Info Conseil

Comunicato n° 406 del 13 luglio 2017

Interpellanza sugli interventi assistenziali a favore di persone anziane

Seduta consiliare del 13 luglio 2017

Il gruppo PD-SVdA è tornato ad affrontare il tema dell'assistenza alle persone anziane con un'interpellanza discussa nella seduta del Consiglio regionale del 13 luglio 2017.

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha posto l'accento sul fatto che in Valle d'Aosta «esistono contributi, ma che riguardano il sostegno per la cosiddetta badante o sconti per i malati, a favore delle famiglie che mantengono nel proprio contesto ambientale e sociale l'anziano non autosufficiente. In alcune realtà, esiste l'assegno di cura, una forma di riconoscimento, indipendente dal reddito, ai familiari che per scelta decidono di mantenere a casa l'anziano: un sostegno che riconosce quindi l'assistenza come un lavoro e che come tale deve essere retribuito. Anche nella nostra regione in passato era già stato previsto e veniva erogato, ma oggi non è più così. Vorrei quindi sapere se vi sia l’intenzione di ragionare sull'alternativa domestica rispetto all'istituzionalizzazione in servizi residenziali. Favorire gli anziani presso il proprio domicilio sarebbe un segnale politico importante.»

L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Luigi Bertschy, nella risposta, ha ricordato che «tematiche come queste coinvolgono più Istituzioni: Regione, USL ed Enti locali. I tempi sono cambiati perché le risorse sono cambiate e, in assenza di risorse, l'assegno di cura, una volta erogato, non è più stato finanziato. Il bilancio che abbiamo approvato dà alcune risposte a questa questione ma va alimentato: attualmente è rimasta la possibilità di ottenere delle disponibilità economiche per non istituzionalizzare gli anziani attraverso le badanti o il servizio domiciliare. Stiamo lavorando per organizzare le politiche degli anziani del futuro attraverso una gestione diversa. Coinvolgeremo anche l'Università in questo progetto di riorganizzazione. Oggi, si potrebbe tornare all'assegno di cura, perché crediamo molto nella possibilità di tenere gli anziani al proprio domicilio. Se per le malattie oncologiche si è riusciti ad organizzare servizi efficaci, molto si può fare per garantire una politica migliore di assistenza per gli anziani, sapendo che si possono anche aprire opportunità di lavoro, ma con una visione diversa da quella totalmente pubblica che abbiamo avuto fino ad ora. Ma non è solo l'assegno di cura che può fare fronte a queste situazioni: per anni abbiamo costruito strutture per anziani per rispondere in maniera più efficace ai bisogni sul territorio, oggi dobbiamo realizzare una politica che sappia mantenere questi presidi sul territorio e affiancarla a maggiori servizi di assistenza domiciliare. Non è solo una questione di risorse ma di educazione e messaggi culturali. C'è bisogno di un'inversione di tendenza rispetto a quanto fatto negli ultimi anni, proponendo un modello di società diverso e ancora più attento alle tante fragilità delle nostre famiglie. Dobbiamo guardare al presente ma con un'attenzione alla sostenibilità futura

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha replicato: «Gli assegni di cura erano significativi perché riconoscevano il valore della cura e dell'assistenza. In una situazione di progressivo invecchiamento della popolazione, non dovremmo nemmeno porci il problema di togliere lavoro alle strutture sul territorio: credo che si potranno far convivere le diverse situazioni. Invito il Governo a ripensare ad una politica di incentivazione dell'assistenza domestica come lavoro: ragioniamo anche noi in questa direzione perché si tratta anche di una pratica socialmente positiva

SC