Info Conseil

Comunicato n° 389 del 13 luglio 2017

Dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione

Seduta consiliare del 13 luglio 2017

Nella seduta consiliare del 13 luglio 2017, il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha comunicato all'Aula che ieri si è svolto un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza dei Ministri Maria Elena Boschi e il Sottosegretario con delega agli affari regionali e le autonomie Gianclaudio Bressa, «da cui è scaturita la garanzia di convocazione nei prossimi giorni di un tavolo Sato-regione per definire le complesse situazioni finanziari, in particolare la questione della richiesta del contributo regionale di  144 milioni di euro

«Proprio in merito ai rapporti Stato-Regione - ha proseguito il Presidente Marquis -, in sede di Commissione consiliare in questi giorni abbiamo fatto il punto sulla situazione controversa di questi ultimi anni. Al riguardo, come Giunta regionale, abbiamo presentato ricorso alla Corte costituzionale e al TAR del Lazio per rappresentare l'illegittimità della richiesta da parte dello Stato del contributo di 144 milioni che la Valle d'Aosta dovrebbe corrispondere nel 2017 per il risanamento dei conti dello Stato, nonostante a maggio sia stato pubblicato un decreto del Ministero delle finanze che prevedeva conferma di un iniquo trasferimento da parte della Regione

«I rapporti con lo Stato vanno riosservati per quanto accaduto negli ultimi 5 anni. Siamo stati chiamati a trasferire 718 milioni di euro. Dal 2011 le altre Regioni a Statuto speciale sono riuscite a ridefinire l'accordo sul federalismo fiscale; purtroppo, per ragioni ancora non note, la Valle d'Aosta non ha avuto la forza di riuscire a raggiungere questo obiettivo. È offensivo aver sentito parlare di passeggiate romane da parte di questa Presidenza: evidentemente non si ha consapevolezza di ciò che significa difendere la nostra autonomia coltivando rapporti con gli interlocutori statali. Non è facile, non riusciremo a recuperare in pochi mesi problemi del passato, ma noi ce la mettiamo tutta

Il Presidente della Regione è quindi passato a trattare la questione del ritrovamento di una somma di denaro e di documenti nel suo ufficio: «È doveroso far chiarezza nei confronti dei valdostani e non dare letture che mistificano la realtà. Ho dato pronta segnalazione alla Polizia di questo ritrovamento; l'attività inquirente è stata immediatamente messa in moto e la Procura ha aperto un fascicolo. Sull'indagine in corso esiste il massimo riserbo. Confermo che si tratti di un fatto grave, di un'offesa all'Istituzione

In merito alla questione si è sviluppato un acceso dibattito.

Ha preso la parola il Consigliere Roberto Cognetta (M5S): «Capisco il riserbo sulle indagini, ma vorrei conoscere la verità sul ritrovamento materiale dei soldi e dei documenti. Se queste informazioni dovessero pregiudicare le indagini, la seduta può essere svolta in maniera segreta. La nostra onorabilità di Consiglieri regionali da ora in poi rischia di venire messa in discussione, invece noi vorremmo lavorare tranquillamente. Siamo noi le Istituzioni, il Presidente Marquis ci deve spiegare quanto accaduto

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha affermato: «Noi avremmo preferito il silenzio, per permettere serenamente la conclusione delle indagini. Invece si è creata una telenovela a puntate con una sapiente regia, in modo da veicolare i contorni della vicenda all'opinione pubblica di volta in volta. Oggi dobbiamo allora unirci alla richiesta del collega Cognetta per avere chiarezza di ciò che è stato. In questo caso i dettagli fanno la sostanza. Ci aspettavamo toni diversi dal Presidente Marquis, che ha parlato di atto finale di una politica che distribuisce risorse, mentre la nuova maggioranza ha portato visioni diverse. È una caduta di stile enorme e noi ne prendiamo le distanze, perché è a noi che il Presidente ha attribuito l'appartenenza di questi soldi e di questi documenti. Va assolutamente fatta chiarezza, esigiamo la verità su un fatto così grave

Per il Consigliere di ALPE Alberto Bertin, «questa del ritrovamento dei 25.000 euro è una vicenda estremamente inquietante che lascia sconcertati. Il secondo piano di Palazzo regionale dovrebbe essere trasparente. Al di là degli aspetti giudiziari e delle eventuali responsabilità penali (sappiamo che gli inquirenti stanno lavorando su un'ipotesi di reato di corruzione) bisogna che i valdostani sappiano e che non esistano misteri su quanto accaduto. Ciò che emerge è uno spaccato desolante per le Istituzioni e la politica. E il tutto si inserisce in un contesto estremamente grave che già conosciamo, perché in Valle d'Aosta - è molto tempo che lo ripeto - c'è un grave problema di legalità che troppo a lungo si è voluto evitare di affrontare. Un territorio che non mette come priorità la legalità, che cede sulla legalità, mette a rischio il proprio futuro. È un fatto che va sempre tenuto ben presente

Il Consigliere Augusto Rollandin (UV) ha specificato: «A più di tre mesi dalla mia cessazione da Presidente della Regione, è stato ritrovato del denaro nella scrivania dell'ufficio del Presidente. Non ho rilasciato sinora alcun commento o dichiarazione soltanto per la riservatezza che mi era stata chiesta quando sono stato sentito dalla Polizia giudiziaria alla fine dello scorso mese di giugno. Come ho riferito agli inquirenti che mi hanno ascoltato, non ho nulla a che fare con la somma di denaro che è stata rinvenuta e nulla so della sua origine o destinazione. La tessera bancomat a me intestata ritrovata nella scrivania è una vecchia carta di credito scaduta. Ho piena fiducia nell'operato della Magistratura e attendo che l'inchiesta in corso da parte della Procura chiarisca la provenienza di quella somma di denaro

