Info Conseil

Comunicato n° 177 del 4 aprile 2017

Dibattito sulla relazione della Commissione d'inchiesta sull'acquisto di turbine cinesi da parte di CVA

Seduta consiliare del 4 aprile 2017

Il Consiglio Valle ha preso atto della relazione della Commissione d'inchiesta sull'acquisto di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina da parte di CVA dopo un ampio dibattito che ha occupato gran parte della seduta pomeridiana del 4 aprile 2017.

Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha ripercorso le audizioni effettuate, i cui contenuti hanno suscitato perplessità da parte dei Commissari. Il Consigliere ha riferito che, al di là degli aspetti tecnici e finanziari, il quesito fondamentale su cui si sono tutti interrogati è stato: cui prodest? A chi giova questa operazione? Sicuramente, per il Consigliere Fabbri, non ha giovato alla CVA e ai suoi lavoratori, ma nemmeno ai cittadini valdostani.

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha evidenziato che i dirigenti di CVA, come novelli Marco Polo, si sono avventurati in un viaggio verso la Cina per scoprire nuovi produttori di turbine, il risultato però non è certo un capolavoro che passerà alla storia come "Il milione" di Marco Polo, nonostante di milioni se ne siano stati spesi tanti. Restano, invece, i problemi e le perplessità su questa operazione. Per Bertin, questa scelta è stata azzardata e anche soltanto seguendo gli intenti manifestati dai dirigenti della società, questa avventura cinese è stata un mezzo fallimento. Non si sono ottenuti dei risparmi e non è stato superato il monopolio dei produttori europei: in effetti, ha concluso Bertin, oggi CVA non considera più prioritario fornirsi con i produttori del sol levante e si è tornati ad una situazione antecedente al 2007, anno in cui si decise di intraprendere l'avventura cinese.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha evidenziato come questo lavoro di raccolta dati sia uno strumento da consegnare a Finaosta, in quanto unico soggetto titolato ad intervenire. E, proprio alla luce della documentazione acquisita, il Consigliere Gerandin ha sollecitato Finaosta ad agire, così come previsto dal suo codice etico. Siamo consci, ha aggiunto Gerandin, che CVA è un patrimonio da difendere e valorizzare; sarebbe ingeneroso non riconoscere il ritorno economico che negli anni questa società ha avuto, così come il lavoro condotto da alcuni dirigenti. Infine, il Consigliere Gerandin si è chiesto se l'organismo di vigilanza di Finaosta sia funzionante: se così fosse, non ci sarebbe stato bisogno di una Commissione d'inchiesta per compiere un controllo spettante a questo organismo.

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha spiegato i motivi per cui il gruppo del PD-SVdA non ha partecipato alla Commissione: la sua istituzione è avvenuta senza il nostro coinvolgimento, ha detto Guichardaz, e non si capivano le sue reali intenzioni né la sua missione. Le sue conclusioni hanno evidenziato che la Commissione non ha particolari poteri e che la complessità delle operazioni richiederebbe competenze specifiche in materia tecnica e giuridica che esulano dal ruolo dei Commissari: prendere atto di una situazione di cui si capisce poco, non può che aumentare la confusione sulla CVA, con inevitabili ricadute sulla reputazione della società partecipata più importante della Valle d'Aosta. Il Consigliere ha quindi dato atto che è stato svolto comunque un lavoro interessante e che resta in attesa delle decisioni consequenziali che saranno assunte dalla politica o da altri organismi esterni al Consiglio: per noi, ha concluso Guichardaz, se qualche dirigente si è macchiato di qualche reato e non ha agito con onestà deve essere cacciato e punito adeguatamente.

La Capogruppo di ALPE ha ribadito che l'intento della Commissione non era scandalistico, non si voleva screditare l'azienda; questo lavoro - di assoluta utilità - è servito a sgombrare il campo da congetture fumose, da sottintesi e da illazioni che stavano offuscando il buon nome di CVA. Per la Consigliera Patrizia Morelli è grave che la minoranza abbia affermato che dalla relazione non emerga nulla di nuovo: se i Consiglieri erano già a conoscenza delle criticità molto serie, ad esempio sulla scarsa qualità delle giranti, avrebbero dovuto agire sin da subito e non far finta di nulla. Per la Capogruppo di ALPE, i contenuti emersi vanno ben al di là dell'incarico di una Commissione d'inchiesta: il ruolo del Consiglio si esaurisce qui, ma non quello della buona politica, che deve continuare a lavorare perché certe situazioni opache per una società così importante come CVA non si ripetano.

