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Comunicato n° 598 del 22 novembre 2016

Approvata la PL di iniziativa popolare sulla disciplina del referendum

Seduta consiliare del 22 novembre 2016

Nella seduta del 22 novembre 2016, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità la proposta di legge di iniziativa popolare che modifica la disciplina dell'iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo (l.r. n. 19 del 2003).  

La proposta di legge è stata depositata alla Presidenza del Consiglio il 19 luglio scorso ed era accompagnata da 6.486 firme; il 19 settembre è iniziato il percorso in prima Commissione, la quale ha nominato quali relatori i Consiglieri Luigi Bertschy (per la maggioranza) e Alberto Bertin (per la minoranza) e ha licenziato un nuovo testo predisposto dalla Commissione. In particolare, i cinque articoli del provvedimento sono volti a modificare il quorum di partecipanti al voto necessario per la validità del referendum propositivo e abrogativo di una legge regionale, stabilendo che è necessario il 50 per cento del numero dei votanti alle ultime elezioni regionali precedenti al referendum (la legge in vigore, invece, prevedeva il 45 per cento degli elettori). Inoltre, viene corretta l'iniziativa del referendum consultivo, prevedendo che la richiesta possa essere avanzata dalla Giunta regionale o da almeno un terzo dei Consiglieri regionali o da almeno un cinquantesimo degli elettori.

Per il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy democrazia rappresentativa e democrazia diretta, seppur per alcuni appaiono in antitesi, nella nostra realtà, sono strumenti che possono e devono coesistere in quanto sono complementari l'uno all'altro e rendono la democrazia unica. In Valle d'Aosta, ha detto Bertschy, c'è stata una svolta negli strumenti di democrazia diretta dopo la revisione dello Statuto speciale del 2001 con la quale la Regione ha poi disciplinato la materia con la legge n. 19 del 2003: una buona legge che ha innovato notevolmente il tema ma che nei tredici anni di applicazione ha fatto emergere alcune lacune che richiedono oggi dei correttivi. La nuova proposta di legge, così come corretta dalla Commissione, ha constatato il Capogruppo, ha ridotto il quorum per la validità della consultazione popolare di quasi una decina di punti percentuali rispetto alla situazione attuale: un percorso già avviato da molte Regioni e che è opportuno approvare anche in Valle d'Aosta. La riduzione del quorum porterà ad una maggiore partecipazione al voto arginando il fenomeno delle campagne astensionistiche che invitano i cittadini a non esprimersi. L'approbation de cette loi, a-t-il conclu le Conseiller Bertschy, est un message important que les forces politiques représentées au Conseil portent au peuple valdôtain, car il démontre que les élus n'ont aucune crainte d'améliorer les instruments de participation populaire et de démocratie directe.

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha aggiunto che la norma di riferimento del 2003 poi riformata nel 2006 non è stata sufficiente a rendere lo strumento referendario efficiente: negli anni, diverse iniziative referendarie non hanno raggiunto il quorum di validità, mortificando la partecipazione democratica e sprecando risorse pubbliche in una consultazione elettorale sostanzialmente inutile. Per il Consigliere Bertin, il referendum può essere considerato anche come uno strumento idoneo a ridurre la distanza tra la politica e i cittadini, una soluzione per contrastare gli aspetti negativi di un sistema troppo spesso autoreferenziale, a volte legato a tecnicismi, eccessivamente burocratizzato e lontano dalle effettive aspettative della comunità. La democrazia diretta, ha aggiunto, non deve e non vuole sostituire gli organi rappresentativi ma integrarli e con questo perfezionare la democrazia al fine di migliorare il processo decisionale e le scelte facendo partecipare la società civile: essa rappresenta inoltre uno strumento di consolidamento delle democrazie. Per gli oppositori di una proposta referendaria, come si è visto in molte occasioni, ha osservato Bertin, diventa più interessante boicottare il dibattito pubblico e puntare sull'astensione della popolazione piuttosto che aprirsi al confronto democratico; inoltre, soprattutto nei comuni più piccoli, gli appelli al boicottaggio del voto lanciati dagli oppositori a una proposta referendaria mettono in discussione la segretezza stessa del voto. Per questa ragione, circa tre anni fa, nel disinteresse generale, ha spiegato, avevo presentato una proposta di legge per ridurre il quorum di validità del referendum che l'avrebbe portato intorno al 25%, ma che non riuscì ad aprire una discussione seria su questa materia. Pertanto, ha concluso il Consigliere Bertin, va reso merito ai 6.486 cittadini, che sono stati i principali protagonisti di questo provvedimento legislativo sollecitando un intervento in questo settore: una volta tanto, cosa che succede raramente, siamo all'avanguardia e non nelle retrovie in un settore così importante per la vita democratica di una comunità.

