Info Conseil

Comunicato n° 286 del 24 maggio 2017

Piano di ristrutturazione del Casinò: repliche e dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari

Seduta consiliare del 24 maggio 2017

Il dibattito generale sul Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e sul disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017 si è concluso con le repliche dell'Assessore al bilancio e società partecipate e del Presidente della Regione.

Nella replica, l'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, ha evidenziato: «In questi anni, nel mio ruolo di opposizione ho sempre cercato di mettere in evidenza le criticità ma anche le potenzialità di questa importante azienda. Era il mio ruolo pungolare, proporre idee. Oggi mi rammarico di essere stato accusato di mancata trasparenza, quando invece tutti i dati sono da settimane reperibili sul sito internet della Casinò spa. Non è vero che il Piano non contenga novità, la proposta che facciamo è chiara, ben declinata. Questa probabilmente è l'ultima chiamata e volutamente abbiamo scelto un percorso diverso da quello intrapreso in passato. La proposta sostanziale di questa maggioranza per salvare un'azienda deficitaria non va nel senso della restituzione; la soluzione, dal punto di vista finanziario, è semplice: se i due provvedimenti saranno approvati, subito la Giunta approverà una delibera e si farà il versamento in conto capitale di otto milioni. Questa è certezza. L'emendamento di ieri mattina funge da paracadute per la necessità urgente e imprescindibile dell'eventuale contro garanzia dell'Amministrazione regionale nei confronti delle banche. La seconda tranche di sei milioni sarà erogata a fine settembre 2017 se saranno raggiunti gli obiettivi del Piano e successivamente a fine luglio 2018 altri sei milioni, sempre e soltanto a raggiungimento degli obiettivi. Ci assumiamo una grossa responsabilità nei confronti dell'azienda e dell'intera comunità valdostana. All'interno del piano c'è l'indirizzo politico, ovvero non lasciare indietro nessuno; e questo significa che il modello riorganizzativo aziendale va cambiato al più presto, occorre riparametrare dall'interno. Non possiamo esimerci dalla responsabilità di un taglio del costo del personale. La politica deve fermarsi e creare le condizioni per assicurare serenità, disponibilità, voglia di trovare sintesi. Ce la faremo? Io penso che la politica abbia dato la possibilità all'azienda di dare corso agli interventi programmati. Non sottovalutiamo il fatto che il mondo è cambiato, gli equilibri non sono più gli stessi, ma manteniamo al centro il lavoro. Il Piano è congruo, può dare soddisfazione all'azienda, ai lavoratori e all'intera Valle d'Aosta.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha dato atto che «negli ultimi due anni è stato fatto un lavoro per contenere il costo di gestione ma non è stato sufficiente al riequilibrio di bilancio, a causa di difficoltà esogene ma anche legate all'organizzazione del lavoro. Il Piano che presentiamo oggi è di risanamento ed è innovativo rispetto ai Piani passati: innanzitutto, parte da un'analisi corretta e puntuale delle criticità ed è stato redatto da un pool di professionisti ed esperti del settore, le cui competenze erano necessarie perché all'interno della struttura non vi erano le professionalità per farlo. La troppa prudenza di questo Piano, evocata da alcuni Consiglieri, è anche il suo punto di forza: è il momento di applicare il buon senso che applicherebbe qualsiasi padre di famiglia o imprenditore. Non è un Piano perfetto perché è stato sviluppato in 60 giorni, ma è serio e credibile e certificato da una società. L'altra novità sono il monitoraggio e la verifica dei suoi risultati: i piani sono, infatti, dei fogli che rischiano di prendere polvere se non vengono attuati. La verifica trimestrale permetterà di ritracciare il percorso se vi saranno delle difficoltà durante la sua applicazione. È vero che sono state bruciate delle tappe ma è perché prima si è bruciato del tempo. Oggi siamo chiamati ad una responsabilità nuova se vogliamo salvare l'azienda: una responsabilità che si devono assumere la politica, l'azienda, i lavoratori, i Sindacati. La strada è stretta ma è percorribile nella misura in cui sapremo essere seri, ciascuno nel proprio ruolo. La politica deve essere responsabile e avere la capacità di ridurre la distanza tra la governance e i lavoratori in questo momento di riorganizzazione. La politica ha il compito di fare chiarezza: dobbiamo garantire la sostenibilità dell'azienda, con le risorse necessarie, tenuto conto comunque delle difficoltà che vive l'intera Valle d'Aosta, governando al meglio i fondi pubblici, che devono essere gestiti a favore di tutti i valdostani. I lavoratori hanno acquisito la consapevolezza delle difficoltà, ma questo piano è un punto di partenza che contiene degli indirizzi che ora dovranno essere declinati. La situazione è molto delicata e dobbiamo dare delle risposte di carattere straordinario, sia a livello di approccio sia di contenuti. Vogliamo avere un confronto corretto mettendo al centro l'azienda per creare un futuro alla Casa da gioco e per garantire un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie. Solo lavorando in questa direzione potremo dare applicazione concreta a questo Piano nell'interesse della Valle d'Aosta e di tutti i valdostani.»

Alle repliche sono seguite le dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari.

