Info Conseil

Comunicato n° 435 del 26 luglio 2017

Interpellanza sugli impianti di innevamento programmato

Seduta consiliare del 26 luglio 2017

La situazione degli impianti di innevamento programmato è stata al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo ALPE nel corso della seduta consiliare del 26 luglio 2017.

«In Valle d'Aosta, 230 chilometri di pista sono coperti da innevamento artificiale - ha evidenziato il Consigliere Alberto Bertin -, mi chiedo quanti impianti di innevamento programmato siano alimentati da bacini artificiali e quanti nuovi impianti siano in previsione, nonché l'ammontare dei costi sostenuti nelle ultime due stagioni, in particolare i costi energetici. Voglio conoscere anche le valutazioni del Governo regionale per il futuro, anche in ragione dei cambiamenti climatici in atto

L'Assessore al turismo, Claudio Restano, nella risposta, ha riferito: «In Valle d’Aosta sono presenti sette impianti di innevamento artificiale alimentati da diversi bacini (un bacino a Valtournenche, tre a Cervinia, due a Pila, uno a La Thuile, uno al Col di Joux, uno per il comprensorio del Monterosa, uno a Gressoney-Saint-Jean). Per quanto riguarda i costi di realizzazione, sono disponibili i soli costi dei bacini più recenti: Pila - bacino più stazione pompaggio Nouva (circa 2 milioni 670 mila euro nel 2013), La Thuile - bacino più stazione pompaggio (circa 3 milioni 418 mila euro nel 2005), Gressoney-Saint-Jean - solo bacino (circa 550 mila euro nel 2009).»

L'Assessore Restano ha quindi affermato: «I cambiamenti climatici hanno comportato la necessità, per ottenere una certezza di apertura dei comprensori, di garantire l’innevamento dei comprensori a inizio dicembre (per quelli più grandi) e a Natale (per quelli più piccoli). Tutti i comprensori hanno sistemi di innevamento artificiale, più o meno complessi. Quasi tutte le grandi stazioni hanno dei bacini di accumulo sufficienti, alle condizioni climatiche attuali, ad eccezione di Torgnon e Ayas, per le quali sono già state impegnate risorse pubbliche per un intervento. Il bacino artificiale garantisce portate istantanee di innevamento molto elevate, sempre più necessarie con l’aumento della temperatura in novembre, periodo in cui è fondamentale poter usufruire delle poche giornate di freddo per innevare i comprensori. Gli altri comprensori non dotati di bacino artificiale possono comunque contare su sistemi di innevamento con presa in alveo, pozzo o in vasche di accumulo. Viste le attuali condizioni climatiche, si può ritenere, una volta risolte le problematiche delle stazioni di Torgnon e Ayas, che il volume di acqua disponibile possa essere sufficiente all’apertura dei comprensori principali a inizio stagione e per le integrazioni necessarie nel corso dell’inverno

Nella replica, il Consigliere Alberto Bertin ha osservato: «Ci troviamo in evidente situazione di cambiamento climatico, che modificherà le nostre esigenze. Occorrerà gestire oculatamente le nostre risorse idriche, anche perché i problemi non riguarderanno soltanto l'innevamento, ma si rischia di riscontrare criticità anche per l'uso agricolo e umano dell'acqua, usi per i quali, in futuro, non si esclude la costruzione di invasi. È obbligatorio, soprattutto in prospettiva, un approccio attento per quanto attiene l'impatto ambientale di questi invasi ad alta quota.»

MM