliere Gerandin, nella replica, si è detto «rattristato: l'attività che abbiamo chiesto è di tipo ispettivo e rientra nei compiti della politica. Non vogliamo emettere né sentenze né condanne, solo fare trasparenza. Nelle Commissioni consiliari possiamo chiedere delle audizioni, ma difficilmente si può avere accesso in tempi brevi agli atti. Con la Commissione speciale avremmo, invece, la possibilità di lavorare in maniera approfondita e in tempi rapidi. Se non volete fare chiarezza significa che siete tutti complici. Con questi atteggiamenti non facciamo altro che allontanare ancor di più i valdostani dalla politica. È un pessimo esempio che diamo.»

Per il Consigliere di AC-SA-PNV, Pierluigi Marquis, «la situazione è preoccupante, sarebbe quindi più che mai opportuno fare chiarezza e dare un'immagine positiva del sistema delle partecipate, dove ci sono persone che lavorano con onestà e con efficacia. La piega che sta prendendo questo Consiglio porta all'omertà, alla voglia di nascondere le situazioni. Trincerarsi dietro il fatto che non c'è tempo per affrontare l'argomento rappresenta bene la metamorfosi del gruppo UVP, che si è fatto influenzare dai gruppi consiliari dell'attuale maggioranza, che si sono sempre opposti alla costituzione di Commissioni d'inchiesta e Commissioni speciali. Il senso di responsabilità di tutti dovrebbe portare invece ad approvare questa mozione.»

La Consigliera di ALPE Chantal Certan ha aggiunto: «Il nostro gruppo da diversi anni chiede chiarezza sulle società partecipate: abbiamo sempre invocato il Palazzo di vetro, in particolare sulle società partecipate. In un momento in cui la politica perde tutta la sua credibilità a causa del modus operandi di alcuni amministratori, sarebbe importante dare un segnale diverso, un segnale di onestà, coerenza e trasparenza. Invece, qui si vuole insabbiare tutto, non si vuole approfondire il sistema delle assunzioni e degli acquisti. Assunzioni "strane" in CVA non sono fatti personali, ma sono fatti della comunità valdostana perché si parla di risorse pubbliche e di futuro lavorativo. Dati i fatti di questa mattina, questa Commissione potrebbe ridare dignità ad una politica sana e al suo lavoro. La chiusura a riccio della maggioranza non è una bella pagina di questo Consiglio: è un segno di debolezza, di superficialità e di volontà di non approfondire.»

L'Assessore al bilancio e società partecipate, Ego Perron (UV), nel comunicare l'astensione del suo gruppo, ha dichiarato: «Non riteniamo che vi sia la necessità di una Commissione speciale, anche considerando che i Consiglieri hanno tutti gli strumenti per svolgere attività di indagine e di controllo. Rifiutiamo con fermezza una visione per cui società partecipata sia sinonimo di voto di scambio. Ogni partecipata ha un Consiglio di amministrazione che ha una responsabilità gestionale, ha un organismo di controllo che verifica la gestione e che spesso si avvale di società esterne. Io credo che, con molta serenità, si possa dire che ogni società ha un controllo robusto, a diversi livelli, che ha il compito di mettere in evidenza eventuali anomalie. Il nostro Consiglio si è dotato della legge 20/2016 che prevede ulteriori regole e principi per rafforzare la trasparenza delle partecipate, in particolare nelle assunzioni e nelle gare d'appalto. Il controllo da parte del Consiglio non è quindi mai venuto meno. Da parte nostra non vi è pertanto il rifiuto di intervenire sulle nostre società né la volontà di essere omertosi, anzi, ricordo a tal proposito che in materia di prevenzione dell'infiltrazione della criminalità organizzata, fin dal 2011, è stato reso operativo un protocollo d'intesa tra la Regione e la DIA di Torino che consente alla DIA di avere tutti i dati riguardanti l'attività dell'Amministrazione e di società come CVA e Casinò. Non ci siamo mai sottratti ai doveri di trasparenza e lo abbiamo fatto seguendo tutte le normative in vigore.»

L'Assessore alle attività produttive, Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA), ha osservato che «dopo quattro anni in quest'Aula, dove ho occupato diversi ruoli, ho maturato una certa esperienza in materia di istituzione di Commissioni speciali. Ho anche potuto assistere alle varie posizioni dei Consiglieri in questa materia: chi oggi, in minoranza, ne invoca la costituzione, in altri anni, quando era in maggioranza, aveva votato convintamente contro. Il PD-SVdA a un certo punto ha deciso di non votare e di non partecipare più alle Commissioni speciali costituite pretestuosamente sulla base di motivazioni molto chiare: il sistema delle Commissioni veniva usato non più per avere accesso ai dati ma solo per fini politici e di consenso, a seconda della posizione assunta in quest'Aula. Peraltro, oggi si vuole una Commissione speciale che indaghi su questioni che non rimontano a tre settimane fa, ma che affondano nel passato, quando molti di quelli che oggi pontificano avevano responsabilità di governo. Mi chiedo, quindi, che cosa possa produrre, a cinque mesi dalla fine della Legislatura, una Commissione che dovrebbe occuparsi di una tematica ampissima, quando la precedente maggioranza, che oggi vuole questa Commissione e che ha governato per sette mesi, non ha prodotto nulla su questa tematica.»

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha aggiunto: «A noi gli articoli apparsi sulla Valle d'Aosta hanno fatto male, perché per noi Autonomia speciale significa responsabilità, ma fa ancor più male che ci sia, da parte di qualcuno, una quasi sottile soddisfazione nel vederli pubblicati. Abbiamo sempre fatto le battaglie per la trasparenza, a partire dalla Commissione su CVA che aveva un senso perché basata su fatti specifici: la trasparenza non è quindi solo la prerogativa di qualcuno, è un patrimonio che sentiamo nostro. Non ci riconosciamo, invece, in parole come "omertà" o "complicità". Vorremmo evitare che su questo tema si faccia populismo per scopi elettoralistici o di consenso. In quest'Aula il confronto è importante perché porta ad una sintesi: proprio su questa mozione vi abbiamo chiesto di fare sintesi, perché ritenevamo che fare un lavoro in tre mesi - così come scritto in mozione - su tutte le partecipate non fosse serio. Noi vogliamo che sia fatta chiarezza con gli strumenti giusti e utili per poter incidere in questo senso ed eravamo aperti a circoscrivere la Commissione ad un perimetro definito ad alcune società e non a tutte.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.30 di oggi, mercoledì 8 novembre.

SC