Info Conseil

Comunicato n° 131 del 10 marzo 2017

Illustrazione della mozione di sfiducia costruttiva al Presidente della Regione

Seduta straordinaria del Consiglio del 10 marzo 2017

Dopo la convalida dei nuovi Consiglieri supplenti, il Consiglio Valle, riunito oggi venerdì 10 marzo 2017, ha esaminato la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione, Augusto Rollandin. La mozione indica quale candidato alla carica di Presidente della Regione il Consigliere di SA Pierluigi Marquis e la seguente articolazione degli Assessorati e i nominativi dei componenti della Giunta: Claudio Restano (PNV) al turismo, sport, commercio e trasporti; Laurent Viérin (UVP) all'agricoltura e risorse naturali; Fabrizio Roscio (ALPE) alle attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente; Albert Chatrian (ALPE) al bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate; Chantal Certan (ALPE) all'istruzione e cultura; Luigi Bertschy (UVP) alla sanità, salute e politiche sociali; Stefano Borrello (SA) alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica. Inoltre, l'iniziativa contiene in allegato il programma di governo.

Il Consigliere di Stella Alpina Pierluigi Marquis, candidato alla carica di Presidente della Regione, ha illustrato l'iniziativa.

«Stiamo attraversando un momento importante della vita democratica della nostra Regione. È un peccato vedere queste sedie vuote, oggi, in quest'Aula. Vi sono scontri e tensioni, che si svolgono in un clima duro. Siamo passati attraverso una sequenza di fatti, in un progressivo aggravamento dei problemi e d’irrigidimento delle posizioni. È sfociata nella crisi politica con la dimissione degli Assessori di alcuni giorni fa.»

«Una situazione insostenibile, con le urgenze che abbiamo davanti. Con l’impoverimento delle famiglie, le imprese in difficoltà, come la GPS ad Arnad. La disoccupazione è al 9 per cento, quella giovanile quasi al 30 per cento. La situazione di stallo non è ammissibile, dobbiamo superarla.  Dobbiamo adattare il programma ai problemi alle urgenze. Di fronte a questa sfida, due forze si sono sottratte al confronto e altre tre, con coraggio, ne hanno accettato il peso e la responsabilità.»

«Vi è dunque un mix di continuità e innovazione. È necessario un aggiornamento di visione, di squadra e di metodo, più partecipato e trasparente. Ci rendiamo conto che si tratta di un cambio non da poco. È stato a lungo atteso ed è liberatorio. La nostra è una proposta di intervento sulle urgenze, aperta a tutte le forze politiche e alle forze vive della comunità valdostana, anche di quelle che per il momento si sono chiamate fuori. È un cambiamento nell’impegno e nella speranza, un’assunzione collettiva di responsabilità, per affrontare insieme questa crisi. Mi rendo conto che le resistenze siano naturali. Credo però che il tono istituzionale debba essere sempre preservato, che non si possa giocare con le regole dell’Autonomia, rallentando o impedendo il regolare funzionamento del Consiglio regionale, non partecipando. È sbagliato sotto il profilo istituzionale, è grave politicamente, come una fuga infantile dalle responsabilità, proprio di fronte alle crisi e alle urgenze di questi giorni. Mi auguro che il buonsenso guidi al più presto la vita politica valdostana, che torni la serietà e che si abbassino i toni.»

«Dobbiamo sempre distinguere i compiti degli uni e degli altri. Il nostro è un lavoro politico, la nostra proposta intende rispondere alle urgenze con l’azione di governo. Dobbiamo parallelamente guardare con distacco e rispetto ai pur gravi eventi che attraversano il Consiglio regionale, in particolare con gli effetti della sentenza recente della Corte di Appello di Torino. La legge va applicata, con la serietà richiesta, senza ostacolare la vita politica e il lavoro delle istituzioni. Dobbiamo sempre riconoscere la separazione tra i poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. E’ sbagliato fare un uso politico delle sentenze, per adattarle ai propri interessi. La nostra proposta è un cambio di metodo anche per questo. Ed è un messaggio anche per coloro che stanno smettendo di guardare indietro, a un mondo che non c’è più. L’epoca della ricchezza dell’Ente Regione è tramontata, quel benessere si è dimostrato effimero e di breve durata. Ha lasciato il posto a frustrazioni e sofferenze.»

«Speriamo che il cambiamento nei cuori e nelle idee arrivi presto anche per loro, anche in questo Consiglio regionale, e che si uniscano a questo impegno. A tutti noi deve venire voglia di ricostruire, di rimettere in moto lo sviluppo, il lavoro e la crescita, per dare una svolta a questo momento di difficoltà.»

«Voglio allora salutare i quattro Consiglieri che accogliamo oggi in quest’Aula. Il nostro è un lavoro politico importante, e ora ne fate parte.  È un benvenuto a coloro che già sostengono questa fase difficile. Ma è anche un messaggio di apertura a tutti i nuovi membri. Ma soprattutto, in questa fase di urgenza, è un incoraggiamento a superare rabbia e rassegnazione. A tirarsi su le maniche, a ricostruire, a ripartire con fiducia. È una proposta che nasce da questioni di carattere straordinario e per superare uno stallo grave, con un compito preciso e delimitato. Dobbiamo restituire condizioni minime di stabilità all’economia valdostana e alla società, per restituire parola agli elettori in condizioni di sufficiente serenità.»

Il Consigliere Marquis ha poi evidenziato che nell'articolazione degli Assessorati «è stata prevista la riduzione da otto a sette. Anche questo è un segnale importante. A livello programmatico sono state individuate sette aree di intervento urgente: una sul lavoro, una sulle società partecipate e la Casa da Gioco, una sulla scuola e la cultura, una di applicazione della legge sui trasporti, una sull’ambiente e una sul welfare. Dobbiamo mettere mano agli intoppi che bloccano la macchina regionale e alle semplificazioni, alle regole di funzionamento della nostra autonomia. Sono tutti interventi straordinari, rapidi e indispensabili, per i quali ci mettiamo al servizio, con uno scopo preciso e delimitato, nel tempo necessario e nelle condizioni che saranno decise in quest’Assemblea. Oggi siamo in una fase emergenziale, come quando scoppiava un incendio nei nostri villaggi. Tutti si impegnavano a portare l’acqua, a fare catena umana, a lavorare in solidarietà. È sbagliato sottrarsi a questo impegno comune. Fa bene chi si tira su le maniche: chi lavora in solidarietà nell’interesse di tutti e della nostra bellissima Valle d’Aosta.»

SC