Info Conseil

Comunicato n° 279 del 23 maggio 2017

Interpellanza sul parere pro veritate riguardante il finanziamento previsto per la Casa da gioco

Seduta consiliare del 23 maggio 2017

Con un'interpellanza illustrata nella seduta del Consiglio regionale del 23 maggio 2017 dai gruppi Union Valdôtaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano, si è parlato delle modalità attuative delle indicazioni formulate nel parere pro veritate dagli esperti in merito al finanziamento previsto per la Casa da gioco.

«A seguito di reiterate richieste scritte e orali - ha spiegato il Consigliere Augusto Rollandin -, è stato finalmente consegnato il parere pro veritate richiesto ai consulenti con delibera del febbraio 2017, i quali danno risposte molto puntuali e precise in merito al finanziamento alla Casinò de la Vallée previsto dall'allora Governo e di quello in attuazione della legge 2 del 2017. Ora vogliamo sapere le valutazioni fatte e come si intende dar seguito alle indicazioni previste e proposte dagli esperti.»

L'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, ha precisato che «il parere, datato 4 maggio 2017, è stato inviato da Finaosta alla Regione l'8 maggio: lo stesso giorno ho firmato la lettera di trasmissione del parere al Consigliere Perron che ne aveva fatto richiesta. Non si capisce perché si parli di reiterate richieste cui non è stata data risposta: non potevamo certo trasmettere un parere che non avevamo.»

Venendo ai contenuti, l'Assessore ha riferito che «gli avvocati, nel parere, ritengono che gestire una casa da gioco, in regime di sostanziale privativa nazionale, rappresenti una concreta possibilità per la Regione di assicurarsi importanti entrate economiche sia dirette che indirette: la scelta di procedere al sostegno finanziario meditante una legge regionale si pone quindi in continuità con il pregresso operato regionale ed è ritenuto sia legittimo sia opportuno, nell'ottica di riqualificare la società, preservando gli investimenti sin qui effettuati. Le conclusioni del parere confermano, pertanto, la correttezza dell'impostazione della legge regionale 2/2017, con la quale è stato previsto il piano di ristrutturazione aziendale finanziato su più annualità e subordinato alla verifica, da parte del Consiglio regionale, del concreto ed effettivo stato di attuazione delle azioni indicate. Un passaggio non secondario del parere dice che non sono ammissibili interventi tampone a fondo perduto senza prospettive di medio e lungo periodo, così come non tentare di salvare la società con un serio e concreto piano di rilancio potrebbe determinare responsabilità in capo alla società concedente e rappresenterebbe con molta probabilità un danno erariale.»

In sede di replica, il Consigliere Rollandin ha osservato: «Avremo modo di discutere del parere, ma il riferimento non è solo alla legge regionale 2 del 2017, ma anche a quella proposta che il Governo precedente aveva suggerito di inserire in finanziaria: il parere conferma che questa proposta non solo era legittima ma era la strada maestra da percorrere.»

SC