Info Conseil

Comunicato n° 11 dell'11 gennaio 2017

Interpellanza sulla prevenzione del rischio di corruzione e infiltrazioni criminali

Seduta consiliare dell'11 gennaio 2017

Il gruppo ALPE, con un'interpellanza posta nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017, è tornato sul tema della prevenzione del rischio di corruzione e infiltrazioni criminali per l'affidamento di lavori, servizi e forniture.

Constatato che «per la prima volta il Tribunale di Aosta ha disposto un decreto per l'applicazione dell'Amministrazione giudiziaria ad una società edile valdostana, la Edilsud dei Fratelli Tropiano», il Consigliere Alberto Bertin ha voluto conoscere «l'ammontare dei trasferimenti finanziari effettuati, a diverso titolo dall'Amministrazioni regionale, nei confronti delle società riconducibili agli impresari coinvolti (Edilsud e Saint-Bernard srl) e se la Regione intenda dotarsi di ulteriori misure di prevenzione da applicare alle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Mauro Baccega, ha risposto: «Nelle banche dati dell’osservatorio regionale dei lavori pubblici non sono stati rilevati affidamenti di lavori con riferimento alla ditta Saint-Bernard srl, mentre gli affidamenti alla ditta Edilsud sono i seguenti: 9 affidamenti per lavori pubblici, di cui 4 della Regione, 1 del Comune di Aosta, 1 del Comune di Roisan, 1 della Comunità Montana Grand Paradis, 1 dell'ARER e 1 del Complesso Ospedaliero Umberto Parini srl, dal 2000 al 2012, per un importo totale di 14 milioni di euro. Segnalo anche l’acquisto immobiliare dalla società Saint-Bernard srl del parcheggio interrato dell’Ospedale, quindi non classificabile come lavoro pubblico, pari a 18 milioni di euro, IVA compresa, effettuato a luglio 2013.»

«Gli aspetti relativi alla prevenzione del rischio corruzione sono indicati nel Piano triennale di prevenzione della corruzione che è aggiornato annualmente - ha aggiunto l'Assessore Baccega -. Le finalità generali del Piano sono quelle di individuare il livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di definizione degli interventi organizzativi volti a prevenire tale rischio. Comunque, in ogni affidamento per un lavoro pubblico, le strutture regionali eseguono, prima della sottoscrizione del contratto di appalto, tutte le verifiche riguardanti le possibili cause di esclusione previste dall’articolo 80 del Codice dei contratti, compresi i tentativi di infiltrazioni mafiose. La prevenzione delle infiltrazioni criminali è oggetto del corposo decreto legislativo 159/2011 nella quale sono riassunte tutte le misure amministrative, penali e giudiziarie che possono essere adottate dall’Amministrazione, quali l’informativa antimafia, l’interdittiva antimafia o il sequestro preventivo dei beni. Poiché la materia è di competenza dello Stato non sono immaginabili specifici interventi regionali, mentre è a carico dell’Amministrazione regionale il rispetto puntuale delle procedure nell’operatività quotidiana

«Al di là delle questioni formali - ha concluso Baccega - l’attenzione è massima e tutte le strutture sono adeguatamente sensibilizzate su tali argomenti. Il lavoro svolto per il nuovo piano triennale di prevenzione della corruzione, così come la puntuale applicazione della disciplina antimafia, sono segnali tangibili dell’attenzione che tutte le strutture hanno per questi argomenti, passaggio fondamentale per la lotta ai fenomeni mafiosi

Il Consigliere Alberto Bertin, nella replica, ha parlato di «risposta formale e burocratica che illustra la normativa esistente, ma dall'efficacia piuttosto dubbia e che lascia perplessi. Gli strumenti che abbiamo a disposizione non bastano: infatti, l'Assessore ha confermato che 32 milioni di euro sono stati trasferiti ad una società che si è rivelata condizionabile da un'associazione criminosa tant'è che è stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria. Inoltre, ricordo che sono stati affidati lavori per 10 milioni ad altre società colpite da interdittiva antimafia. Un totale di oltre 40 milioni trasferiti dal sistema pubblico a imprese edili in qualche modo sottoposte a limitazioni dall'autorità giudiziaria per la loro particolare situazione. Queste cifre devono far riflettere. Certi fenomeni tipici delle associazioni mafiose sono poco visibili nel nostro territorio, tuttavia c'è un'infiltrazione nell'economia, con reati meno evidenti ma altrettanto preoccupanti: una strategia per tenere tranquilla la Valle d'Aosta e penetrare nel tessuto economico in maniera subdola

SC