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Comunicato n° 176 del 4 aprile 2017

Illustrata la relazione della Commissione d'inchiesta sull'acquisto di turbine cinesi da parte di CVA

Seduta consiliare del 4 aprile 2017

Nella seduta del 4 aprile 2017, il Consiglio Valle ha esaminato la relazione della Commissione d'inchiesta istituita lo scorso 17 febbraio con l'incarico di verificare e approfondire le modalità con le quali la Compagnia Valdostana delle Acque-CVA spa ha proceduto all'acquisto di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina.

Presieduta dal Consigliere Alessandro Nogara (UVP), la Commissione si è riunita sei volte per valutare la documentazione acquisita e per procedere ad una serie di audizioni che hanno interessato la dirigenza di CVA, alcuni tecnici operanti a diverso titolo nella società, oltre che amministratori e imprenditori privati del settore.

Il Presidente Nogara, nell'illustrare i lavori della Commissione, ha riferito che la ricostruzione del percorso con il quale, dal 2007 ad oggi, la dirigenza CVA ha proceduto all'acquisizione di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina ha fatto emergere numerose criticità e contraddizioni. Il Presidente Nogara ha spiegato che la scelta di rivolgersi al mercato cinese è stata motivata dalla dirigenza CVA con l'intento di interrompere un "cartello", formato da aziende italiane ed europee, che ostacolava e monopolizzava l'approvvigionamento di impianti e macchinari e, nello stesso tempo, di ottenere un risparmio finanziario operando su un mercato più ampio. Dalla ricostruzione, ha aggiunto Nogara, emerge come tale scelta di approvvigionamento sul mercato cinese abbia condotto, più che al superamento del presunto cartello, alla creazione di un rapporto esclusivo con la Water Gen Power srl, società costituitasi nell'agosto 2008 con un capitale sociale di 10 mila euro, creando di fatto una situazione anomala nell'ambito di un mercato di libero scambio. Infatti, secondo la Commissione d'inchiesta, la direzione di CVA si è affidata, per la fornitura di materiale per il rifacimento di diverse centrali idroelettriche, alla società esterna (WGP), sconosciuta e inesperta nel settore, che a sua volta rappresentava un'azienda (CWTW), altrettanto sconosciuta, che non aveva mai fornito questo genere di materiale in Europa. Inoltre, la Dirigenza di CVA operava con affidi diretti anche per cifre importanti, per un totale di circa sessanta milioni di euro.

Per la Commissione, la dirigenza di CVA ha deciso di espletare un numero limitatissimo di prove di rendimento certificate sul materiale acquistato in Cina per il rifacimento delle centrali idroelettriche, pur nella consapevolezza dell'inesperienza di WGP. In particolare, sulla fornitura di 39 giranti sono state eseguite solamente 3 prove certificate di rendimento. Per la Commissione, tale mancanza risulta ancora più grave se si considera quanto disposto con i contratti di fornitura del materiale, che, nel caso specifico della fornitura delle giranti, prevede l'effettuazione di prove di rendimento certificate entro 12 mesi dalla messa in esercizio delle stesse. Alla Commissione risulta inspiegabile un simile comportamento da parte della dirigenza di un'azienda partecipata che in quanto tale dovrebbe tutelare gli interessi del proprio datore di lavoro (della comunità valdostana e della Regione), ponendo in essere tutte le azioni necessarie a garantire l'acquisto di materiale performante, anche e soprattutto alla luce di un notevole investimento di risorse economiche.

Dalla consultazione della documentazione in possesso della Commissione è inoltre emerso che nei contratti per l'acquisto di materiale dalla WGP e quindi dalla CWTW venivano richiesti rendimenti più bassi rispetto a quanto venisse richiesto nei contratti di fornitura stipulati in anni precedenti. Secondo la Commissione, tale indicazione contrattuale appare in netto contrasto con quanto sostenuto da sempre dalla dirigenza di CVA in merito ad una continua e puntuale ricerca di performance migliori rispetto al passato per le centrali idroelettriche valdostane. La Commissione si è domandata se la richiesta di rendimenti inferiori nei contratti di fornitura di giranti dalla WGP e quindi dalla CWTW non sia in correlazione con la consapevolezza che il materiale cinese non fosse in grado, per le carenze di tipo tecnologico sopra richiamate, di raggiungere certe prestazioni.

La Commissione ritiene di poter individuare, alla luce degli approfondimenti posti in essere, una responsabilità riconducibile alla dirigenza di CVA spa (con particolare riferimento al Direttore della gestione degli impianti), ma comunque con l'accordo di tutta la dirigenza tecnica e legale, relativamente alle anomalie riscontrate sia in merito alle modalità con le quali si è proceduto all'acquisto di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina, sia in relazione alla qualità delle forniture aggiudicate e sia in relazione alla modifica o al cambio delle normali procedure di approvvigionamento attuate prima dell'avvento di WGP.

La Commissione, nella consapevolezza dei poteri alla stessa attribuiti, fa rilevare che la complessità delle operazioni effettuate nella triangolazione CVA-WGP-CWTW richiederebbe competenze specifiche in materia tecnica, economica, giuridica, doganale e fiscale, che esulano dal ruolo dei Commissari e ritiene che ulteriori approfondimenti possano essere compiutamente svolti soltanto da esperti a servizio degli organi preposti ai controlli.

Il Presidente Nogara ha quindi concluso che la Commissione tiene a precisare che quanto rappresentato sia da ricondursi esclusivamente ad una parte della dirigenza di CVA e non all'azienda in quanto tale: i Commissari desiderano infatti esprimere il proprio apprezzamento nei confronti di tutto il personale tecnico e amministrativo che opera all'interno dell'Azienda.

SC