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha annunciato il voto contrario, affermando che «le repliche del Governo non ci hanno convinto: clericale quella del Presidente Marquis, ridondante quella dell'Assessore Catrian che ripete sempre quello che si è detto prima. Il dibattito, che abbiamo affrontato con spirito costruttivo, non ha fugato le perplessità: i declamati consulenti e l'Amministratore unico non hanno fornito un prodotto convincente; non è chiaro ed è raffazzonato il percorso che si sta intraprendendo. È un Piano debole nelle politiche di rilancio, di marketing, del gioco e dell'hotel. Debole nella politica del rapporto con il territorio, debole nella gestione del personale e della sua riorganizzazione e degli eventuali benefici che ne potranno conseguire. Un Piano che non da sicurezze sul ritiro della procedura di licenziamento collettivo e che non affronta un tema per noi cruciale: il regolamento dei rapporti finanziari tra proprietà e società che ha fatto investimenti al posto della proprietà. Il quadro è per noi sconsolante, il lavoro fatto modesto e, soprattutto, il fatto che nella premessa vi sia scritto che non vi è alcuna assicurazione che i valori determinati siano raggiunti parzialmente o totalmente, ci convince sulla necessità di votare contro questo Piano.»

Il Vicecapogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha chiesto la votazione per appello nominale sul Piano.

Il Capogruppo dell'EPAV Mauro Baccega ha sintetizzato i motivi del voto contrario: «I professionisti incaricati non hanno condiviso i percorsi, il Piano non dà certezze, se non un ulteriore indebitamento del Casinò e non dice nulla su come sarà gestita la questione dei dipendenti. Siamo molto preoccupati, siamo profondamente divergenti dalla strada intrapresa da questa nuova maggioranza che voleva solo fare il ribaltone.»

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha osservato che «l'ironia è apprezzabile, ma bisogna anche essere seri quando gli argomenti lo richiedono. I vari interventi dei colleghi che hanno voluto mettere in difficoltà la maggioranza con attacchi pretestuosi e personali al limite dell'insulto sono quasi tristi. La votazione nominale non è un problema perché siamo responsabili di ciò che diciamo, ciò che scegliamo, ciò che votiamo. Meno male che è un Piano debole perché tutti i Piani forti precedenti hanno portato l'azienda verso il fallimento. Questo Piano che votiamo convintamente è l'ultima chance da dare a questa azienda, per salvaguardare l'occupazione e rilanciare l'attività.»

 

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha evidenziato: «La rievocazione delle vecchie responsabilità viene fatta solo parzialmente: ricordo che l'origine dello sfascio del Casinò si perde negli anni, non va attribuita né all'ultima né alla penultima Giunta, ma affonda le radici in un passato remoto.  Il nostro voto sarà contrario, ma con l'invito alla nuova maggioranza a riaprire su questo tema una vera condivisione. Rinnoviamo la nostra volontà a lavorare in questa direzione, ma non con questo Piano che per noi è impresentabile. Riguardo poi alla frase riportata nel Piano, che di fatto scarica ogni responsabilità da parte degli estensori, voglio dire che da sola questa testimonia della pochezza del Piano e della sua non fattibilità.»

Il Consigliere Andrea Padovani (GM) ha sottolineato: «Col mio voto favorevole mi renderò fautore del salvataggio di 264 posti di lavoro. Questo Piano di fatto rilancia il business della Casa da gioco e dell'hotel con idee innovative come il gioco online.»

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) si è detto contento del voto nominale e ha precisato: «Avevamo due strade: prendere i libri e portarli in tribunale, oppure seguire un disegno di legge. Questa seconda era l'unica perseguibile. Una strada che mira a un risparmio immediato sul costo e che per questo riguarda il personale, ma col mantenimento della Fornero e col pensionamento a fine 2018 di 145 dipendenti. A settembre ci sarà già la prima verifica: se non ci saranno risultati positivi per me la partita è chiusa.»

Il Consigliere del gruppo Misto Carlo Norbiato ha riassunto la situazione con una citazione latina: «"Primum vivere et deinde philosophari", che si riferisce a chi teorizza senza avere i piedi per terra. Noi invece dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, e quindi provvedere alla ristrutturazione aziendale e al rilancio della Casa da gioco e della parte alberghiera. Dichiaro la mia disponibilità a sviluppare una politica che vada sempre "pour" e mai "contre" per risolvere i problemi della nostra comunità. Gli atti che dobbiamo approvare oggi sono decisivi per non cancellare un'azienda che è patrimonio di tutti i valdostani. Assicuro da parte mia grandissima attenzione al monitoraggio delle prossime relazioni trimestrali, in quanto soltanto così potremo garantire la sostenibilità del Piano.»

Per il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, «il voto nominale ci permette di ribadire la nostra volontà di salvare l'azienda e i posti di lavoro. O almeno di provarci. A differenza della vecchia maggioranza che ha messo un sacco di soldi a favore della Casinò de la Vallée e che ora l'abbandona. Perché votare contro il Piano significa abbandonarla e questo non fa onore ai gruppi che lo faranno. Il nostro obiettivo unico è quello di rimettere in piedi l'azienda almeno con un pareggio di bilancio e di dare la possibilità ai suoi dipendenti di continuare a lavorare e a onorare i propri impegni. Noi confidiamo in questo Piano.»

 SC-MM