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha sottolineato che la relazione riassume tutti i punti che sono stati evidenziati in questi anni in risposta a interpellanze e mozioni sul tema delle turbine cinesi. Tuttavia, ha detto Rollandin, in base ai risultati del lavoro della Commissione, visti anche i pareri pro veritate chiesti a Finaosta a seguito della risoluzione che chiedeva le dimissioni del Presidente e del Direttore generale di CVA, si evidenzia che è l'azienda che deve eventualmente individuare i responsabili e non la politica. È giusto quindi che si facciano gli accertamenti necessari e per quanto ci riguarda la posizione va chiarita al più presto, attivando un meccanismo interno alla CVA che accerti quali sono i responsabili di alcune delle azioni che sono state sollevate.

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), riferito che la CVA ha sempre effettuato un acquisto campione per ogni prodotto, ha chiesto il motivo per cui per la WGP non sia stata seguita questa procedura consolidata. Il Consigliere Cognetta ha posto un'altra domanda di carattere politico: è giusto mantenere i dirigenti che hanno assunto questa scelta? Teniamo conto, ha aggiunto Cognetta, che questi stessi dirigenti stanno portando CVA sul mercato azionario. Va fatta luce fino in fondo, basta chiacchiere, ha commentato il Consigliere del M5S, auspicando che il Governo regionale dia mandato di definire una volta per tutte questa situazione.

L'Assessore al bilancio e società partecipate ha aggiunto che bisogna, a seguito del lavoro certosino svolto dalla Commissione, chiudere il cerchio, affrontando fino in fondo la veridicità delle conclusioni cui sono giunti i Commissari. L'Assessore Albert Chatrian ha osservato che alcune verifiche vanno fatte sia da parte dell'azienda CVA, sia da parte di Finaosta che è il proprietario del colosso CVA, perché c'è una responsabilità da parte di chi eventualmente non ha verificato le rese, le garanzie e la qualità dei prodotti forniti. Ha poi rilevato che fino a cinque mesi fa, in quanto Consiglieri regionali, non è stato possibile accedere a queste informazioni. Da parte della proprietà, ha concluso, risulta inevitabile fare le necessarie verifiche tecnico-economiche sull'efficacia dell'operazione "forniture cinesi".

Il Capogruppo del PNV ha sottolineato l'importanza di aver ascoltato i tecnici, che, dimostrando abnegazione per il proprio lavoro, hanno espresso i loro dubbi, sorti sin dal momento dell'acquisto delle turbine, di qualità inferiore alle precedenti. Antonio Fosson ha inoltre espresso dubbi sulla funzione di WGP come intermediario: era necessario? Quanto è costato a CVA? Il Consigliere Antonio Fosson ha quindi evidenziato la difficoltà a rendere chiari i dati sulle turbine. Questa, per Fosson, è una brutta pagina, ma il futuro sta nel prendere coscienza degli errori commessi e nella volontà di superarli.

Il Presidente della Regione, ripercorrendo i lavori della Commissione, ha voluto evidenziare che si sarebbe dovuto gestire meglio il comportamento negli acquisti, così come fanno i privati, più prudenti e diligenti nei confronti dei fornitori. In merito alle responsabilità, Pierluigi Marquis ha sottolineato che la dirigenza di CVA avrebbe dovuto intervenire già da alcuni anni, andando a verificare inadeguatezze su queste forniture. Ora, ha aggiunto il Presidente della Regione, è importante che la CVA termini le verifiche interne, anche per individuare eventuali responsabilità. Oggi si è concluso un percorso in seno al Consiglio Valle, che ha messo in luce la situazione gestionale di queste commesse: l'augurio espresso dal Presidente della Regione è che il prosieguo dei rapporti con la società vadano nella direzione di una maggiore trasparenza, anche per rispetto dell'attività ispettiva riconosciuta ai Consiglieri.

SC-MM