Anche il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha evocato chiarezza: «Siamo di fronte a una spy story nata dal cambio di una scrivania. Il Presidente Marquis ha già dato la sua sentenza, parlando di uno sfregio alla democrazia. L'interesse del nostro gruppo è di avere chiari gli elementi: vogliamo sapere con chi ci siamo alleati, con chi oggi condividiamo quest'Aula. La rappresentazione che il Presidente della Regione Marquis ha dato denota un'irresponsabilità e una sommarietà, siamo stati esposti al pubblico ludibrio; ora ha il dovere di dire esattamente come stanno le cose. Solo allora potremo procedere con le nostre valutazioni politiche

Il Presidente Marquis ha replicato alle varie osservazioni: «Ribadisco che siamo di fronte ad un fatto grave, che è avvenuto in un luogo che non è soltanto sede del Presidente della Regione ma anche del Prefetto, e sul quale c'è un'attività inquirente da parte degli organi deputati. Ho denunciato personalmente il fatto il 22 giugno e non ho dato nessuna notizia perché le attività di indagine devono avvenire nel massimo riserbo. I cittadini hanno necessità di sapere, ma il silenzio in questo caso è d'obbligo, non è una facoltà: io non posso rilasciare dichiarazioni e anche dopo le notizie apparse sull'ANSA non ho aggiunto niente nel merito, così come non ho smentito, perché anche una smentita significa interrompere il silenzio. Mi spiace non soddisfare la vostra richiesta di avere maggiori informazioni, ma credo che in questo frangente il silenzio sia veramente d'obbligo

Il Vicecapogruppo di UV Aurelio Marguerettaz ha parlato di situazione molto grave: «Corre l'obbligo di evidenziare che il collega Marquis ha uno sdoppiamento di personalità: da una parte parla di silenzio e dall'altra sono dieci giorni che quotidianamente, con una regia raffazzonata, escono delle informazioni e delle dichiarazioni. Se le informazioni le ha soltanto il Presidente della Regione, significa che è lui a farle uscire sull'ANSA. Il Presidente ha poi parlato di sistemi di sicurezza che hanno un black out e non ci dice nulla su questo? Allora siamo tutti preoccupati, perché se la sicurezza ha dei bachi, vuol dire che è la Prefettura ad averli. Il Presidente della Regione, che è anche Prefetto, dovrebbe essere seduto sulla poltrona più sicura della Valle d'Aosta: io credo che il Presidente Marquis sia inadeguato nella sostanza e chiedo la convocazione di una Conferenza Capigruppo

Al termine della sospensione per consentire lo svolgimento della riunione dei Capigruppo, il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha riferito: «Ho rappresentato a tutti l'esigenza di mantenere il riserbo sull'argomento. È evidente che auspichiamo venga fatta luce sulla questione per dare contezza dell'accaduto alla comunità valdostana. Non siamo in grado di attribuire alcuna responsabilità, a dirimere questa pesante vicenda sono chiamati gli inquirenti

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, si è detto insoddisfatto della risposa del Presidente Marquis: «Siamo di fronte a una brutta vicenda per l'immagine della Valle d'Aosta. Raccomandiamo che per il futuro via sia maggiore riservatezza e discrezione riguardo a dichiarazioni che rischiano di creare una caccia alle streghe e generare disagio a colleghi. Poteva capitare ad ognuno di noi, ma qui si tratta di difendere l'Istituzione nel suo complesso e invitiamo il Presidente a fare una verifica sui sistemi di sicurezza della Regione. Il mancato chiarimento, che oggi non è avvenuto, creerà nuove speculazioni politiche e trasforma il tutto in una sorta di gossip estivo

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega ha affermato di essere «imbarazzato di dover trattare una questione del genere. Siamo preoccupati, tutta la Valle d'Aosta si sta interrogando su quanto sta succedendo al mondo della politica. è un attacco a tutti noi, che ci impegniamo in favore della collettività valdostana. Il Presidente Marquis ha lanciato proclami, ma un po' più di prudenza avrebbe giovato a tutto il Consiglio Valle. Questa mattina ci aspettavamo una chiara ricostruzione dei fatti, fermo restando che spetta agli inquirenti entrare nel merito. Invece nulla di fatto. Ribadiamo l'esigenza di chiarezza, al più presto; fermiamo dichiarazioni che fanno male a tutta la politica. Cerchiamo di essere più corretti per lasciar corso alla giustizia

Il Capogruppo Ego Perron (UV) ha espresso insoddisfazione «per la mancanza di elementi da parte del Presidente Marquis. Prendiamo atto che tutto viene demandato alle indagini e sentiamo un evidente disagio, soprattutto per la paventata falla nella sicurezza degli accessi agli uffici del Presidente della Regione. Continueremo a seguire questa vicenda

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha concordato «sull'intendimento di aspettare l'esito delle indagini, ma non siamo stati di certo noi a fare certe dichiarazioni in rappresentanza di tutta la comunità valdostana. Mi sarei aspettato un chiarimento e una sorta di presa di distanza da quanto affermato in maniera inopportuna dal 'vecchio che avanza', perché voglio ricordare che buona parte della nuova maggioranza arriva da quella precedente. La politica deve riprendere il suo ruolo e interrogarsi su una strana regia comunicativa che rende volutamente deboli e poco credibili le Istituzioni. Mi pare di scorgere un disegno di delegittimazione della politica, ma mi chiedo quale sia l'alternativa alla politica

SC-MM