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Comunicato n° 18 dell'11 gennaio 2017

Illustrata l'attività dell'Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata in Valle d'Aosta

Seduta consiliare dell'11 gennaio 2017

Nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017, l'Assemblea regionale ha preso atto della relazione sull'attività dell'Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata in Valle d'Aosta, le cui funzioni sono state assegnate alla prima Commissione consiliare "Istituzioni e Autonomia" a gennaio 2016.

Il resoconto è stato presentato all'Aula dal Presidente della prima Commissione, Stefano Borrello (SA), il quale ha ricordato il percorso individuato al fine di attuare un approfondito esame del fenomeno in Valle d'Aosta. «Allo scopo di identificare i settori maggiormente esposti al rischio di penetrazione della criminalità organizzata in Valle d'Aosta - ha riferito Borrello -, la Commissione ha individuato quelle figure istituzionali che, sulla base delle rispettive funzioni, fossero in grado di fornire contributi utili all’acquisizione di elementi conoscitivi in ordine al presente fenomeno. È stato predisposto un programma di audizioni che ha visto, quale primo atto del lavoro di analisi del fenomeno in questione, l'incontro, il 29 settembre, con il Comandante del Corpo forestale della Valle d’Aosta. L’attività di ricognizione e di ascolto è proseguita il 13 ottobre con l’audizione del Questore, della referente dell’Associazione Libera Valle d’Aosta e del Presidente della Chambre valdôtaine des entreprises et des activités libérales. Sono poi seguite, il 20 ottobre, l'audizione del Comandante del Comando regionale della Guardia di finanza e, il 3 novembre, quella del Comandante del Gruppo dei Carabinieri di Aosta. Alla luce di quanto emerso dal percorso ricognitivo e conoscitivo si è prodotta la relazione al Consiglio, al fine di permettere ai Consiglieri di aumentare il grado di consapevolezza e di conoscenza. La Commissione è sempre stata attenta a non sovrapporsi alle funzioni degli organi di polizia e giurisdizionali: la volontà è quella di mantenere alto il livello di attenzione su questa tematica dando un segnale importante alla comunità sul monitoraggio di queste problematiche

Il Consigliere Alberto Bertin (ALPE) ha rimarcato: «Una Commissione non può essere un Osservatorio, non ne ha le caratteristiche, in primis le competenze tecniche. La prima Commissione ha svolto diligentemente il proprio compito, ma un Osservatorio, nel vero senso della parola, avrebbe avuto un'utilità ben maggiore. Nella nostra regione le organizzazioni criminali di stampo mafioso operano soprattutto in ambito economico tentando di infiltrarsi nel tessuto produttivo. Le attività che creano allarme sociale, quali ad esempio l'usura e le estorsioni, nella nostra regione sono esercitate in misura minore. Si tratta di una scelta strategica per non creare allarme e lasciare la Valle d'Aosta apparentemente tranquilla dedicandosi ad infiltrare l'economia. Rivelatrici da questo punto di vista le quattro interdittive antimafia emesse nei confronti di altrettante imprese edili valdostane e la recente amministrazione giudiziaria disposta per un'altra società. È un quadro preoccupante, che può avere effetti molto negativi. Bisogna davvero stare attenti, è su questo che si gioca il futuro della Valle d'Aosta. Il principio di legalità deve essere ritenuto una priorità

SC -MM