Il Presidente della prima Commissione "Istituzioni e autonomia", Stefano Borrello, ha sottolineato che nel momento in cui la cittadinanza attiva si è fatta portavoce delle istanze e delle problematiche, la politica deve farsi delle domande. Nel futuro, ha aggiunto il Consigliere, questa legge avrà un impatto positivo, andando a valorizzare l'istituto del referendum, spesso sottovalutato o abusato. In merito, il Consigliere Borrello ha dichiarato che i partiti e i movimenti politici devono fare mea culpa, aiutando la popolazione ad orientarsi nello studio dei quesiti referendari. In rappresentanza del gruppo Stella Alpina, ha infine annunciato il voto favorevole.

Il Consigliere di Pour Notre Vallée Antonio Fosson ha affermato che la partecipazione popolare e il referendum hanno sempre più un ruolo significativo: la partecipazione del popolo in modo diretto può ridurre la distanza tra cittadini e Istituzioni, ridurre la disaffezione. Ma, ha proseguito Fosson, perché questo istituto democratico possa avere significato, deve essere uno strumento percorribile, proprio come si propone questa proposta di legge. Per Fosson, sono corretti i paletti fissati in Commissione, come quello che prevede di legare il quorum a coloro che hanno votato alle ultime elezioni regionali. Il Consigliere Fosson ha infine sottolineato che il voto unanime in Commissione è segno del nuovo clima di collaborazione e di dialogo all'interno della maggioranza.

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha accolto favorevolmente la conclusione di questo iter legislativo. Il previsto abbassamento di circa 9 punti percentuali del quorum non banalizza l'istituto referendario. La proposta di legge popolare non ha inserito una modifica del numero delle firme, che rimangono in proporzione alla popolazione superiori a quelle previste per il prossimo referendum sulla riforma costituzionale. I proponenti hanno cercato di favorire il raggiungimento del quorum, facendolo diventare uno strumento alternativo ai consueti mezzi legislativi democratici. Per Guichardaz, è importante che su argomenti così rilevanti ci sia la più ampia condivisione di tutti, politici e cittadini; non è così scontato questo dialogo, nemmeno scontato il suo risultato. Oggi, ha sottolineato Guichardaz, assistiamo ad un cambiamento di passo della politica, frutto anche del diverso assetto di maggioranza e dell'inoculazione nella squadra di nuove sensibilità.

Il Capogruppo Joël Farcoz, nell'annunciare il voto positivo dell'UV, ha espresso due auspici: il primo è che abbassando il quorum, l'istituto referendario sia utilizzato con buon senso evitando strumentalizzazioni; il secondo che alle prossime elezioni regionali gli elettori possano aumentare, altrimenti si verificherebbe una ambiguità tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa.

Trattandosi di legge "statutaria", ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto speciale, entro 3 mesi dalla pubblicazione a fini notiziali sul BUR, su richiesta, potrà essere sottoposta a referendum. Decorsi i 3 mesi senza richiesta di referendum, la legge sarà promulgata ed entrerà in vigore.

SC-MM